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“Sonetto VIII”, la romantica poesia di Neruda che esalta l’abbraccio

Il “Sonetto VIII” è una poesia di Pablo Neruda contenuta nella raccolta “Cento sonetti d’amore” pubblicata nel 1959

“Sonetto VIII” è una poesia di Pablo Neruda contenuta nella raccolta “Cento sonetti d’amore” pubblicata nel 1959. Il componimento esalta l’atto dell’abbraccio reciproco. Vi proponiamo questo testo in occasione della Giornata mondiale dell’Abbraccio che si celebra il 21 gennaio.

Sonetto VIII di Pablo Neruda

Se non fosse perché i tuoi occhi sono color di luna,
di giorno con argilla, con lavoro, con fuoco,
e imprigionata tieni l’agilità dell’aria,
se non fosse perché tu sei una settimana d’ambra,
se non fosse perché tu sei il momento giallo
in cui l’autunno si arrampica sui tralci
e sei anche il pane che la luna profumata
elabora passeggiando la sua farina per il cielo,
o mia adorata, io non ti amerei!
Nel tuo abbraccio io abbraccio ciò che esiste,
la sabbia, il tempo, l’albero della pioggia,
e tutto vive perché io viva:
senza andare lontano vedo tutto:
vedo nella tua vita tutto quello che vive.

Un abbraccio che contiene l’universo

Una tra le più delicate e romantiche poesie di Pablo Neruda, “Sonetto VIII” è un componimento che rende l’amore un tutt’uno con la natura esaltando così la bellezza e la forza di entrambi. La donna amata da Neruda, in questa poesia, viene paragonata all’aria, all’autunno nel momento più bello in cui esplodono i colori. I suoi occhi sono del colore della luna.

Con lei accanto il poeta vede tutte le bellezze del mondo senza dover andare lontano, vive l’esperienza della vita in maniera piena e travolgente, intanto, il loro abbraccio reciproco contiene tutta l’esistenza creata nell’universo.

Questo è il passaggio cruciale, il sentimento che diventa legame e connessione fisica, l’abbraccio come ancora di salvezza ma anche come comunicazione.

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Pablo Neruda

Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, nacque a Parral il 12 luglio 1904 e morì a Santiago del Cile il 23 settembre 1973.

Autore di poesie bellissime capaci di smuovere l’anima, Neruda ricevette nel 1971 il Premio Nobel per la Letteratura, la cui motivazione esprime sinteticamente ma in modo chiaro la caratteristica della sua poesia. L’accademia definì Neruda “poeta che con la potenza di una forza della natura fa vivere il destino e i sogni di un intero continente”.

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