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“Gay Pride”, la poesia di Franco Buffoni che celebra l’amore

Il 28 giugno si celebra in tutto il mondo la “Giornata dell’orgoglio LGBTQIA+. Per l’occasione, vi proponiamo “Gay Pride”, una poesia di Franco Buffoni che celebra la bellezza dell’amore.

Il 28 giugno è forse il giorno più importante del mese dedicato al Gay Pride. In tutto il mondo si ricordano gli eventi di Stonewall, da cui hanno avuto origine i primi movimenti LGBT della storia, con lo scopo di sensibilizzare la popolazione in merito ai diritti di ogni uomo e donna e di favorire una maggiore apertura ai temi dell’uguaglianza e dell’accettazione della singolarità di ogni individuo.

In occasione della “Giornata dell’orgoglio LGBTQIA+, condividiamo con voi “Gay Pride”, una poesia di Franco Buffoni – grande poeta contemporaneo che si è dedicato molto al tema dell’inclusività – che ha per protagonista l’amore in tutta la sua bellezza. Il componimento è tratto dalla raccolta “Roma”, pubblicata nel 2009 da Guanda Editore.

“Roma”, che ospita “Gay Pride”, il componimento che stiamo per leggere, è una raccolta di poesie tutte incentrate sul rapporto di Franco Buffoni con la capitale italiana, un rapporto che si costruisce sulle origini lombarde dell’autore e si intreccia con i temi più importanti della sua esperienza di vita e di scrittura. “Gay pride” ne è un perfetto esempio.

Gay Pride di Franco Buffoni

«E il caffè dove lo prendiamo?»
Chiede quella più debole, più anziana
Stanca di camminare. Alla casa del cinema,
Là dietro piazza di Siena.

Non si erano accorte della mia presenza
Nel giardinetto del museo Canonica,
Si erano scambiate un’effusione
Un abbraccio stretto, un bacio sulle labbra.
Parlavano in francese, una da italiana
«Mon amour» le diceva, che felicità
Di nuovo insieme qui. 

Come mi videro si ricomposero
Distanziando sulla panchina i corpi.
Le scarpe da ginnastica,
Le caviglie gonfie dell’anziana.

Quella sera, come smollò il caldo,
Passeggiai fino a Campo de’ Fiori,
Pizzeria all’angolo, due al tavolo seduti di fronte,
Giovani puliti timidi e raggianti
Dritti sulle sedie col menù sfogliavano
E si scambiavano opinioni
Discretamente.
Lessi una dignità in quel gesto educato
Al cameriere, una felicità
Di esserci
Intensa, stabilita. Decisi li avrei pensati sempre
Così dritti sulle sedie col menù.

Franco Buffoni

Franco Buffoni, l’autore di “Gay Pride”, è uno dei poeti più importanti della lirica italiana di fine Novecento e inizio anni Duemila.

Nasce a Gallarate il 3 marzo del 1948, figlio di un ufficiale dell’esercito italiano autoritario e repressivo. Il complicato rapporto con il padre e la remissività della madre segnano l’infanzia di Buffoni, che in diverse occasioni ha infatti affermato di aver trascorso il periodo della giovinezza «terribilmente compresso nell’età fragile» anche in ragione della sua omosessualità.

Iscritto all’Università Bocconi, nel 1971 si laurea con lode in Lingue e letterature straniere, lavorando ad una tesi incentrata sul “Portrait of the Artist as a Young Man” di James Joyce. Quelli universitari sono anni di fondamentale importanza per il giovane Buffoni, che comincia ad entrare nell’ambiente poetico e incontra i primi movimenti attivisti in favore dei diritti LGBT.

Subito dopo la laurea, Franco Buffoni decide di intraprendere la carriera accademica. È questa la ragione per cui il suo esordio in qualità di poeta tarda ad arrivare. È il 1978 quando, su invito di Giovanni Raboni, Buffoni pubblica le prime poesie sulla rivista Paragone. Poco dopo, segue la pubblicazione della prima silloge dell’autore, edita nei quaderni collettivi di Guanda.

Da allora, Franco Buffoni non ha più smesso di produrre opere e raccolte poetiche, dedicandosi a temi eterogenei, fra cui spicca senz’ombra di dubbio quello dell’omosessualità e della diversità intesa come ricchezza sociale. L’impegno civile è infatti stato sempre al centro dell’attenzione del poeta.

Traduttore, saggista e curatore dei “Quaderni italiani di poesia contemporanea”, oltre che affermato poeta, Franco Buffoni ha contribuito al rigoglio della poesia italiana contemporanea e, dal 2007, è anche autore di opere in prosa che costituiscono un unicum in quanto frutto di un’attenta ibridazione di narrativa, biografia e saggistica.

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