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“Domani. La parola” di Pedro Salinas: una poesia sulle emozioni dell’attesa

Quante emozioni riesce a provocare l'attesa della persona amata? Scoprilo con "Domani. La parola" la poesia di Pedro Salinas.

Domani. La parola di Pedro Salinas è una poesia che esprime tutte le emozioni dell’attesa. In chi ama, l’attesa è l’elemento che fa vibrare il cuore, quella forza che spinge la parte più intima dell’anima a sperare o disperare. 

L’attesa è lo stato d’animo di chi attende il realizzarsi di qualcosa conforme alle proprie speranze.

Pedro Solinas offre una meravigliosa esplicitazione dello stato d’animo che si vive nell’attesa.

Attraverso versi che descrivono l’incedere di emozioni che prendono vita attraverso metafore e si attivano semplicemente nel momento in cui l’amata annuncia la parola “Io…domani”.

“Domani”. La parola (“Mañana”. La palabra) fa parte della raccolta di liriche La voce a te dovuta (Lavoz a ti debida) pubblicata nel 1933.

Ma leggiamo subito la poesia e facciamoci trasportare da questo turbine di emozioni che il poeta spagnolo riesce a donare.

Domani. La parola di Pedro Salinas

“Domani”. La parola
libera, vacante, senza peso,
si muoveva nell’aria,
così senz’anima e corpo,
senza colore né bacio,
che l’ho lasciata passare
al mio fianco, nel mio oggi.
Ma all’improvviso tu
hai detto: “Io, domani…”
E tutto si è animato
di carne e di bandiere.
Mi si precipitavano
addosso le promesse
di seicento colori,
con vestiti alla moda,
nude, ma tutti
cariche di carezze
Nei treni o nelle gallerie
mi giungevano – acuti,
suoni di violini –
esili speranze
di bocche vergini.
O veloci e grandi
come navi, di lontano,
come balene
da mari lontani
immense speranze
d’un amore senza fine.
Domani! Che parola
vibrante, tutta tesa
di anima e carne rosata,
corda dell’arco dove
tu hai messo, la più affilata,
arma di venti anni,
la freccia più sicura
quando hai detto: “Io…”

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“Mañana”. La palabra, Pedro Salinas

“Mañana”. La palabra
iba suelta, vacante,
ingrávida, en el aire,
tan sin alma y sin cuerpo,
tan sin color ni beso,
que la dejé pasar
por mi lado, en mi hoy.
Pero de pronto tú
dijiste: «Yo, mañana…»
Y todo se pobló
de carne y de banderas.
Se me precipitaban
encima las promesas
de seiscientos colores,
con vestidos de moda,
desnudas, pero todas
cargadas de caricias.
En trenes o en gacelas
me llegaban—agudas,
sones de violines—
esperanzas delgadas
de bocas virginales.
O veloces y grandes
como buques, de lejos,
como ballenas
desde mares distantes,
inmensas esperanzas
de un amor sin final.
¡Mañana! Qué palabra
toda vibrante, tensa
de alma y carne rosada,
cuerda del arco donde
tú pusiste, agudísima,
arma de veinte años,
la flecha más segura
cuando dijiste: “Yo…”

Quante emozioni può scatenare l’attesa 

Pedro Salinas con “Domani”. La parola ci fa riflettere su quanto poco significato può avere il “domani” se non siamo stimolati da qualcosa di magico, di passionale, di emozionale. 

Non a caso, il poeta nato a Madrid nel 1891, ci esplicita già nei primi versi che il domani è una parola vuota fino a quando la persona amata non lo avverte che “Io, domani…”.

Da questo momento tutto si stravolge, prende vita, si accende, manda in scena immagini e suoni velocissimi che danno vigore all’anima. 

“Io, domani…” esplicita il senso dell’attesa. L’importanza dell’attendere diventa la forza propulsiva di uno stato d’animo felice, pieno di gioia. La passione prende quota, lo spirito sviluppa autostima. 

