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Solo con tutti, la poesia di Bukowski sul bisogno di empatia

Charles Bukowski è una delle voci più potenti della contemporaneità. In questa poesia "Solo con tutti" descrive la voglia di vicinanza ed empatia.

Charles Bukowski è una delle voci più potenti, ma anche scomode e dure, della contemporaneità. In questa poesia “Solo con tutti” descrive la voglia di vicinanza ed empatia. Un uomo che ha vissuto al limite della legalità e che rotto tutti i taboo che una società poteva imporgli. Bukowski è il poeta delle rotture, degli estremi. Nelle sue opere ha sempre raccontato la carnalità, la sessualità, l’alcolismo, la depressione e in questa che vi proponiamo, la vita. Una vita fatta di graffi e dolori ma che, inevitabilmente, non smetterà di essere la nostra vita. 

La ricerca dell’empatia umana

Tra i poeti più amati della contemporaneità c’è  sicuramente Charles Bukowski, considerato tra le anime più tormentate della letteratura. In questa poesia, intitolata “Solo con tutti”, ritroviamo tutte le caratteristiche del poeta.  

Charles Bukowski esprime questo un particolare sentimento: la sensazione di insignificanza e vanità che ci travolge e offusca i nostri pensieri nei momenti di silenzio, di distacco dal mondo. Il titolo stesso collega immediatamente i lettori al significato e al sentimento più profondo della poesia. La maggior parte delle persone si è sentita, almeno una volta, sola anche in compagnia. E questo, che riconduce alla volontà di vivere in un mondo più empatico, ci destabilizza. Perché se il contatto umano non può curare la solitudine, cosa può farlo? E così il lettore si sente immediatamente connesso con il poeto in quanto entrambi hanno sperimentato questa sensazione di profonda solitudine che sembra non avere cura. 

All’inizio della poesia, Bukowski svilisce un po’ la nostra essenza, affermando di sentirsi “altro che carne che copre le ossa.” E così vede tutti gli altri. Afferma poi: “e ci hanno messo una mente e a volte un’anima”, come per giustificare le azioni e i sentimenti del nostro corpo. Con un tono ancora malinconico, il poeta rivela il risultato del sentimento di “mancanza di senso e di speranza” nel genere umano. Le donne, esprimono ogni cosa con esplosioni di rabbia. Gli uomini, invece, sfogano tutto nel “bere”. 

Andando più avanti, nella poesia, torna una vaga speranza. Torna la voglia di cercare qualcuno con cui empatizzare, entrare in contatto, emotivamente e fisicamente. La solitudine va combattuta, l’empatia sviluppata. Nonostante sia difficile trovare “la persona giusta”, Charles Bukowski esprime una profonda e vulnerabile volontà umana nel farlo, anche se siamo destinati alla solitudine. 

Breve biografia di Bukowski  

Charles Bukowski nacque in Germania, il 16 agosto 1920, è noto anche con lo pseudonimo di Henry Chinaski, suo alter ego letterario, è stato un poeta e scrittore statunitense. Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri.  Si trasferì negli Stati Uniti all’età di due anni, insieme ad una famiglia poco “affettiva”. Della sua biografia sappiamo che il poeta è stato costantemente rifiutato dalle donne, a partire dalla giovane età. La vita familiare e quella sentimentale, lo hanno sempre molto influenzato, poiché si è sentito solo e rifiutato per la maggior parte della sua vita. Per questo motivo, le sue poesie hanno permesso ai suoi lettori di sentire che non erano soli nonostante la loro solitudine. Bukowski ha dato voce a sentimenti intimi, spesso inesprimibili. E nel sapere che altri hanno provato questa solitudine, c’era conforto. E così Bukowski, nella sua totale mancanza di speranza, ironicamente, ha offerto speranza agli altri.

 

Solo con tutti, la poesia di Bukowski 

 

E ci mettono dentro

una mente e

qualche volta un’anima,

e le donne spaccano

i vasi contro i muri

 

e gli uomini bevono

troppo

e nessuno trova quello

giusto

 

ma continuano

a cercare

trascinandosi dentro e fuori

dai letti.

la carne copre

le ossa e la

carne cerca

per qualcosa in più

che carne.

 

non c’è nessuna

possibilità:

siamo tutti intrappolati

in un destino

singolare.

 

nessuno trova mai

quello giusto.

 

gli immondezzai della città sono pieni

i robivecchi pieni

i manicomi pieni

gli ospedali pieni

i cimiteri pieni

 

nient’altro

si riempie

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