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“Madre Terra” di Henry Van Dyke, poesia che celebra il Pianeta

In occasione del 22 aprile, la Giornata Mondiale della Terra (Earth Day), scopriamo "Madre terra", la poesia di Henry Van Dyke sul perchรฉ bisogna tutelare il nostro Pianeta.

Madre Terra di Henry Van Dyke (1852-1933) รจ una bellissima poesia che rende omaggio alla Terra e che ci fa riflettere sull’importanza di prenderci cura del nostro Pianeta, perchรฉ fonte della nostra vita e del futuro delle generazioni che seguiranno.

Una poesia per celebrare la Giornata Mondiale della Terra (Earth Day) che รจ nata il 22 aprile del 1970 come movimento universitario e civile per sottolineare la necessitร  della conservazione delle risorse naturali della Terra.

Madre Terra รจ una poesia visionaria. Fu scritta nel dicembre del 1905 e anticipa tutte le battaglie dei movimenti per la salvaguardia dell’ambiente, della natura, della Terra.

Henry Van Dyke offre una descrizione della Terra come madre di tutto, compresi tutti gli oggetti del mondo e gli esseri umani. L’idea principale della poesia รจ l’amore per la natura e il ruolo della terra nell’essere parte della bellezza della natura.

Ma, leggiamo la poesia che abbiamo anche tradotto, in quanto riteniamo inedita, comunque poco diffusa Italia. 

Madre Terra di Henry Van Dyke

Madre di tutti i poeti e cantanti di alto spessore che se ne sono andati,
Madre di tutta l’erba che tesse sulle loro tombe la gloria del campo,
Madre di tutte le molteplici forme di vita, protettiva, paziente, impassibile,
Silenziosa covatrice e nutrice di gioie e dolori poetici!
Da te, sรฌ, sicuramente dalla fertile proprietร  del tuo seno,
emetti in qualche strano modo, tu che giaci immobile, senza voce,
tutti i canti della natura, ritmici, appassionati, struggenti,
che provengono come musica dalla terra, ma non ritornano alla terra.

Polvere sono i cuori rosso sangue che battono a tempo di queste note,
Tu li hai riportati a te stesso, segretamente, irresistibilmente.
attirando le correnti creative della vita giรน, giรน, giรน
di nuovo nel tuo seno, come il fiume si perde nella sabbia.
Ma le anime dei cantanti sono entrate nelle canzoni che le hanno rivelate.
Canzoni appassionate, canzoni immortali di gioia e dolore, amore e desiderio:
fluttuano da un cuore all’altro dei tuoi figli e riecheggiano sopra di te:
Non parlano forse al tuo cuore, le voci di coloro che ti amano?

Da tempo giacevi come una regina trasformata da un antico incantesimo
in una forma aliena, misteriosa, bella, senza parole,
non sapevi chi eri, finchรฉ il tocco del tuo Signore e Amante
Ha ridestato l’uomo-bambino a respirare del tuo segreto.
Tutti i tuoi fiori e gli uccelli e le foreste e le acque che scorrono
non sono che forme incantate per incarnare la vita dello spirito;
Tu stessa, terra-madre, in montagna, prato e oceano,
racchiudi il poema di Dio, il pensiero e l’emozione eterni.

(Traduzione Libreriamo)

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Mother Earth, Henry Van Dyke

Mother of all the high-strung poets and singers departed,
Mother of all the grass that weaves over their graves the glory of the field,
Mother of all the manifold forms of life, deep-bosomed, patient, impassive,
Silent brooder and nurse of lyrical joys and sorrows!
Out of thee, yea, surely out of the fertile depth below thy breast,
Issued in some strange way, thou lying motionless, voiceless,
All these songs of nature, rhythmical, passionate, yearning,
Coming in music from earth, but not unto earth returning.

Dust are the blood-red hearts that beat in time to these measures,
Thou hast taken them back to thyself, secretly, irresistibly
Drawing the crimson currents of life down, down, down
Deep into thy bosom again, as a river is lost in the sand.
But the souls of the singers have entered into the songs that revealed them, –
Passionate songs, immortal songs of joy and grief and love and longing:
Floating from heart to heart of thy children, they echo above thee:
Do they not utter thy heart, the voices of those that love thee?