Solinas condivide attraverso metafore la propria esperienza emozionale, dove tutti sensi si attivano percependo magiche sensazioni. 

L’attesa esprime l’innamoramento

Se ci pensiamo è quell’indefinibile sensazione che si avverte durante la fase dell’innamoramento, dove tutto ciò che ci circonda diventa magia.

Quel momento è l’espressione dell’attesa, che per certi versi anche Freud, in estrema sintesi, fa coincidere con la pulsione sessuale e muore con l’appagamento della stessa.

Finita l’attesa l’amore si trasforma in qualcosa di diverso, che possiamo assimilare, seguendo il padre della psicanalisi, all’affetto. 

Il senso dell’attesa espresso in questa poesia è legato all’amore, alla persona amata, al desiderio di averla. La pulsione amorosa è esplicita ed evidente. L’innamoramento è in fase galoppante e i sensi sono tutti al lavoro. 

La fenomenologia dell’attesa

Il poeta ci offre l’opportunità di riflettere sull’importanza dell’attesa. Quando l’attesa svanisce, quando tutto diventa palese, manifesto, scontato si finisce per far vincere il conformismo, l’apatia, la noia. 

La pulsione non si accende più e come per incanto si perde l’opportunità di vivere la gioia, la magia, la felicità.

Ecco perché bisognerebbe saper stimolare l’attesa, per dare linfa all’amore, per dare vigore a qualsiasi emozione. L’attesa dovrebbe diventare una forma terapeutica per stimolare la coppia, l’amicizia, le relazioni in genere.

Non siamo più in grado di saper attendere

Purtroppo, non siamo più in grado di saper attendere, tutto deve essere immediato, veloce, istantaneo. Nella nostra società la velocità è diventata non più umanamente gestibile, togliendo qualsiasi significato all’attesa. 

L’attesa non è percepita come qualcosa di positivo, ma come un impedimento, una disfunzione, un difetto, una disorganizzazione.

Quindi, stiamo togliendo spazio a quel propulsore di emozioni che abbiamo individuato nel “Domani”. 

Nel nostro vivere sembra dominare l'”Hic et Nunc” ovvero il “qui ed adesso”, non e possibile procurare nulla. Tutto va colto immediatamente. 

Questo porta inevitabilmente a non prevedere più il “domani”. E così si finisce per spegnere sensazioni che l’eccesso di presente non può in nessun modo esprimere.  

Se ci pensiamo il senso della festa e dei regali, nei bambini, nei ragazzi, negli adulti aveva il fine proprio di stimolare quell’ansia onirica che poi sublimava nella consegna del dono.

Anche questo sembra perdere sempre più vita. Non c’è più bisogno di attendere la festa per avere il dono desiderato. 

La grandezza di questa poesia di Solinas e che ci offre la possibilità di poter riflettere sulla fenomenologia dell’attesa applicata non solo all’amore, ma in tutti i contesti del vivere.

È giusto però sottolineare che l’attesa può anche diventare generatore di emozioni negative. Molte volte, l’attesa è collegata a risposte che non si vorrebbero mai avere. 

L’attesa non sia illusione

Così come concettualmente l’attesa non deve essere illusione. Un’attesa infinita o priva di un domani è una chimera che può avere effetti distruttivi. 

Quindi, sposando ciò che afferma Pedro Salinas “Domani” è la parola giusta di un’attesa non allusiva. “Io…domani” offre un arco temporale determinato decisamente diverso per esempio da “Io…un giorno” o da “Io…in futuro”. 

Per far sì che la motivazione e le emozioni possono avere il giusto apporto positivo per la nostra anima bisogna saper aspettare. Ma, l’attesa deve avere una scadenza, più o meno lunga, ma tangibile e determinata. 

Possibilmente, Solinas non voleva arrivare a tanto, ma le poesie hanno la magia di stimolare la riflessione. Per questo amiamo la poesia e i poeti.

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