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10 cose che non saranno più uguali dopo il Coronavirus

Lo scrittore Stefano Massini ci racconta 10 cose che non saranno più uguali quando tutto questo sarà finito

Lo scrittore Stefano Massini si rivolge ad Alessandro, bambino nato esattamente 30 giorni fa, la cui nascita ha coinciso con l’esplosione del virus in Italia. Ma quale mondo conoscerà Alessandro quando tutto questo sarà finalmente passato? Ecco allora un sorprendente elenco di 10 cose che non saranno più come prima. Perché ogni trauma cambia in profondità non solo le singole persone, ma anche un intero popolo.

Via: Piazza Pulita-La7

10 cose che non saranno più uguali dopo il Coronavirus

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10. La nostra idea del mondo

“Cambierà la nostra idea del mondo. Fino all’altro ieri avevamo un’idea del mondo fatto come un condominio dove nell’attico stanno i signori del G8, fino ad arrivare agli scantinati dove riposa il Terzo Mondo. Abbiamo scoperto, invece, che ci possiamo ammalare tutti, sia quelli che abitano nello stato di New York, sia quelli che abitano in Corea, in Iran, nella profonda Africa. Tutto questo cambierà, dunque, l’idea che abbiamo del mondo e delle divisioni che lo hanno regolato fino a oggi”. 

9. Il nostro concetto di Kilometro Zero

Al nono posto delle 10 cose che non saranno più uguali dopo il Coronavirus, c’è il concetto di Kilometro Zero. “Per tanto tempo abbiamo cercato di avere le cose comodamente sul divano di casa, dalle partite di calcio, al cinema in streaming, senza dover allontanarci da casa, cercare il posteggio per la macchina e trovare posto nella platea de cinema. Oggi che siamo obbligati a stare in questa casa piena di comodità, ci accorgiamo che vorremmo star fuori, andare al cinema, allo stadio, al ristorante. Qui scatta la contraddizione. Forse anche questa cosa non sarà più uguale e forse avremo voglia di tornare a frequentare i luoghi pubblici, abbandonando gli agi della nostra casa a misura di tutto”. 

8. Le divisioni che regolano il mondo

“Non saranno più uguali le divisioni e le differenze. Per tanto tempo, abbiamo pensato che ci fossero i vip e i non vip. Ora facciamo i conti con una situazione in cui tutto è uguale, in cui è stata abolita la partita fra scapoli e ammogliati, in cui ha chiuso il piccolo fornaio di paese, come la grande impresa che fabbricava macchine. I confini e le divisioni assumeranno un significato nuovo”. 

7. La politica

“Quando un uomo o una donna prova una profonda paura o uno shock. Sapete cosa accade? Quando lo shock passa, tutto ciò che era prima ti sembra vecchio, stantio e superato. Magari è passato poco tempo, ma lo shock fa questo effetto. È probabile dunque che il mondo avrà una politica diversa, che l’Italia avrà una politica diversa. Perché tutto ciò che era fino a l’altro ieri, provate a pensarci, sembra già vecchissimo, lontanissimo, ammuffito”.

6. Circolarità

“Noi eravamo convinti di essere come criceti in gabbia, per cui quando vediamo gli alberi in fiori vuol dire che è primavera e ci si prepara alla fine dell’anno scolastico, poi le vacanze, a settembre il ritorno sui banchi, poi la breve parentesi dell’autunno, il Natale, e poi tutto da capo di nuovo, dentro un meccanismo sempre uguale. Adesso sappiamo che il meccanismo si può inceppare, si può fermare. Così, credo che cambierà anche questa idea di circolarità fissa”. 

5. Socialità

Al quinto posto delle 10 cose che non saranno più uguali dopo il Coronavirus c’è la nostra socialità. “Abbiamo pensato che fosse possibile sostituire gli amici veri con quelli virtuali. Abbiamo creduto nei follower, negli amici su Facebook. Quando tutto questo sarà finito, avremo bisogno molto di più di guardare le persone in faccia, di sentirle fisicamente accanto”.

4. La paura 

“Quando si è provata la paura vera, lo spauracchio non fa più effetto. Per tanto tempo si è cercato di usare la paura: lo hanno fatto i media, lo ha fatto la politica. D’ora in avanti, non saremo più disposti a credere a chi agita ombre, senza che ci siano veramente problemi reali. Ora che l’abbiamo provato sulla nostra pelle, anche la nostra idea di paura cambierà”.

3. La memoria

Ecco che al terzo posto delle 10 cose che non saranno più uguali dopo il Coronavirus, c’è un concetto fondamentale: la memoria. “Per la prima volta, da quando siamo nati, abbiamo provato in Occidente un vero e proprio dramma collettivo. Fra molti anni diremo: “Ma tu c’eri quando arrivò il Coronavirus? Ma tu c’eri quando le strade erano deserte? Quando i negozi erano serrati? Sì, io c’ero. Sì, io l’ho vissuto”. Noi oggi abbiamo tolto molte volte la possibilità di essere creduti a coloro che ci raccontavano la memoria di quello che era accaduto, per esempio, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Credo che oggi noi avremo un valore diverso della memoria, perché ne abbiamo noi stessi le stigmate. Perché stiamo vivendo qualcosa che ci resterà sulla pelle”. 

2. Cambieremo noi

“Siamo tutti come questo bambino di appena 30 giorni. Siamo improvvisamente consapevoli di essere fragili, indifesi. Ma questa è la condizione umana. Noi ci siamo illusi che l’essere umano fosse forte, fosse onnipotente, imbattibile, che fosse quasi una macchina. Questa esperienza ci ricorda che siamo tutti estremamente fragili”. 

1 ….

Fra le 10 cose che non torneranno più come prima, ce n’è un’altra che non possiamo sapere. È qualcosa che si muove dentro ognuno di noi, ma soprattutto è una cosa diversa per ciascuno di noi. È una cosa che cambierà un po’ per sempre la nostra vita: quella decisione che non avremmo mai avuto il coraggio di prendere, o quel bacio che non avremmo mai dato, o quella parola che, prima di tutto ciò, non avremmo saputo dire. Raccontateci quella cosa che per voi non sarà più uguale a prima. 

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