Long hadst thou lain like a queen transformed by some old enchantment
Into an alien shape, mysterious, beautiful, speechless,
Knowing not who thou wert, till the touch of thy Lord and Lover
Working within thee awakened the man-child to breathe thy secret.
All of thy flowers and birds and forests and flowing waters
Are but enchanted forms to embody the life of the spirit;
Thou thyself, earth-mother, in mountain and meadow and ocean,
Holdest the poem of God, eternal thought and emotion.

Una poesia che invita a prendersi cura della Terra Pianeta 

La poesia Madre Terra di Henry Van Dyke ritrae la Terra come madre di tutta la vita e dell’arte, sottolineando il grande dono che il nostro Pianeta ci fa. 

La bellezza della natura ispira l’espressione creativa, artistica, spirituale. La Terra รจ la nostra vita e per certi versi la nostra “grande bellezza”.

Madre Terra riflette il fascino dell’epoca romantica per la natura e l’interconnessione tra arte e mondo naturale. Henry Van Dyke utilizza personificazioni e metafore per conferire alla Terra qualitร  umane.

Il Pianeta come la mamma

A differenza di poesie precedenti di Van Dyke, che spesso celebravano la natura selvaggia, Madre Terra si concentra sugli aspetti materni e creativi della Terra, donandoci del pianeta un ruolo che possiamo assimilare alla figura materna. 

La poesia รจ ambientata in un campo aperto con bellissimi prati, foreste, oceani e montagne. Il titolo Madre Terra si riferisce inequivocabilemte alla Terra come una madre, che ci sostiene e ci protegge stringendoci al suo seno come dei figli da crescere e tutelare.

Il tono รจ un po’malinconico all’inizio della poesia, ma diventa esaltante e celebrativo nella seconda strofa. La terza strofa, il poeta americano, indirizza le lodi al  Creatore per aver donato la Terra all’umanitร  e quindi la vita stessa.

Henry Van Dyke guida il racconto poetico affermando che  trae ispirazione dalla natura. La terra a dire del poeta รจ il generatore pulsante del talento artistico e creativo dell’uomo.

La Terra รจ come una madre che tiene tutti al sicuro e tratta tutti allo stesso modo. Ha dato i natali a grandi personaggi, cantanti, poeti e artisti. Allo stesso tempo “tesse sulle loro tombe la gloria” di questi grandissimi personaggi.

Sembra banale il concetto, ma se la terra non ci avesse donato i suoi meravigliosi paesaggi, le sue incantevoli atmosfere la vita sarebbe grigia, triste, senza nessuna forma di bellezza.terra 

Restituiamo alla Terra ciรฒ che ci dona

Tuttavia, una sfumatura di tristezza permea la poesia alla fine della prima strofa, in quanto “tutti i canti e le note escono dalla terra”, ma “non alla terra ritornano”.

In questo passaggio si avverte la grandezza visionaria del poeta americano. Van Dyke sembra affermare che prendiamo dalla Terra il meglio, ma poi ci dimentichiamo di restituire al Pianeta ciรฒ che ci dona. 

La Terra si prende cura di noi, ma noi non ci prendiamo cura del Pianeta. Quanta veritร  in questi versi e in questo pensiero. 

Se non tuteliamo l’ambiente, la natura distruggeremo anche la forza poetica della vita. Tutto diventerebbe inesorabilmente asettico, privo di armonia, senza nessuna armonia. 

La Terra รจ la nostra “Mamma”, si prende cura dei suoi cuccioli e offre ai grandi talenti l’immortalitร , garantendo alle loro opere di vivere per sempre. 

La Terra quindi offre la materia prima per essere ricordati per sempre. Senza questi doni anche il talento รจ destinato all’oblio. 

La Terra come essenza del Creato

Nell’ultima strofa, il poeta usa una similitudine: “Da tempo giacevi come una regina trasformata da un vecchio incantesimo” per chiarire il suo punto di vista.

La Madre Terra รจ bella e giace senza parole “fino al tocco del tuo Signore e Amante”. Lo รจ perchรฉ il Signore glielo ha ordinato, e “tutti i tuoi fiori, gli uccelli, le foreste e le acque che scorrono” sono dimostrazioni della vita che essa genera.

Tutte queste cose cantano le lodi del loro Creatore, in quanto “Tieni il poema di Dio, pensiero ed emozione eterni”. 

Direi che tutti noi dovremmo fare dono di questa poesia di Henry Van Dyke e condividerne i valori. Solo cosรฌ potremo garantire futuro.

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