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Il giardino, la poesia di Jaques Prevert sull’indescrivibile microeternità di un amore

Oggi leggiamo una poesia di Jacques Prevert che ci racconta della “microeternità” che si crea anche con un semplice bacio.

Basta un bacio, un tocco, un istante vissuto intensamente con chi amiamo, per farci vivere l’eternità, l’assoluto. Parigi incanta Jaques Prevert e crea un’atmosfera magica, in grado di rendere ogni amore più romantico. Leggiamo la poesia “Il giardino” ed immaginiamoci così, in un giardino distesi e sereni, immersi nelle nostre emozioni.

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Jacques Prévert, le poesie più belle

Il 4 febbraio del 1900 a Neully sur Seine nasceva il poeta francese Jacques Prévert. Aderì al surrealismo (1926-30), ma se ne distaccò per tentare esperienze letterarie personali, segnate dal gusto per le divagazioni eleganti…

Un quadro dipinto con parole

La terra diventa un astro, come dice Prevert. L’amore diventa sublime e anche un semplice bacio è in grado di regalare momenti di “microeternità”. Questa è la parola che usa il poeta per descrivere quella sensazione di eternità che riusciamo a provare davanti a chi amiamo. E non bastano mille anni per descrivere tutto ciò. Diventa quasi indefinito, il momento che viviamo, e ricorre nei nostri ricordi con una luce evocativa. Lo sfondo di questa poesia è Parigi, carica della sua massima magia, in un mattino dipinto dalla luce invernale. Prevert, con le sue parole, dipinge una scena indimenticabile.

Il giardino, la poesia

Mille anni e poi mille
Non possono bastare
Per dire
La microeternità
Di quando m’hai baciato
Di quando t’ho baciata
Un mattino nella luce dell’ inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che e’ un astro.

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