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Addio a Sandra Milo, l’attrice “musa” di Fellini

Icona del Novecento e musa ispiratrice di registi come Federico Fellini, Sandra Milo è stata un'attrice, conduttrice televisiva e personaggio televisivo noto a tutti.

“Si è spenta nella sua abitazione e tra l’affetto dei suo cari come aveva richiesto.” così i familiari danno l’annuncio della morte di  Sandra Milo, celebre attrice italiana che aveva compiuto 90 anni nel 2023.

Icona del Novecento e musa ispiratrice di registi come Federico Fellini, Sandra Milo è stata un’attrice, conduttrice televisiva e personaggio televisivo noto a tutti.

Sandra Milo

Nata a Tunisi da padre siciliano e madre toscana l’11 marzo 1933, Sandra Milo trascorse l’infanzia a Vicopisano, borgo medievale poco distante da Pisa, dove frequentò le scuole elementari sino alla quarta classe.

Adolescente si trasferì con la famiglia a Viareggio. Nel 1948, a 15 anni, sposò il marchese Cesare Rodighiero, da cui rimase incinta, ma il bambino morì alla nascita a causa del parto prematuro. I due si separarono dopo soli 21 giorni dal matrimonio, ottenendo l’annullamento dal Tribunale della Rota Romana.

La carriera cinematografica

Sandra Milo esordì al cinema accanto ad Alberto Sordi nel film “Lo scapolo” (1955) di Antonio Pietrangeli. Riconoscibile per le sue forme prorompenti e vistose e per la voce ingenua da bambina, divenne una maggiorata del grande schermo e prese parte a numerosi film di genere.

Il primo ruolo importante arrivò nel 1959 grazie al produttore greco Moris Ergas, che poi la sposò: si tratta de “Il generale Della Rovere”, per la regia di Roberto Rossellini, in cui interpretava il ruolo di una prostituta al fianco di Vittorio De Sica.

Un ruolo analogo fu quello ricoperto, nel 1960, in “Adua e le compagne” di Antonio Pietrangeli, che la diresse anche in seguito. Nello stesso anno fu diretta da Claude Sautet in “Asfalto che scotta”, con protagonisti Lino Ventura e Jean-Paul Belmondo, iniziando così un’intensa e promettente stagione di film d’autore.

Nel 1961 è stata protagonista con Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni di “Fantasmi a Roma”, diretto da Antonio Pietrangeli.

L’esperienza con Fellini

Cruciale fu l’incontro con Federico Fellini, che contribuirà alla sua maturazione artistica e con il quale cominciò anche una relazione clandestina durata 17 anni. Nei due capolavori del maestro riminese “8½” (1963) e “Giulietta degli spiriti” (1965), “Sandrocchia” (così veniva affettuosamente soprannominata dal regista) recita nei panni di una femme fatale, ironica e disinibita che, oltre a incarnare l’immaginario erotico del regista, viene spesso messa in contrasto con le mogli, donne dall’aspetto più dimesso e dalla mentalità più borghese. Per entrambi i film vinse il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista.

Gli ultimi riconoscimenti ed esperienze

Preannunciato il 28 aprile, l’11 maggio 2021 viene assegnato a Sandra Milo il premio David di Donatello alla carriera.

Nel 2022 è protagonista del docu-reality “Quelle brave ragazze”, con Mara Maionchi ed Orietta Berti. Nel 2023 ne viene prodotta una seconda edizione, sempre con Milo affiancata ancora da Maionchi e da Marisa Laurito (in sostituzione di Orietta Berti). Il 21 dicembre 2023 è tra i protagonisti della serie comedy di Prime Video, “Gigolò per caso”, 6 episodi per la regia di Eros Puglielli, con, tra gli altri, Christian De Sica e Pietro Sermonti.

Photocredits: Icon Sandra Milo 1966, public domain photograph.

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