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Fridays for Future, la speranza risiede nei giovani

Oggi in tutto il mondo i ragazzi scendono in piazza per manifestare in nome del Fridays for Future. La speranza sta nei giovani

Tutto iniziò il 15 marzo, con il primo sciopero mondiale dei Fridays for Future, il movimento a livello mondiale guidato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg in difesa dell’ambiente e del pianeta Terra. Oggi in tutto il mondo onde di ragazzi, giovani, insegnanti, attivisti sono scesi in piazza in tutto il mondo per manifestare e per protestare contro le cattive politiche delle multinazionali e degli Stati. Hanno deciso di scioperare e di non andare a scuola in nome di un futuro che forse non vedranno mai. E per questo sono stati aspramente criticati.

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I giovani, gli unici che vogliono cambiare la situazione

Accusati di “voler soltanto bigiare”, di non voler andare a scuola, di non conoscere esattamente quello che accade e di non saper bene la delicatezza del problema. Ma i giovani l’hanno capito molto bene. Anzi sembra che la speranza di un cambiamento provenga proprio da loro, gli unici che dimostrano di avere a cuore il problema e di volerlo cambiare subito.
“Sono il futuro senza futuro” si legge sui tantissimi cartelloni geniali e provocatori che si leggono nell’onda verde dei manifestanti. Sono preoccupati e dimostrano che le nuove generazioni non sono soltanto videogiochi e apatia, ma anzi sono determinati e hanno il coraggio di dire no.
Che saltino la scuola per difendere il pianeta è stato un argomento molto dibattuto, un’accusa che viene mossa loro spesso. Forse però è la dimostrazione che la scuola serve a qualcosa, perché in piazza, tra le strade di 180 città italiane sono davvero tanti i giovani che scioperano e che gridano per un mondo migliore. E forse la scuola, l’istruzione ha contribuito a questo. Questi ragazzi stanno dicendo al mondo di darsi una mossa, perché la fine sta arrivando e il tempo per cambiare le cose è sempre meno. Sono ragazzi che hanno una capacità critica, che con i loro giovani occhi guardano il mondo e vogliono salvarlo.

 

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⚠️27 Settembre GLOBAL CLIMATE STRIKE⚠️ • Gli studenti in Italia trascorrono a scuola circa 210 giorni l’anno. Fino a poco tempo fa, era scontato il “dover studiare”, serviva per trovare un lavoro in modo tale da essere in grado di sostenere la propria vita e, in caso, quella di un’eventuale famiglia. • I dubbi ora come ora stanno aumentando sempre più. Ormai lo saprete a memoria se ci seguite da tanto sui Social, ma non ci stancheremo mai di ripeterlo: se i nostri governi, le multinazionali, e i nostri stili di vita dovessero continuare a rimanere tali e ad agire in maniere non sostenibili, il lavoro ce lo sogneremo. • Ciò che vedremo sarà guerra, siccità, alluvioni, carestie, migrazioni, morte… • Siamo destinati a vivere uno scenario identico a quello di un film post apocalittico, e i mass media ancora non stanno informando tanto quanto dovrebbero (anche se riconosciamo che c’è stato un aumento di attenzione verso la crisi climatica), e i governi a livello mondiale stanno facendo troppo poco, per non parlare delle multinazionali, e di chi non è disposto minimamente a cambiare il proprio stile di vita. • La scuola di sicuro è importante, e non chiediamo ai ragazzi di saltare ogni giorno, ma possiamo chiedere ai genitori di fare uno sforzo, e mettere il futuro dei propri figli prima dei loro studi: un anno di scuola è recuperabile, le vite di un pianeta intero… Quelle no • Il 27, non dire che hai di meglio da fare, te ne pentirai… scendi in piazza con noi, e lotta per il tuo FU.TU.RO! • • #fridaysforfuture #fridaysforfutureitalia #climatestrike #climatechange #climatemarch #gretathunberg #emergenzaclimatica #nature #noplanetb #schoolstrike #societychange

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