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“Il Topolino”, la poesia di Lewis Carroll in “Alice nel Paese delle Meraviglie”

“Il Topolino” è una particolare poesia di Lewis Carroll contenuta nel III capitolo di “Alice nel Paese delle Meraviglie”

In occasione dell’anniversario di Lewis Carroll, nato a Daresbury il 27 gennaio del 1832 e morto a Guildford il 14 gennaio del 1898, vogliamo proporvi una particolare poesia che si trova all’interno del III capitolo del suo capolavoro “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Ecco “Il Topolino”.

“Il Topolino”

Furia disse
a un topino
incontrato
al mattino:
“Facciamo
un tribunale,
E poi anche
il processo!
E non ti ri-
rifiutare, Ti
debbo con-
dannare!
Oggi è un
giorno
noioso E
mi sento
depresso.”
Il topo al-
l’imbro-
glione:
“Che sto-
ria da
burlone!
I processi
si fanno
Con giu-
dice e
giuria!”
“Son giu-
dice e
giuria!”
Fu del
can la
follia:
“Son
io tut-
ta la
legge;
e ti con-
danno a
morte!”

Una poesia dal Paese delle Meraviglie

Il componimento di Lewis Carroll, per prima cosa, colpisce perché sembra anticipare quelle idee che più tardi verranno teorizzate in Italia dal Futurismo. La forma e le numerose figure retoriche ci ricordano anche la corrente poetica dannunziana, in cui le parole si mischiano alla perfezione con l’ambiente in cui sono pronunciate o, in questo caso, scritte e la poetica di Apollinaire. Ma torniamo al Futurismo, qui Carroll presenta proprio quel caratteristico scomporsi della parola e della frase per diventare altro. Ma guardiamo il contesto, ci troviamo nel III capitolo “Corsa arruffata, e racconto con la coda”:

“Si rammenti che mi ha promesso di raccontarmi la sua storia,” disse Alice, “e la ragione per cui odia i ‘G’ e i ‘C’” soggiunse sommessamente, e un poco con paura che di nuovo si offendesse.

“La mia è una storia lunga e trista, e con la coda!” rispose il Topo, rivolgendosi con un sospiro ad Alice.

“Certo è una lunga coda,” disse Alice, guardando con meraviglia alla coda del Topo; “ma perchè la chiama trista?” E continuò a pensarvi sopra imbarazzata mentre il Sorcio parlava, e così l’idea che si fece di quella storia con la coda fu presso a poco questa […]

Qui Alice Si perde nei propri pensieri e, vagheggiando con la mente, riesce a cogliere solo alcune delle parole del Topo che raccoglie in quella filastrocca creata nella sua testa.

Lewis Carroll, le frasi più belle del creatore di "Alice nel paese delle meraviglie"

Lewis Carroll, le frasi più belle del creatore di “Alice nel paese delle meraviglie”

Lewis Carroll è stato uno scrittore, matematico, fotografo e logico britannico. È celebre soprattutto per i due romanzi “Alice nel Paese delle Meraviglie”

 

“Alice nel Paese delle Meraviglie”

“Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” è il titolo originale del romanzo del 1865 scritto da Charles Lutwidge Dodgson sotto lo pseudonimo di Lewis Carroll. Racconta di una ragazza di nome Alice che cade attraverso una tana di coniglio in un mondo fantastico popolato da strane creature antropomorfe. Il racconto gioca con la logica, dando alla storia una popolarità duratura sia negli adulti che nei bambini. È considerato uno dei migliori esempi del genere letterario nonsenso. Il suo corso narrativo, struttura, personaggi e immagini sono stati enormemente influenti sia nella cultura popolare che nella letteratura, specialmente nel genere fantasy.

Lewis Carroll

Lewis Carroll è lo pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson, uno scrittore, matematico, fotografo, logico e prete anglicano britannico dell’età vittoriana. È celebre soprattutto per i due romanzi “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” e “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”, opere che sono state apprezzate da una straordinaria varietà di lettori, dai bambini ai grandi scienziati e pensatori. Gli fu conferita una cattedra in matematica e nel 1856, Dodgson iniziò a interessarsi alla neonata arte della fotografia. Fra il 1854 e il 1856 iniziò a pubblicare poesie e racconti su riviste a tiratura nazionale come The Comic Times e The Train, e su giornali locali. Morirà a Guildford nel 1898.

Alice Turiani

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