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“Ho ridotto il mio corpo all’estetica”, una poesia di Rupi Kaur che celebra la fisicità

Lo scrigno prezioso che racchiude la nostra anima e i nostri pensieri va curato e amato ogni giorno. “Ho ridotto il mio corpo all’estetica” è la profonda poesia di Rupi Kaur che abbiamo scelto di farvi scoprire in occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla.

“Ho ridotto il mio corpo all’estetica,
dimenticando la sua opera di tenermi in vita”.

Sono sempre di più le persone affette da disturbi dell’alimentazione che non riconoscono l’opera miracolosa che compie il loro corpo giorno dopo giorno, iniziandoli alla vita e al mondo.

Anoressia, bulimia, binge eating disorder sono soltanto alcune delle patologie che interessano una parte sempre maggiore della società, con una preponderanza di genere femminile nel range di età che va dai 12 ai 25 anni.

I disturbi alimentari sono malattie che interessano la sfera psicologica del paziente, che riconosce il suo corpo in maniera distorta, cominciando così a tartassarsi di giudizi, ad isolarsi e a ricercare un modello di perfezione irrealizzabile.

Con l’avvento dei social media e l’esposizione sempre più presente del corpo su Internet, la quota di persone affette da disturbi alimentari sta aumentando vertiginosamente.

Per questa ragione è nata la Giornata del Fiocchetto Lilla, che ricorre ogni 15 marzo per sensibilizzare e far conoscere un problema che spesso è molto sottovalutato. Per l’occasione, vogliamo condividere con voi una poesia di Rupi Kaur, tratta dalla raccolta “The sun and her flowers”, dal titolo “Ho ridotto il mio corpo all’estetica”.

La Giornata del Fiocchetto Lilla

Il 15 marzo di ogni anno si celebra la Giornata del Fiocchetto Lilla, conosciuta anche come “Giornata nazionale per la sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare”.

L’idea è nata nel 2012, quando Stefano Tavilla, presidente dell’Associazione Mi nutro di vita ha promosso la ricorrenza in memoria della figlia Giulia, affetta da bulimia nervosa e scomparsa proprio il 15 marzo dell’anno precedente.

La Giornata del Fiocchetto Lilla è stata concepita per sensibilizzare l’opinione pubblica su una sfera di disturbi, quella che coinvolge l’ambito dell’alimentazione – ma non solo -, che è spesso poco conosciuta e sottovalutata, ma miete sempre più vittime, talvolta inconsapevoli del male che stanno attraversando.

Riconoscere la bellezza del proprio corpo nell’epoca dell’apparenza

Con “Ho ridotto il mio corpo all’estetica”, Rupi Kaur esprime la consapevolezza di chi, dopo attimi bui trascorsi a colpevolizzarsi e a non sentirsi mai abbastanza, si accorge finalmente di cosa significhi vivere. Il corpo non è un semplice involucro privo di originalità e di intenti.

Il corpo è uno scrigno prezioso, un complesso insieme di sistemi, apparati, fasci di muscoli, organi, ossa, cellule, che ci tengono in vita, forti abbastanza da poterci muovere durante la giornata lavorativa, passeggiare la domenica al sole, o semplicemente respirare a pieni polmoni, sognare, desiderare, sperare, amare. Nulla di noi e dei nostri pensieri esisterebbe se non avessimo un corpo.

Un corpo che ci è stato donato alla nascita, e che teniamo con noi giorno dopo giorno fino alla fine. È la realtà che dovremmo conoscere e apprezzare di più al mondo, nostra dal primo fino all’ultimo istante di vita.

Chi è affetto da un disturbo alimentare, che sia anoressia, bulimia, binge disorder eating o altro, non riesce a rendersi conto del miracolo che ha dinanzi a sé ogni volta che respira, cammina, apre e chiude gli occhi. Tutto ciò che vede guardando al suo corpo è l’estetica di cui parla Rupi Kaur, l’apparenza, spesso distorta in negativo da pensieri tristi e dolorosi che interessano la sfera psicologica del paziente.

Ecco perché fare sensibilizzazione si rivela tanto importante: i disturbi alimentari sono spesso meccanismi inconsci che riguardano la sfera psicosomatica, anima e corpo allo stesso tempo, e pertanto vanno indagati e trattati con terapie multifunzionali, che si prendano cura anche della psicologia del paziente, perché non cada più nell’errore di vedere allo specchio solo un riflesso deformato, ma di godere del miracolo che viviamo ogni giorno aprendo gli occhi ed immergendoci nel mondo coi nostri sensi e il nostro scrigno sacro.

“Ho ridotto il mio corpo all’estetica” di Rupi Kaur

“Ho ridotto il mio corpo all’estetica,
dimenticando la sua opera di tenermi in vita
a ogni palpito e respiro,
dichiarandolo un colossale fiasco perché non somigliava ai loro.
Ho cercato dappertutto un miracolo,
stupida al punto di non accorgermi
di viverne già uno”.

“I reduced my body to aesthetics” di Rupi Kaur

“I reduced my body to aesthetics
forgot the work it did to keep me alive
with every beat and breath
declared it a grand failure for not looking like theirs
searched everywhere for a miracle
foolish enough to not realise
i was already living in one”.

Rupi Kaur

Nata il 4 Ottobre del 1992 in India, più precisamente nella regione del Punjab, l’autrice di “Ho ridotto il mio corpo all’estetica” si è trasferita con la famiglia a Toronto all’età di quattro anni. È una poetessa, scrittrice e illustratrice divenuta molto famosa negli ultimi anni.

La poesia inizia a far parte della sua vita già durante l’adolescenza, quando la giovane inizia a condividere prima su Tumblr e poi su Instagram i suoi lavori. Il primo libro di Rupi Kaur, “Milk and honey”, viene auto pubblicato dall’autrice nel 2014 e vede subito un incredibile successo su scala mondiale, tanto che per oltre 100 settimane resta fra i bestseller del New York Times. “The Sun and Her Flowers”, la sua seconda raccolta di poesie, viene pubblicata nel 2017.

Uscito in libreria lo scorso 2021, “Home body. Il mio corpo è la mia casa” è l’ultimo lavoro dell’autrice, che ha riscosso un enorme successo, paragonabile a quello ottenuto con le due opere precedenti. Oggi Rupi Kaur è famosa in tutto il mondo non solo per la sua rivoluzione poetica, ma anche per l’attivismo in diversi ambiti, fra cui spicca, senz’ombra di dubbio, la tematica femminista.

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