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Domenico De Masi: il sociologo ci lascia all’età di 85 anni

Dopo una vita dedicata allo studio del mondo del lavoro e delle organizzazioni produttive è morto a Roma il sociologo Domenico De Masi

Domenico De Masi è morto oggi 9 settembre 2023 a Roma . Il sociologo del lavoro nato a Ravello l’1 febbraio 1938 sarebbe venuto meno a causa di una grave malattia.

Approfittiamo per inviare le nostre condoglianze alla famiglia.

L’interesse accademico e di ricerca 

Il suo interesse accademico e consulenziale è stato sempre rivolto alla Sociologia del Lavoro e delle Organizzazioni. 

La società postindustriale, lo sviluppo e il sottosviluppo, i sistemi urbani, la creatività, il tempo libero, i metodi e alle tecniche della ricerca sociale con particolare riguardo alle indagini previsionali sono stati il territorio dei suoi studi, del suo insegnamento e della sua ricerca.

È stato tra i principali sostenitori del lavoro agile e del telelavoro, non a caso fondò nel 1995 la SIT, Società italiana di Telelavoro.

La SIT  si è occupata in Italia di diffusione e regolamentazione del lavoro destrutturato, associando a tale scopo le parti interessate (aziende, sindacati, manager pubblici e privati) in indagini e benchmarking sulla sua adozione, sul suo rifiuto e sui suoi vantaggi e svantaggi.

Ogni anno ha organizzato una giornata nazionale del telelavoro in cui si è fatto il punto sulla situazione generale e associativa.

Il paradigma di Domenico De Masi

Domenico De Masi ha elaborato un suo paradigma sociologico partendo dal pensiero di grandi maestri del pensiero sociologico come Tocqueville, Marx, Taylor, Bell, Gorz, Touraine, Heller, la Scuola di Francoforte.

Domenico De Masi ha contribuito ad elaborare e diffondere il paradigma post-industriale, basato su un’idea lucida di ciò che si verificava nel mondo del lavoro e nella società a partire dalla metà Novecento.

L’azione congiunta del progresso tecnologico, dello sviluppo organizzativo, della globalizzazione, dei mass media e della scolarizzazione di massa sono stati i protagonisti di una rivoluzione culturale e sociale.

È  nata e si affermata un nuovo un tipo nuovo di società centrata sulla produzione di informazioni, servizi, simboli, valori, estetica.

Tutto ciò ha determinato nuovi assetti economici, nuove forme di lavoro e di tempo libero, nuovi valori, nuovi soggetti sociali e nuove forme di convivenza.

La sua sociologia analizza soprattutto i gruppi creativi, la creatività come sintesi di fantasia e concretezza, l’ozio creativo come sintesi di lavoro, studio e gioco.

Negli anni della pandemia di COVID-19, ha ribadito più di una volta il sostegno per l’applicazione del lavoro agile. De Masi avvertì che il lavoro agile se vincolato a orari e senza obiettivi può avere effetti negativi.

I libri scritti da Domenico De Masi

Molti dei libri scritti da Domenico De Masi sono dei saggi, o meglio dei manuali accademici che hanno avuto molto riscontro anche al livello internazionale.

Nel 1971 scrive con Gennaro Guadagno, per Il Mulino, Sociologia urbana e dello sviluppo, tra cui La negazione urbana. Trasformazioni sociali e comportamento deviato a Napoli.

Tra l’altro torna sull’argomento con Napoli e la questione meridionale nel 2005.

Sempre per il Mulino (a cura di) nel 1973, Sociologia del lavoro e dell’organizzazione, tra cui Sociologia dell’azienda.

Nel 1974 abbiamo I lavoratori nell’industria italiana (4 voll., Franco Angeli, Milano 1974, a cura di, con Giuseppe Fevola).

Con Franco Angeli tra il 1985 e il 1987 è autore del Trattato di sociologia del lavoro e dell’organizzazione.

Segnaliamo Il lavoratore post-industriale. La condizione e l’azione dei lavoratori nell’industria italiana (Franco Angeli, 1985); Sviluppo senza lavoro (Lavoro, 1994); Il futuro del lavoro. Fatica e ozio nella società postindustriale (Rizzoli, 1999 e 2007).

Nel 1990 scrive per Laterza è autore di Sociologia delle organizzazioni creative, tra cui L’emozione e la regola. I gruppi creativi in Europa dal 1850 al 1950 

Nel 1995 è autore de L’ozio creativo (conversazione con Maria Serena Palieri, Ediesse,1995)

La fantasia e la concretezza. Creatività individuale e di gruppo (Rizzoli)è del 2003.

Sul concetto del rapporto tra lavoro e benessere dei lavoratori da segnalare Non c’è progresso senza felicità scritto con Frei Betto, (Rizzoli, 2004) e La felicità (con Oliviero Toscani) nel 2008.

E ancora Mappa Mundi. Modelli di vita per una società senza orientamento (Rizzoli) pubblicato nel 2014.

Tra i libri più recenti L’ emozione e la regola. L’organizzazione dei gruppi creativi del 2015.
Tag. Le parole del tempo (Rizzoli, 2015).
Napoli 2025. Come sarà la città tra dieci anni? del 2016
Una semplice rivoluzione. Lavoro, ozio, creatività: nuove rotte per una società smarrita (Rizzoli, 2016)
Lavorare gratis, lavorare tutti. Perché il futuro è dei disoccupati (Rizzoli, 2017)
Lavoro 2025, il futuro dell’occupazione (e della disoccupazione) (Marsilio Editori, 2017)
Il lavoro nel XXI secolo (Einaudi, 2018).
L’età dell’erranza. Il turismo nel prossimo decennio (Marsilio, 2018)
Il mondo è giovane ancora (Rizzoli, 2018).
Roma 2030 (Einaudi, 2019).
Lo Stato necessario (Rizzoli, 2020)
Smart working: La rivoluzione del lavoro intelligente (Marsilio, 2020)

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