La lingua italiana รจ bellissima, ma anche stratificata e complessa: la corretta grafia di certe parole ne รจ la dimostrazione. Quante volte ci รจ capitato di imbatterci in qualche parola ed essere assaliti dal dubbio: ยซma si scrive con o senza doppia? Ci vuole la “i” o no?ยป. Insomma, per quanti libri abbiamo letto e per quanta grammatica possiamo aver studiato, nella lingua italiana si nascondono delle vere e proprie trappole linguistiche. Ecco che Fausto Raso, giornalista specializzato in problematiche linguistiche, ci aiuta a riconoscerle.
18 espressioni in latino che utilizziamo ancora oggi
Avete mai notato quante volte adoperate una parola in latino senza accorgervene? Ecco i latinismi che usiamo ogni giorno inconsapevolmente segnalati dal giornalista Fausto Raso
Le parole di cui si sbaglia la grafia
ACCOLITA, la voce corretta รจ ‘accolta’: un’accolta di letterati.
ACQUITRINO, errata la grafia ‘acquitrinio’.
BARRICADIERO, non ‘barricadero’.
BRETTONE, grafia preferibile a ‘bretone’ perchรฉ piรน fedele all’origine latina.
BUSTERELLA, meglio di ‘bustarella’.
CASELLARIO GIUDIZIALE, non giudiziario; SPESE GIUDIZIALI, non giudiziarie.
CELLA FRIGORIFERA, non cella frigorifero.
CHIACCHIERA, non ‘chiacchera’.
CLIVO, non ‘clivio’.
Gli errori piรน comuni commessi dagli Italiani all’estero
“Qual’รจ”, “propio” e “avvolte”, 8 Italiani all’estero su 10 bocciati in grammatica. Ecco gli errori piรน originali
COLLUTORIO, si scrive con una sola โtโ.
COMPLEMENTARITA’, non complementarietร . Tutti i sostantivi derivati da aggettivi che finiscono in ‘are’ non prendono mai la ‘e’ prima della ‘t’: elementaritร .
CRAC, questa la grafia corretta per indicare un crollo finanziario.
DEFATIGANTE e DEFATICANTE, con la “g” significa ‘pesante”, ‘faticoso’: รจ un lavoro defatigante; con la “c”, invece, significa ‘che toglie la fatica’: il calciatore รจ stato sottoposto a una cura defaticante.
DEFLATIVO, รจ sufficiente una sola โtโ.
DISAMINA, non ‘disanima’.
CARDIOPALMO, voce “piรน corretta” di cardiopalma.
FIDEIUSSORE, si scrive con la i normale, non con la “j” e nel femminile diventa fideiussora.
FRA, quando sta per ‘frate’ non si apostrofa e non si accenta: fra Girolamo.
GIACERE, PIACERE, TACERE, raddoppiano la โcโ nella prima persona plurale del presente indicativo e del congiuntivo: noi piacciamo.
INTRAVEDERE. Questo verbo non raddoppia mai la “v”: si intravede una nave all’orizzonte. Tutte le parole, quindi anche i verbi, che cominciano con “intra” non raddoppiano mai la consonante che segue il prefisso: intrapreso. Raddoppiano, invece, la consonante le parole che cominciano con “sopra” (o “sovra”): sopralluogo, sovraccarico, soprassedere.
Gli errori da evitare nell’utilizzo dei pronomi personali soggetto
Il docente e scrittore Massimo Roscia, in occasione della Settimana della lingua italiana nel mondo, ci concede microlezioni tratte dal suo libro. Oggi parliamo dei pronomi personali soggetto
ORE, si dividono dai minuti con un punto o due punti, mai con la virgola (non sono numeri decimali): le 16:30.
OSSEQUENTE, non ‘ossequiente’.
OVVEROSIA, si scrive con una sola ‘s’.
PATRIOTA, corretta anche la grafia con doppia “t”: patriotta.
PERONOSPERA, errore marchiano. Si dice โperonosporaโ. Si tratta, infatti, di una spora parassita della vite, cosรฌ chiamata perchรฉ richiama la forma del perone.
PLEONASMO, non ‘pleonasma’.
QUISQUILIA, non ‘quisquiglia’: le cose di cui si parla sono tutte quisquilie.
RIVERENZA, รจ preferibile a โreverenzaโ.
REBOANTE, non ‘roboante’.
SCALFITTURA, si scrive con due ‘t’: ha riportato una lieve scalfittura.
SCANNO, รจ preferibile a “scranno” derivando dal latino “scamnu(m)”.
SCARICABARILI, รจ meglio di ‘scaricabarile’.
SEROTINO, aggettivo che significa โtardivoโ, non โseraleโ e si pronuncia con lโaccento sulla โoโ: serotino.
SUPPLETIVO, si scrive con una sola ‘t’: elezioni suppletive
UNANIMEMENTE, non ‘unanimamente’.
Si dice “scrivania” o “scrittoio”? L’errore da evitare
A rispondere a questo nuovo curioso dilemma, che spesso gli stessi dizionari italiani faticano a chiarire, ci prova Fausto Raso, giornalista specializzato in problematiche linguistiche
A cura di Fausto Raso