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“Una tantum”, origine e significato secondo la Crusca

In un recente Tweet l'Accademia della Crusca ha voluto fare chiarezza sull’espressione una tantum: si tratta di una locuzione già esistente in latino? Qual è il suo significato nell’italiano comune e in quello giuridico-burocratico?

Di recente l’account Twitter ufficiale dell’Accademia della Crusca ha condiviso un post nel quale fa riferimento alla locuzione “una tantum“, spesso utilizzata ma non sempre con il suo corretto significato. Scopriamo quindi l’origine ed il significato reale di questa espressione.

 

Il significato di “una tantum”

La locuzione “una tantum” viene spesso utilizzata impropriamente con la valenza di “ogni tanto”.  In realtà, l’espressione si dovrebbe usare con il significato di “una volta sola”. La sua origine, inoltre, non è esattamente latina. Secondo l’Accademia della Crusca si tratta infatti di “una locuzione in latino moderno o addirittura “pseudolatino”, fissata in una formula giuridica propria del linguaggio burocratico, che è formata da una, ellissi per una volta, e da tantum ‘soltanto’, ed è riferita alla concessione di una gratifica straordinaria o, al contrario, all’obbligo di un versamento anch’esso straordinario”.

L’origine della locuzione

L’ingresso ufficiale nel lessico della lingua italiana dell’espressione “una tantum” si fa coincidere in genere con la prima registrazione lessicografica, avvenuta nell’VIII edizione del Dizionario moderno di Alfredo Panzini (Milano, Hoepli 1942) per opera di Bruno Migliorini.

Tuttavia, la locuzione è presente in testi più antichi. L’Accademia della Crusca fa l’esempio dei documenti del Concilio Vaticano I, aperto nel 1868 e sospeso per via della breccia di Porta Pia pubblicati nel 1873, ma redatto dal Cardinale Lambertini – papa Benedetto XIV – dal 1740 al 1758. Nel testo si legge “qui in censuras et casus reservatos inciderit una tantum vice absolvi possit”. L’Accademia ha consultato altri documenti ancora più antichi, arrivando all’anno 1499, dove è presente un testo di indulgenza plenaria ottenuta da papa Alessandro VI nel quale è presente la frase “pro una vice tantum”.

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