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Giornata della Terra, l’inno al pianeta di Erri De Luca

In occasione della Giornata Mondiale della Terra, lo scrittore Erri De Luca ci racconta l'importanza di preservare il Pianeta attraverso una filastrocca

Per la Giornata della Terra, un inno al Pianeta e alla sua forza. Lo scrittore Erri De Luca ha scritto in esclusiva per i lettori di Libreriamo un profondo e sentito omaggio al nostro Pianeta Terra. Una poesia dedicata al Pianeta da leggere e condividere, per riflettere sullo stato di salute della Terra che ci ospita e sul fatto che, nonostante i nostri comportamenti non siano sempre corretti, essa continua ad ospitarci ed a garantirci vita e prosperità. Perché la verità, come dice Erri De Luca, “il pianeta è più forte e reggerà alla nostra espansione pure se saremo cento miliardi e più. La verità è che sono smentiti tutti i profeti di sciagure, fino a prova contraria.”

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Prendersi cura del Pianeta che ci ospita

Non basta la Giornata della Terra del 22 aprile per salvaguardare il Pianeta: prendersi cura della Terra che ci ospita deve rappresentare un impegno quotidiano, fatto di buone abitudini e costanza. Puntare sulle 3R della sostenibilità (ridurre, riutilizzare e riciclare), ridurre gli sprechi d’acqua, risparmiare energia elettrica, usare più la bici e meno la macchina sono solo alcune delle buone abitudini che nel nostro piccolo possiamo adottare per fare del bene al Pianeta Terra e, di conseguenza, a noi stessi.

Come recita l’inno al Pianeta di Erri De Luca “le scienze dicono che si sta asfissiando con i gas del carbonio e che si spopola di alberi a contrasto che ne assorbirebbero, rilasciando ossigeno”. Per questo dobbiamo prendere coscienza, non solo in occasione della Giornata della Terra, dell’importanza di dare il buon esempio rispettando il Pianeta che ci ospita.

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Erri De Luca e il rispetto per l’ambiente

Non solo in occasione della Giornata della Terra: le tematiche ambientali sono da sempre di stretto interesse per Erri De Luca. La natura ricorre spesso nei suoi libri all’amore per “ciò che circonda” l’autore napoletano legato un impegno politico e sociale. Lo scrittore è stato uno dei trentuno autori invitati a partecipare a Le Parlement sensible, un’iniziativa della “Maison des écrivains et de la littérature” pensata per la XXI Conferenza sui cambiamenti climatici. Agli autori è stato chiesto d’interpretare con un componimento il tema del riscaldamento globale e delle sue minacce, allo scopo di utilizzare la letteratura per scuotere le coscienze.

Giornata della Terra, “l’inno al Pianeta” di Erri De Luca

È rotondo ma sembra piatto. È liquido ma è chiamato terra.

Da queste imprecisioni si capisce che è un pianeta soggetto a dicerie.

Le scienze dicono che si sta asfissiando con i gas del carbonio e che si spopola di alberi a contrasto che ne assorbirebbero, rilasciando ossigeno.

Dicono che la sua superficie si spalma di cemento e per questo gli uragani sono più frequenti, potenti e diffusi dove prima non c’erano.

Dicono che il soffocamento del pianeta è visibile dai satelliti, sotto forma di nebbia perpetua che ricopre zone continentali.

Dicono che le epidemie sono virus che saltano di specie dall’animale all’uomo e che i laboratori del salto sono gli allevamenti intensivi.

Ma cosa sono mai le scienze? Sono solo le ultime dicerie. Una volta c’erano i profeti, gridavano il finimondo e poi non succedeva niente. Oppure quello che succedeva non l’avevano gridato. Andavano vestiti poco e male, abitavano scalzi nei deserti.

Oggi hanno camici bianchi, abitano in centri di ricerca dove possono entrare solo loro.

Dichiarano allarmi per professione, sono pagati per questo. Altri sono pagati per smentire allarmi.

La verità è che il pianeta è più forte e reggerà alla nostra espansione pure se saremo cento miliardi e più. La verità è che sono smentiti tutti i profeti di sciagure, fino a prova contraria.

Quale prova contraria? Ma è evidente: quella che ci spazzerà via tutti insieme.

Quelli che hanno fede e pregano:” Fa’ che venga il tuo regno”, sbotteranno dicendo :” Oibò, è venuto davvero”. Sarà quello senza noialtri sudditi.

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