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Vivere in Italia con la famiglia in Ucraina, la testimonianza

Abbiamo raccolto la testimonianza di una ragazza Ucraina che da 10 anni vive a Milano e che sta vivendo queste ore con trepidazione, paura e speranza.

Con il corpo in Italia ma con la mente e il cuore in Ucraina a Kiev, con la propria famiglia che fa avanti e indietro dalla propria abitazione al bunker sotto il palazzo quando le sirene della città risuonano per avvisare i cittadini dell’imminente attacco. Non è facile per nessuno vivere queste ore di paura e guerra, e non lo è soprattutto per le centinaia di cittadini ucraini che da anni vivono in Italia per realizzarsi personalmente e in alcuni casi supportare anche i propri familiari che vivono in Ucraina. Un futuro messo oggi in pericolo dalla Russia e dagli attacchi che nelle ultime ore si stanno concentrando sul territorio ucraino. Abbiamo raccolto la testimonianza di una ragazza Ucraina di 35 anni che da 10 anni vive a Milano e che sta vivendo queste ore con trepidazione, paura e speranza.

Vivere in Italia con la famiglia in Ucraina, la testimonianza

Ho da poco saputo attraverso i siti d’informazione ucraini che ci sono alcune colonne di militari russi a nord di Kiev provenienti dalla Bielorussia diretti verso la capitale. Il presidente ucraino chiede a donne e bambini di rimanere a casa e ai maschi di partecipare ai gruppi di protezione della propria città. In Russia dicono che ci sono pochi morti e che loro sono stati uccisi dai militari ucraini: non è vero. Loro sono arrivati nella nostra terra e i militari ucraini vengono attaccati anche quando accennano alla resa. La situazione non è come la si vuol far conoscere.

Sono da tanti anni in Italia, sono stata molto delusa dal comportamento da parte di Europa, Nato e Stati Uniti. Questa è una situazione molto simile a quando Hitler occupò Polonia e Cecoslovacchia nel 1939: anche in quel caso l’Europa restò immobile fino a quando Hitler non ha iniziato guerra contro la Francia. Ciò che è già accaduto purtroppo si sta ripetendo: non solo Putin non ha studiato la storia, ma anche i governi europei stanno ripetendo gli stessi errori del passato.

L’Ucraina si attendeva un comportamento diverso da parte dell’Europa, anche alla luce di quanto concordato con il memorandum di Budapest, l’accordo firmato il 5 dicembre 1994 con il quale l’Ucraina accettava di smaltire l’enorme scorta di armi nucleari che aveva ereditato in seguito alla dissoluzione dell’URSS, ottenendo in cambio garanzie da Russia, Stati Uniti e Regno Unito, successivamente anche da Cina e Francia, per la sua sicurezza, indipendenza ed integrità territoriale. Tutto ciò è davvero incomprensibile.

A Kiev ho mia madre e mio fratello, in questo momento chiusi in un bunker sotto la loro abitazione in attesa che l’attacco russo su Kiev si fermi. Purtroppo non hanno voluto lasciare l’Ucraina quando potevano farlo: ho insistito molto affinché venissero in Italia, ma purtroppo non hanno voluto lasciare la loro città, la loro casa, la loro terra d’origine. E’ terribile vivere a così grande distanza dai propri affetti familiari in pericolo e sotto l’attacco delle bombe. E’ inammissibile che nel 2022 ancora si debbano vivere in Europa situazioni come queste.

Putin e le sue truppe violano tutte le convenzioni internazionali e i diritti umani. Non è vero che solo le installazioni militari subiscono attacchi e bombardamenti: città e strade vengono bombardate. Solo il primo giorno di guerra sono morti 137 ucraini, un numero destinato purtroppo a salire. I canali di informazione russi diffondono disinformazione sulla situazione. Invadere l’Ucraina significa invadere l’Europa: se Putin conquistasse l’Ucraina, la sua smania di potere potrebbe portarlo ad invadere anche altre nazioni europee. 

Sono molto preoccupata per i miei connazionali: le madri con bambini non possono partire per un luogo più sicuro, poiché molte strade sono state distrutte. Al mattino, gli edifici residenziali di Kiev sono stati colpiti e sono stati lanciati razzi letali per distruggere le aree residenziali. Vorrei invitare l’Europa e la NATO a “chiudere il cielo” sull’Ucraina per non consentire attacchi aerei nel Paese (questo aiuterà a salvare il popolo ucraino), escludere la Russia dal sistema dei pagamenti telematici Swift e chiedere un corridoio sicuro per donne e bambini che potrebbero andarsene.

L’Ucraina è un paese con una propria lingua, la sua cultura cultura e le sue tradizioni. Siamo un popolo pacifico e vogliamo l’indipendenza, non la guerra. Abbiamo lottato molto tempo per ottenere l’indipendenza. L’Ucraina è una nazione, un popolo con una propria identità ed una propria storia ben diversa da quella della Russia: basti pensare che Kiev è nata prima di Mosca. Difendiamo l’Ucraina, difendiamo la pace.

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