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Giornata Mondiale del Caffè, una tazza di caffè per combattere l’analfabetismo

La caffetteria è un posto unico dove ci si incontra, si parla dei propri desideri e dei propri sogni. È in posti come questi che nascono le storie, che la poesia prende vita e i personaggi cominciano a vivere nell'immaginazione degli scrittori

“Non esiste una magia come quella delle parole”, scriveva così il premio Nobel per la Letteratura, Anatole France. Far sperimentare a tutti questa magia e questo potere è da sempre l’obiettivo di Julius Meinl, storica torrefazione austriaca con cuore produttivo in Italia. Oggi è la giornata mondale del caffè  e l’azienda, in occasione dell’iniziativa “Meet with a Poem”, renderà ancora più concreto questo impegno, sostenendo diversi progetti solidali in Italia e nel mondo.

Una poesia in cambio di un caffè

Da qui, nasce l’iniziativa “Meet with a Poem“, lanciata da Julius Meinl, azienda familiare austriaca che da oltre 150 anni è ambasciatrice nel mondo della cultura e della caffetteria. Quest’anno l’iniziativa, giunta alla quinta edizione, si trasforma e diventa digitale ma continua ad invitare i coffee lover nelle caffetterie, a vivere e riscoprire il potere delle parole per rinsaldare i legami e al contempo contribuire a una causa sociale. 

Prendere parte alla campagna è semplicissimo, dopo aver scaricato il template dalla pagina Facebook o Instagram di Julius Meinl Italia sarà possibile postarlo sui propri social dopo averlo personalizzato scrivendo una frase e taggando la persona con la quale si vorrebbe condividere un caffè. Per sostenere anche le attività commerciali del proprio quartiere, è possibile recarsi presso una delle caffetterie aderenti all’iniziativa, bere un caffè con una persona cara e postare il momento sui social. 

Ogni immagine pubblicata dal 15 Settembre al 1° Ottobre darà origine ad una donazione a favore dell’associazione benefica WorldReader, che combatte l’analfabetismo in tutto il mondo attraverso l’adozione di nuovi strumenti digitali. In particolare, Julius Meinl sosterrà progetti di alfabetizzazione in alcuni dei principali Paesi produttori di caffè: Etiopia, Kenia e India.

L’impegno solidale

Oltre all’impegno internazionale, in Italia l’azienda ha deciso di sostenere un progetto nato in collaborazione con i Bambini delle Fate, impresa sociale che si occupa di assicurare sostegno economico a progetti e percorsi di inclusione sociale a beneficio di famiglie con autismo e altre disabilità.  Il progetto ha visto la creazione di una speciale tazzina da caffè, il cui piattino è stato disegnato dai ragazzi del progetto “Abilmente: un ponte tra scuola e lavoro” de “i Bambini delle Fate” ed “Engim Veneto”.

Il kit composto da tazzina, piattino e una confezione da 250g di caffè macinato Giubileo 100% Arabica verrà venduto nei locali aderenti ad un prezzo al pubblico consigliato di €14,90: il ricavato servirà interamente a sostenere  i progetti de i Bambini delle Fate, in particolare la struttura di Engim a Thiene, dove è stato ristrutturato un bar all’interno del quale lavoreranno ragazzi affetti da autismo e altre disabilità.

La cultura del caffè

Le caffetterie sono storicamente note per aver ispirato artisti e scrittori e per aver offerto ai creativi uno spazio di incontro per discutere e condividere le proprie idee. Quando ci si riferisce al tipico caffè, ci sono diversi rituali sociali che creano un’atmosfera molto particolare.

Perché le caffetterie?

La caffetteria è un posto unico dove ci si incontra e si socializza, si parla dei propri desideri, sogni, idee. Un luogo dove si legge qualcosa o semplicemente si sorseggia una tazza di caffè in solitudine. È in posti come questi che nascono le storie, che la poesia prende vita e i personaggi cominciano a vivere nell’immaginazione degli scrittori.

La caffetteria di J.K. Rowling

A Edimburgo, c’è una piccola ma celeberrima caffetteria, The Elephant House, situata sul ponte Giorgio IV, dove l’autrice J. K Rowling era solita passare le sue giornate durante la stesura del primo romanzo, “Harry Potter e la pietra filosofale”. Si racconta che la Rowling fosse solita rifugiarsi nella sua amata caffetteria per scrivere. Qui, accadde il miracolo. Seduta in un cantuccio del locale, con vista sullo splendido castello di Edimburgo, la Rowling diede vita all’universo sconfinato di Harry Potter.

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