Le 22 parole più strane della lingua italiana

16 Febbraio 2025

L'italiano è una lingua ricca di termini stravaganti. Sai cosa vuol dire zuzzurellone o peripatetica? Ecco una lista di parole più strane e il loro significato.

Le 22 parole più strane della lingua italiana

La lingua italiana ha un fascino particolare, non solo per la sua musicalità, ma anche per la ricchezza di lessico ed espressioni. Esistono alcune parole infatti che possono essere definite “strane” per il loro suono “poco familiare”, spesso quasi uno scioglilingua, e di cui spesso non si conosce il significato.

Le 22 parole più strane e stravaganti della lingua italiana

Da astruso a zitella, ecco una lista di parole più strane appartenenti alla lingua italiana da scoprire e magari iniziare a utilizzare.

Astruso
La parola deriva dal latino abstrusus, participio passato di abstrudĕre col significato di “«spinger via, nascondere”. Essa si usa per indicare il difficile a intendersi per troppa sottigliezza o astrattezza.

Cuoiaio
Il termine deriva da cuoio e si usa per indicare chi concia o vende pellami di cuoio

Ammaliare
Ammaliare significa esercitare una malìa, affatturare, legare con arti magiche la volontà altrui. Viene utilizzato quasi esclusivamente in senso figurativo col significato di affascinare, sedurre.

Favellare
Si tratta di un sinonimo del verbo parlare. Celebre l’espressione “Perché mi guardi e non favelli?” che molti attribuiscono a Michelangelo, il quale l’avrebbe esclamata dopo aver completato la grande opera del Mosé scagliando il suo martello contro la statua colpendone il ginocchio destro. La seconda teoria più accreditata è quella che vede originare la frase dal testo dell’opera teatrale in versi “Una partita a scacchi” di Giuseppe Giacosa.

Gaglioffo
Di persona buona a nulla, sciocca e ignorante o goffa. Si tratta di un termine usato per lo più usato come epiteto ingiurioso.

Granciporro
Il termine indica il nome di varie specie di granchi, in particolare di Cancer pagurus, commestibile, che può raggiungere notevoli dimensioni. Il suo utilizzo è più comunemente in senso figurato, e sta a indicare un errore madornale, strafalcione. Da qui la frase ” prendere, pigliare un granciporro”

Lapalissiano
Ovvio, evidente, detto di una verità o di un fatto talmente manifesti e naturali che sarebbe ridicolo enunciarli. Vi invitiamo a scoprire l’affascinante etimologia della parola “lapalissiano”.

Luculliano
Abbondante e raffinato, specialmente in campo gastronomico. La locuzione “pasto luculliano” è una delle espressioni più vivide della lingua italiana per indicare un pasto di straordinaria ricchezza, abbondanza e raffinatezza. Il suo uso rimanda direttamente alla figura storica di Lucio Licinio Lucullo (117 a. C. – 57 a. C. ), politico e generale romano noto non solo per le sue imprese militari, ma soprattutto per il suo stile di vita sontuoso e il lusso eccessivo che caratterizzava le sue cene.

Mentecatto
Infermo di mente, pazzo. Oggi usato anche come titolo ingiurioso, di disprezzo o di grave rimprovero. Deriva dal latino mente captus che significa “preso nella mente”.

Peripatetico
La parola indica ciò che si fa o che accade mentre si passeggia. Nel linguaggio filosofico, si usa per indicare qualcosa appartenente o relativo alla scuola aristotelica, i cui membri s’intrattenevano a discutere nel Peripato, ovvero quella parte del giardino del Liceo, in Atene, in cui Aristotele era solito tenere le sue lezioni, e dove seguitarono a riunirsi e a discutere i suoi allievi.

Peripatetica
Prostituta di strada, passeggiatrice. Deriva appunto da peripatetico nella sua accezione di “passeggiatore, che si fa passeggiando”.

Pleonastico
Questa parola, di origine greca, indica atti e comportamenti che si ritengono inutili, superflui, non necessari.

Procrastinare
LA parola vuol dire differire, rinviare da un giorno a un altro, dall’oggi al domani, allo scopo di guadagnare tempo o addirittura con l’intenzione di non fare quello che si dovrebbe.

Precipitevolissimevolmente
Vuol dire “in modo estremamente precipitevole”; essa è considerata la parola più lunga della lingua italiana, costituente da sola un endecasillabo.

Solipsista
Chi ha un atteggiamento di soggettivismo estremo, o chi non vede che il proprio mondo, ignorando o trascurando quello degli altri. Il termine deriva da solipsismo ed ha origine filosofica: indica l’atteggiamento di chi risolve ogni realtà in sé medesimo, o dal punto di vista pratico (ponendo a metro delle azioni il proprio interesse personale) o da quello gnoseologico-metafisico (considerando l’universo come semplice rappresentazione della propria, particolare coscienza).

Sproloquio
Originario dal latino proloquium “esordio, introduzione”, con questa parola si indica un discorso prolisso, enfatico e inconcludente.

Subitaneo
La parola è un aggettivo sinonimo di improvviso, repentino, che avviene o si manifesta d’un tratto o con grande rapidità.

Sciamannato
Altro aggettivo, che questa volta si usa per indicare qualcuno di disordinato, sciatto negli abiti, nella persona e nel portamento.

Tracotante
Significa arrogante, per eccessiva superbia o presunzione. Solitamente usato per indicare l’atteggiamento di quegli uomini che, troppo ambiziosi e sicuri dei propri mezzi, osano sfidare gli dei.

Trasecolare
Vuol dire essere fuori di sé per grande meraviglia o stupore. È usato per lo più in espressioni enfatiche.

Zuzzurellone
Simpatico termine usato per indicare un giovanotto o anche adulto che, nonostante l’età, si comporta ancora come un bambino spensierato e amante solo del gioco e dello scherzo.

Zitella
Come spiegato sulla Treccani, nell’uso attuale è riferito soltanto, e per lo più a donne non sposate un po’ avanti negli anni mentre in passato si riferiva in generale a ragazza da marito o giovane donna non sposata.

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