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Perché si dice “i portatovaglioli” e non “i portarossetti”?

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle origini storiche e gli aneddoti che si celano dietro le espressioni che usiamo quotidianamente durante la vita di tutti i giorni. Oggi Fausto Raso, giornalista specializzato in problematiche linguistiche e autore oltre del blog “Perché si dice” anche del sito “Lo SciacquaLingua“, ci spiega una curiosa anomalia riguardante la nostra sempre affascinante lingua italiana.

Portarossettoportasapone,  portaspazzolino e portatovagliolo.
Sul plurale di questi  sostantivi i lessicografi si accapigliano, sono concordi solo sul plurale dell’ultimo: portatovaglioli. Per quanto concerne gli altri tre si ripete il balletto: alcuni li ritengono invariabili, altri variabili e altri ancora, “pilatescamente”, variabili o invariabili.

Eppure sono etimologicamente uguali al portatovagliolo, sul cui plurale – ripetiamo – tutti concordano. Siamo in presenza di un mistero eleusino*. A costo di attirarci le ire dei “grandi linguisti” consigliamo a coloro che amano il bel parlare e il bello scrivere di pluralizzarli tutti e tre: portarossettiportasoponi eportaspazzolini.

Cosí facendo si rispetta la norma che regola la formazione del plurale dei nomi composti di una voce verbale e di un sostantivo maschile singolare.

 

 

 

 

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