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Kavafis e gli amori sfioriti nella poesia “Il sole del pomeriggio”

“Il sole del pomeriggio” è una poesia di Konstantinos Kavafis in cui traspare tutta la malinconia di un amore sfiorito con il passare del tempo.

Konstantinos Kavafis ha cercato, con la sua produzione, di riproporre le tematiche e i valori cari ai poeti classici per trasmetterli ai lettori dell’età moderna: operazione più che riuscita, se pensiamo a quanto sia apprezzata la sua poesia oggi in tutto il mondo.

Kavafis e il richiamo ai temi della poesia antica

Basti pensare ad una delle poesie più celebri, “Itaca”, che attraverso il richiamo al mito di Ulisse allude all’esperienza del viaggio che ciascuno di noi intraprende nel momento stesso in cui viene alla luce e guarda con occhi nuovi e straniati il mondo per la prima volta.

“Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze”.

E ancora:

“Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia –
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta;
più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti”.

La poesia che condividiamo con voi oggi è un esempio emblematico di come Kavafis riprenda dei topoi risalenti alla letteratura classica per trasporli nell’età moderna e veicolarli ai suoi lettori.

“Il sole del pomeriggio”, infatti, è una lirica con cui Konstantinos Kavafis affronta, ancora una volta, il tema del tempo che scorre, coniugandolo all’immagine degli amori che sfioriscono, alla malinconia che, con la sua doppia valenza, al contempo positiva e negativa, caratterizza l’atto del ricordo e la sua reiterazione nella mente e nel cuore di ogni uomo.

Il sole del pomeriggio di Konstantinos Kavafis

Questa camera, come la conosco!
Questa e l’altra, contigua, sono affittate, adesso,
a uffici commerciali. Tutta la casa, uffici
di sensali e mercanti, e Società.
Oh, quanto è familiare, questa camera!

Qui, vicino alla porta,
c’era il divano: un tappeto turco davanti,
e accanto lo scaffale con due vasi gialli.
A destra… no, di fronte… un grande armadio a specchio.
In mezzo il tavolo dove scriveva;
e le tre grandi seggiole di paglia.
Di fianco alla finestra c’era il letto,
dove ci siamo tante volte amati.

Poveri oggetti, ci saranno ancora, chissà dove!

Di fianco alla finestra c’era il letto.
E lo lambiva il sole del pomeriggio fino alla metà.

…Pomeriggio, le quattro: c’eravamo separati
per una settimana… Ahimè,
la settimana è divenuta eterna.

Konstantinos Kavafis

Konstantinos Petrou Kavafis nasce ad Alessandria d’Egitto il 29 aprile 1863 da genitori greci originari di Istanbul. Il padre è un ricco commerciante che non fa mancare nulla alla famiglia ma, purtroppo, muore inaspettatamente nel 1870, quando Konstantinos è ancora solo un bambino.

A seguito dell’evento luttuoso, la famiglia è costretta a trasferirsi nel Regno Unito, prima a Liverpool e poi a Londra. L’ennesimo trasferimento avviene nel 1879, quando Konstantinos ritorna ad Alessandria d’Egitto. Pochi anni dopo, la famiglia è obbligata a lasciare Alessandria per rifugiarsi in un luogo più sicuro: le rivolte nazionaliste del 1885, infatti, infuriano e preoccupano tutti.

Kavafis si trasferisce perciò per un breve periodo a Istanbul, ma ben presto rientra nella sua città natale, dove rimane per tutta la vita. Ad Alessandria, Konstantinos scrive ininterrottamente e sperimenta diverse professioni: fa il giornalista, poi diventa agente di Borsa, e infine ottiene un incarico al Ministero egiziano dei lavori pubblici, dove esercita la professione di interprete.

Fra il 1891 e il 1904, Konstantinos Kavafis scrive e pubblica molte poesie, che nell’immediato non lo rendono celebre, ma che concorreranno a farlo divenire uno fra i poeti greci più conosciuti e amati dal grande pubblico – greco e non – dopo la sua morte, avvenuta il 29 aprile 1933 – nel giorno esatto del suo settantesimo compleanno – a seguito di un tumore alla laringe.

 

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