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Michela Murgia si è sposata in “articulo mortis”, perché e cosa significa

La Murgia, a cui è stato diagnosticato un tumore al quarto stadio, si è sposata  "in articulo mortis" con Lorenzo Terenzi. Scopriamo il perché di questa scelta ed il significato della locuzione latina

La scrittrice Michela Murgia si è sposata qualche giorno fa con rito civile “in articulo mortis” con Lorenzo Terenzi, comunicandolo sul suo profilo Instagram e spiegando anche perché per loro non è una festa. La Murgia, a cui è stato diagnosticato un tumore al quarto stadio, si è sposata “in articulo mortis” perché “ogni giorno c’è una complicazione fisica diversa, entro ed esco dall’ospedale e ormai non diamo più niente per scontato”.

“Se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato, che ci costringe a ridurre alla rappresentazione della coppia un’esperienza molto più ricca e forte, dove il numero 2 è il contrario di quello che siamo”

 

 
 
 
 
 
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Articulo mortis, cosa significa

La locuzione latina significa letteralmente “in punto di morte”. E’ presa dal frasario ecclesiastico e s’adopera per indicare le azioni compiute da una persona quando è in pericolo di vita, ossia sul letto di morte. In ambito giuridico l’espressione indica le parole non più confutabili dette da una persona poco prima di morire.

 L’articolo 101 del codice civile spiega che “nel caso di imminente pericolo di vita di uno degli sposi, l’ufficiale dello stato civile del luogo può procedere alla celebrazione del matrimonio senza pubblicazione e senza l’assenso al matrimonio, se questo è richiesto, purché gli sposi prima giurino che non esistono tra loro impedimenti non suscettibili di dispensa. L’ufficiale dello stato civile dichiara nell’atto di matrimonio il modo con cui ha accertato l’imminente pericolo di vita”.

Niente auguri

Come spiegato nel suo post instagram, quello tra la Murgia e Terenzi è stato un matrimonio controvoglia per cui rifiuta alcun tipo di augurio, perché “il rito che avremmo voluto ancora non esiste. Ma esisterà e vogliamo contribuire a farlo nascere. Tra qualche giorno nel giardino della casa ancora in trasloco daremo vita alla nostra idea di celebrazione della famiglia queer”.

Il matrimoni oconrito civille è stata una scelta obbligata, l’unico modo per tutelare se stessa e il compagno attore, regista e musicista di 35 anni conosciuto nel 2017 durante lo spettacolo teatrale “Quasi grazia”, lui assistente alla regia, lei sul palco come Grazia Deledda.

Al matrimonio con rito civile celebrato di recente, quindi, si affiancherà una cerimonia secondo i canoni voluti dallaMurgia, per celebrare la sua famiglia queer: “Le nostre promesse non saranno quelle che siamo stat3 costrett3 a fare l’altro giorno. Vogliamo condividerlo a modo nostro e lo faremo da questo profilo, senza giornalist3 o media vari”.

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