Gabriele D’Annunzio è stato il poeta della bellezza, dell’eccesso, delle grandi gesta e dei grandi sentimenti. Oltre ai suoi capolavori come “il piacere”, ricordiamo anche una importante produzione poetica. Quella che vi proponiamo qui, intitolata “Rimani”, è estratta dalla sua opera “Canto Novo”, pubblicata nel 1896. Qui viene trattato il tema dell’amore nei confronti di una donna amata con desiderio e passione.
Gabriele D’Annunzio, le poesie più belle
Gabriele D’Annunzio è il padre del Decadentismo italiano. Esteta e superuomo, è uno dei poeti che più hanno segnato l’immaginario poetico italiano
Una supplica d’amore
La poesia inizia con un imperativo: “rimani”. D’Annunzio chiede alla sua amata di rimanere accanto a lui, senza andare via, senza lasciare alcun vuoto. Una richiesta d’amore dettata dalla passione e da un desiderio irrefrenabile. La passione però, durante il sonno e la notte, diventa premura e protezione. “Io ti veglierò, io ti proteggerò”, scrive il poeta, per rassicurare quella donna della sua presenza. Il componimento intero , oltre che una vera e propria supplica, è una grande dichiarazione d’amore.
Ci si abbandona totalmente in quel “Ti amo”, scritto in maniera incisiva. Perché l’amore è totalizzante e ha bisogno di quel fuoco, da tenere sempre acceso, per essere vissuto con la massima intensità. L’amore è protezione, quella protezione che c’è quando c’è fiducia, quando si rimane uniti. D’Annunzio chiede alla sua amata di restare, perché se rimani, non devi temere nulla e potrai dormire sul mio cuore.
Rimani, la poesia
Rimani!
Riposati accanto a me.
Non te ne andare.
Io ti veglierò.
Io ti proteggerò.
Ti pentirai di tutto fuorché d’essere venuta a me, liberamente, fieramente. Ti amo.
Non ho nessun pensiero che non sia tuo; non ho nel sangue nessun desiderio che non sia per te.
Lo sai.
Non vedo nella mia vita altra compagna, non vedo altra gioia.
Rimani. Riposati.
Non temere di nulla.
Dormi stanotte sul mio cuore…
Stella Grillo