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“Caro Marzo Entra” la poesia di Emily Dickinsons

Scopri la bellezza di "Caro Marzo - Entra" la poesia di Emily Dickinson sulla speranza di poter rivivere la compagnia perduta per uscire fuori dalla solitudine.

Caro marzo Entra è la poesia di Emily Dickinson che celebra la voglia di ritrovare la compagnia tanto desiderata ed è un inno al superamento della solitudine.

Emily Dickinson vive in Marzo la persona che le manca, colui che può riportarle gioia e felicità. Marzo è la primavera del suo cuore e l’amico tanto atteso con cui finalmente potere condividere la sua vita. 

L’arrivo di marzo è quindi rinascita e rinnovamento.  La poesia fu composta nella primavera del 1874. Questa poesia è costituita dall’idea principale del Trascendentalismo: la natura. 

Offre una bellissima rappresentazione della primavera e della speranza che essa porta con sé dopo un lungo e uggioso inverno. Porta una ventata di aria fresca e di colori, mentre allontana gli ultimi resti dell’inverno crudele e rude.

Ma, l’inverno crudele e rude è quella società in cui lei non si ritrova. Quella chiusa realtà che non le offre accettazione. A quel contesto oppone la magia del mese di Marzo, l’uomo che ha amato, Charles Wadsworth, che poi è il protagonista del poema.

Emily Dickinson ebbe una forte passione nel 1854, per l’ecclesiastico, molto più anziano e ammogliato, Charles Wadsworth. Reagì a quest’attrazione soffocandola e conducendo da allora in poi vita segregata.

Caro Marzo Entra di Emily Dickinson 

Caro Marzo – Entra –
Come sono felice –
Ti aspettavo da tanto –
Metti giù il Cappello –
Devi aver camminato –
Quanto sei Affannato –
Caro Marzo, come stai tu, e gli Altri –
Hai lasciato bene la Natura –
Oh Marzo, Vieni di sopra con me –
Ho così tanto da raccontare –

Ho avuto la tua Lettera, e gli Uccelli –
Gli Aceri non sapevano che tu stessi arrivando –
L’ho annunciato – come sono diventati Rossi –
Però Marzo, perdonami –
Tutte quelle Colline che mi lasciasti da Colorare –
Non c’era Porpora appropriata –
L’hai portata tutta con te –

Chi bussa? Ecco Aprile –
Chiudi la Porta –
Non voglio essere incalzata –
Sei rimasto via un Anno per tornare
Mentre ero impegnata –
Ma le sciocchezze sembrano così banali
Appena sei arrivato

Che il Biasimo è caro quanto la Lode
e la Lode è semplice come il biasimo.

Il Significato della poesia

Partendo già dalla prima strofa,  possiamo notare come Emily Dickinson adori Marzo e quanto sia stato prezioso nella sua vita. È entusiasta del ritorno del mese che segna l’arrivo della primavera. È felice della sua presenza. È chiaro che Marzo rappresenta una persona a lei cara. 

Marzo ha fatto un lungo viaggio, ben 12 mesi di cammino. Sarà sicuramente stanco dopo il lungo viaggio. Ed Emilky Dickinson lo invita ad entrare in casa e a mettersi comodo. Non vede l’ora di poter condividere con lui tutta la bellezza di un rapporto piacevole, colorato, fresco, profumato, proprio come la primavera. 

Nella seconda strofa esprime tutta la sua mancanza. “Gli aceri non sapevano del suo arrivo”. Qui si riferisce alla società rude che non tollerava Emily Dickinson.

È il contesto provinciale e crudele che non può fin nessun modo essere meritevole della relazione tra Emily Dickinson e Charles Wadsworth.

Emily si scusa con Marzo perché la scrittrice denuncia che ormai era diventato un lontano e fievole ricordo. 

I ricordi erano diventati troppo piccoli per esistere. La sua dipartita aveva lasciato la scrittrice nell’oblio del dispiacere. Marzo aveva portato con sé tutta la felicità e le sfumature di viola, per cui non era rimasto nulla con cui colorare la sua vita. Non c’era più felicità nella sua vita. Era isolata e depressa.

La terza strofa rappresenta in qualche modo la fine della relazione tra Emily e Wadsworth.

Parla di come Aprile sia entrato e abbia disturbato la loro relazione. Ma, adesso che Marzo è arrivato Emily Dickinson non vuole essere disturbata, vuol godere di quell’incontro senza essere incalzata e disturbata da nessuno. 

Poi cambia tono e racconta che le piccole discussioni tra lei e Marzo erano molto piccole e poco importanti, quando Marzo è arrivato. In queste due righe conclude con i suoi veri sentimenti nei confronti di Marzo: “Che il biasimo è caro come la lode e la lode è semplice come il biasimo”.

L’autrice comunica che è difficile biasimare qualcuno che si ama piuttosto che un altro. Ma il biasimo che ha usato per Marzo era tanto caro e amato quanto la lode e la lode era tanto piccola e insignificante quanto il biasimo.

Questa poesia mostra una serie di emozioni all’interno di Emily Dickinson. Ci dà uno spaccato della sua vita, di quanto fosse sola nell’aver perso i suoi cari.

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