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Una romantica poesia di Pablo Neruda per celebrare l’amore d’inverno

"E ti bacio la bocca bagnata di crepuscolo". Si intitola così la romantica, emozionante poesia di Pablo Neruda dedicata all'amore vissuto d'inverno.

Inverno inoltrato. Anche in Italia è arrivato il freddo, e con esso il desiderio di raccoglimento e intimità che questa stagione porta con sé.

All’inverno e alla magia che esso riserva a due cuori innamorati Pablo Neruda ha dedicato una bellissima poesia, intitolata “E ti bacio la bocca bagnata di crepuscolo“, che in pochi versi racconta il raccoglimento che si crea intorno a due amanti nelle notti d’inverno più fredde, quando l’unico calore che può riscaldarci è quello prodotto dall’amore.

Dove leggere la romantica poesia di Neruda

“E ti bacio la bocca bagnata di crepuscolo” è una poesia tratta dalla breve raccolta giovanile “Venti poesie d’amore e una canzone disperata“, pubblicata per la prima volta nel 1924:

Le “Veinte Poemas” sono tutte numerate e prive di un ‎titolo e per questo di solito vi si fa riferimento citandone ‎l’incipit. In esse viene cantato un amore appassionato ‎e sinceramente umano, con sapienti echi modernisti ‎ma pienamente originali nelle sue immagini intense.‎

Da anima selvaggia e solitaria, un adolescente si ‎ritrova su un sentiero che costeggia sentimenti ‎contrastanti, per arrivare a scoprire, suo malgrado, ‎una «nuova solitudine» derivante dalla malinconia e ‎dall’abbandono, come rivela la parte finale del titolo ‎dell’opera stessa, “La Canción desesperada”, appunto, unica ‎lirica della raccolta ad avere un titolo‎.

“E ti bacio la bocca bagnata di crepuscolo”

“No, non voglio baciarti
in una giornata di sole.
Non voglio che sia estate.
Non voglio che sia in mezzo alla folla.

Vorrei baciarti in una di queste sere d’inverno,
quando il sole scolora nel grigio e nel freddo;
quando sarà più facile
trovare, insieme,
l’alba dentro l’imbrunire”.

L’amore d’inverno

Questa poesia di Pablo Neruda ha il potere di rendere calda una visione invernale.

“E ti bacio la bocca bagnata di crepuscolo” è breve, ma anche molto intensa. Comincia con quelle anafore negative, con quei “non voglio” che celebrano l’intimità del legame amoroso. L’estate, il sole, il pullulare di voci e di gente quasi non sembrano compatibili con il sentimento sperimentato dall’autore.

Il desiderio è soltanto uno: un bacio sigillato nel silenzio delle fredde sere d’inverno, quando il sole scompare dietro alla coltre di nubi e di gelo e non rimane che la sagoma dei due innamorati, che del loro amore si riscaldano, si nutrono, vivono; trovando, così, “l’alba dentro l’imbrunire”.

Pablo Neruda

Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, meglio noto con lo pseudonimo Pablo Neruda, nasce in Cile nel 1904 da un’umile famiglia, che cerca di garantirgli una vita serena e felice nonostante le difficoltà economiche. Pablo va a scuola e si iscrive persino all’università ma, alla fine, non riesce a portare a termine gli studi, così decide di arruolarsi nel corpo diplomatico cileno.

Così, il giovane viaggia molto, poiché presta servizio in diversi paesi negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Appassionato di lettere e scrittura, Pablo in Spagna fa la conoscenza di García Lorca e di Alberti, che diventano quasi una fonte di ispirazione per l’uomo, che si avvicina alla poesia modernista.

Allo scoppio della guerra civile, Neruda prende una netta posizione contro Franco, e si colloca sempre di più fra quegli intellettuali impegnati che guardano con favore al socialismo. Perciò, rientrato in Cile, aderisce al Partito Comunista Cileno e si impegna politicamente. Sono questi gli anni in cui Neruda, infatti, viene eletto senatore.

Quando la situazione politica cambia in Cile, e gli esponenti del Partito Comunista vengono esiliati, Pablo Neruda è costretto a lasciare nuovamente il suo paese per poi rientrarvi, grazie ad un’amnistia, nel 1952.

Nel frattempo, la sua produzione poetica diventa sempre più amata e celebrata, tanto che nel 1971 viene insignito del Nobel per la Letteratura. Pablo Neruda, che viene riabilitato politicamente con l’elezione del presidente Allende, muore in Cile nel 1973.

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