Molly e il sortilegio del mago – racconto di Paola Salzano

29 Giugno 2016

Viveva, in un tranquillo paesino circondato da verdi colline, una bambina vivace e sveglia di nome Molly, dai lunghi capelli ramati e dagli occhi azzurro cielo: abitava con la mamma e le tre sorelline in una graziosa casetta immersa in una radura circondata da querce secolari, rallegrata da petunie colorate

Molly e il sortilegio del mago - racconto di Paola Salzano

Viveva, in un tranquillo paesino circondato da verdi colline, una bambina vivace e sveglia di nome Molly, dai lunghi capelli ramati e dagli occhi azzurro cielo: abitava con la mamma e le tre sorelline in una graziosa casetta immersa in una radura circondata da querce secolari, rallegrata da petunie colorate che grondavano giulive dalle finestre.

Tutte le mattine Molly si recava a scuola, dove era un’alunna modello: al pomeriggio, salutate le compagne e la maestra, tornava a casa a piedi fischiettando e saltellando, mentre percorreva la stradina che conduceva verso casa. Lungo il tragitto Molly osservava sempre estasiata e meravigliata la natura rigogliosa, cogliendo splendidi fiori dalle mille essenze, salutando gli uccellini dal canto melodioso che le svolazzavano intorno e fermandosi incuriosita ogni qual volta incrociava un cerbiatto impaziente di saltare via o un coniglietto timoroso che la osservava annusandola e scappava via di soppiatto.

Era bello perdersi in quei momenti d’incanto, pensava, e la sua testolina volteggiava in fantasticherie che Molly non vedeva l’ora di riportare sul suo prezioso quadernino dei racconti al rientro da scuola!
Lei purtroppo non lo sapeva, ma in quelle spensierate scorribande quotidiane, appostato dietro un albero o nascosto da un cespuglio, un terribile Mago dai grigi capelli incolti e la barba lunghissima la osservava, invidioso dell’allegria e della voglia di vivere che Molly sprigionava, libera di correre e giocare, mentre lui, da quando aveva avuto un terribile incidente, era costretto a camminare con un bastone di legno zoppicando ed arrancando, incattivito contro tutto e tutti.

“Non è giusto” pensava, “Non sopporto più di vederla così felice, mentre corre e canticchia beata!”
Così un triste giorno nel corso di una delle sue passeggiata di ritorno da scuola, il Mago, vedendo Molly arrivare per la stradina spensierata come al solito, non riuscì più a sopportare tanta felicità e, puntando il suo bastone verso la bimba, le procurò un terribile sortilegio : “Da ora in poi, mia cara Molly, non potrai più correre, saltellare e nemmeno canticchiare e come me anche tu zoppa diverrai!!”. D’improvviso la piccola inciampò, cadde in una buca nascosta da un sasso e “Ahia!!” si ferì ad una gamba….

Da quel momento le sue giornate divennero buie e silenziose, senza più il canto melodioso degli uccellini che la scortavano verso casa, il profumo inebriante dei fiori che raccoglieva e gli incontri divertenti con i suoi amici animali: il suo unico compagno divenne il suo lettino nella penombra della sua cameretta solitaria. Oramai Molly aveva perso la voglia di cantare, di incontrare le sue compagne di scuola che non voleva invitare a casa per la vergogna di essere zoppa e persino di riempire il quadernino con le tante storie partorite dalla sua fantasia, piene di viaggi avventurosi e trame fantastiche!

Neanche la sua mamma riusciva a tirarla su di morale, nonostante le cure premurose e le rassicurazioni che prima o poi sarebbe riuscita a tornare come prima. Passarono i giorni e Molly era sempre più demoralizzata e, per quanto tentasse di rialzarsi, la sua gamba le faceva un gran male, così cominciava a pensare che la sua vita non sarebbe tornata più quella di una volta: tanto valeva arrendersi……
Ma un bel giorno, al primo canto del gallo, dalla finestra socchiusa della sua cameretta Molly vide entrare quelle che sembravano due farfalle colorate che iniziarono a volteggiare in cerchio e ad emettere suadenti risatine. Leggendola nel pensiero, esordirono: “No Molly, non siamo farfalle, io sono Fata Speranzina e la mia compagna è Fata Allegrina! Siamo venute a dirti che non devi abbatterti, ma conservare la fiducia che hai sempre avuto!”
“Piccolina!”, esclamò l’altra, “Mantieni viva la gioia di fare, la voglia di cantare e la passione di creare storie meravigliose… Vedrai che pian piano tutto si sistemerà!”

Molly era incredula e, stropicciandosi gli occhi, chiese: “Ma da dove siete venute, non vi ho mai viste prima!”
“Bimba mia, noi siamo sempre state con te, ma tu non ci hai mai fatto caso”, incalzò Fata Speranzina “E adesso siamo qui a ricordarti ciò che hai sempre saputo, perché niente e nessuno potrà mai cambiare quello che sei, neanche un evento così brutto…” Dagli occhi trasparenti di Molly cominciarono a sgorgare lacrime a lungo trattenute e dal suo cuore un barlume di speranza fece capolino.
Nel frattempo anche il perfido Mago del sortilegio era accorso alla casetta nella radura, richiamato soprattutto dalle irresistibili risatine delle Fate e, nascosto dietro le tende alle finestre per non farsi scoprire, fu colpito dall’espressione affranta e dalle lacrime di Molly, lacrime che miracolosamente fecero breccia nel suo cuore indurito.

Commosso decise così di rompere quel perfido incantesimo: “Mi dispiace Molly, perdonami per averti provocato tutto questo dolore, ma ti prometto che da oggi non soffrirai più!”. Da quel giorno la bimba pian piano iniziò a riprendersi, tornò quella di una volta, anzi più forte di prima: ricominciò a correre e a cantare, grazie alla sua forza di volontà, ma anche a Fata Speranzina e Fata Allegrina che non l’avevano mai abbandonata!
Il terribile Mago scomparve per sempre; Molly tornò alla sua vita e riprese a scrivere, diventando una bravissima scrittrice di racconti e visse, assieme alla mamma e alle tre sorelle, per sempre felice e….canterina!

Paola Salzano

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