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“Il luogo dell’amore è il corpo”, le poesie d’amore più belle di Franco Arminio

"Ogni incontro bello, ogni intimità attinge a un giacimento mitico e poetico del quale dobbiamo smettere di aver paura"

Amato dal popolo del web, ma screditato dalle penne più raffinate della poesia italiana, Franco Arminio torna negli scaffali delle librerie italiane con L’infinito senza farci caso, una raccolta di poesie d’amore che, dopo Cedi la strada agli alberi e Resteranno i canti, è destinata a diventare il simbolo della poetica di Arminio. 

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Un manifesto dell’amore

L’infinito senza farci caso parla d’amore e, a ben dire, possiamo definirlo un vero e proprio canzoniere amoroso. Il “tu” a cui il poeta si rivolge è un soggetto sfocato e indefinito, che torna sotto mutevoli forme a ispirare colui che canta. È un “tu” camaleontico, che da persona fisica diventa paesaggio e da paesaggio si trasforma in dettaglio. In contrasto con la pornografia e con l’ostentazione del sentimento proprio di questi giorni, l’amore cantato da Arminio è uno spazio intimo e domestico, in cui rifugiarsi al riparo dagli sguardi, proprio come Francesco Petrarca cantava nel celebre sonetto “Solo et pensoso”. 

Il luogo dell’amore è il corpo

Le sue poesie sono come paesaggi dipinti e il corpo, trasfigurato talvolta in vegetazione, emana una sensualità conturbante. “Corpo che diventa foglia, albero, paesaggio. Corpo che fa ombra e fa luce, corpo assoluto e cordiale, per un’ora o per mezzo secolo”, sono le parole di Arminio. Infatti, se il sentimento è rappresentato come l’incontro fra due anime, la fisicità diventa scontro, impatto, schianto fra due corpi che lottano per poi arrendersi alla forza del sentimento, a quel desiderio siderale di fusione. 

Bello l’amore in mezzo al sonno, 
uno scontro dolce
dentro il buio, 
la resa delle braccia
stese nel silenzio
come città vicine. 

Poesie come paesaggi

Poeta, ma anche paesologo, Franco Arminio restituisce nelle sue liriche una spazialità dai contorni vividi e netti. Uomini e sentimenti si fondono nel paesaggio. Paesaggio che ricorda quello dell’Irpinia orientale, terra d’origine del poeta, come evocata da lirica che segue, tratta dal volume “Cedi la strada agli alberi”.

La prima volta non fu quando ci spogliammo
ma qualche giorno prima,
mentre parlavi sotto un albero.
Sentivo zone lontane del mio corpo
che tornavano a casa.

Chi è Franco Arminio

Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia, in Irpinia d’Oriente. Ha pubblicato molti libri, che hanno raggiunto decine di migliaia di lettori. Da anni viaggia e scrive, in cerca di meraviglia e in difesa dei piccoli paesi: è ispiratore e punto di riferimento di molte azioni contro lo spopolamento dell’Italia interna. Ha ideato e porta avanti la Casa della paesologia a Bisaccia e il festival “La luna e i calanchi” ad Aliano.

 

 

 

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