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Le parole italiane più utilizzate ai tempi del Coronavirus

In queste ultime settimane sono cambiate diverse cose, anche le nostre abitudini lessicali. Ecco un elenco delle parole italiane più utilizzate in questo periodo

In queste ultime settimane sono cambiate diverse cose tra le nostre abitudini quotidiane. Utilizziamo strumenti che prima non usavamo, rinunciamo ad alcune azioni che in passato davamo per scontato, restiamo a casa e rinunciamo a contatti e alcune interazioni sociali. I cambiamento riguardano anche le nostre abitudini lessicali, le parole che prima non utilizzavamo e adesso usiamo sempre più spesso e le espressioni che ci permettono di comunicare con gli altri. Ecco un elenco delle parole italiane più utilizzate ai tempi del Coronavirus.

Da Amuchina a Balcone

Amuchina: vero e proprio oggetto del desiderio di questo periodo. Si tratta di un gel igienizzante e disinfettante, consigliato dagli esperti e molto richiesto dalle persone nell’ultimo periodo.

Asintomatico: tra le parole più utilizzate. In questo periodo serve a indicare una persona che non presenta sintomi da Coronavirus, ma non per questo immune o negativo al virus.

Assembramenti: una parola da “bollino nero” in questo periodo. Occorre evitare di riunirsi per strada o essere a distanza inferiore a un metro per prevenire la diffusione del virus. NB. spesso scritto in maniera errata (assemblamenti).

Autocertificazione: foglio obbligatorio da portare con se in questo periodo quando si esce di casa per giustificare alle forze dell’ordine il motivo della propria presenza fuori casa. Il Governo ha rilasciato nelle ultime settimane diverse versioni e aggiornamenti di questo documento.

Balcone: è diventato uno dei luoghi della casa simbolo di questa quarantena. Una della parole più utilizzate per indicare lo spazio dove le persone si ritrovano parzialmente in comunità parlando con i vicini o partecipando a flashmob e iniziative virali.

Da Covid 19 a Guanti

Covid 19:  è insieme a Coronavirus sicuramente tra le parole più utilizzate in questi giorni, nome in codice della malattia infettiva respiratoria causata dal virus denominato SARS-CoV-2 appartenente alla famiglia dei Coronavirus.

Distanza: in passato era una parola usata con accezione negativa, oggi “distanza” abbinata al vocabolo “sociale” è tra le parole più utilizzate ai tempi del Coronavirus. Occorre mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro per evitare rischi di contagio.

Decreto: tra le parole più utilizzate soprattutto dal premio Conte, i decreti legge sono  atti normativi di carattere provvisorio avente forza di legge, adottati in casi straordinari di necessità e urgenza dal Governo.

Esodo: in passato eravamo abituati agli esodi da nord a sud in vista di vacanze e ferie al mare. Ai tempi del Coronavirus gli esodi sono stati quelli di molti abitanti del nord che sono voluti rientrare nel Mezzogiorno d’Italia subito dopo che alcuni comuni della Lombardia sono stati indicati come zone rosse.

Guanti. Protezioni per mani, utilizzati in questo periodo per prevenire la trasmissione del Coronavirus tramite contatto con superfici ed accessori con cui entriamo in contatto.

Da Isolamento a Ordine

Isolamento (domestico): in passato intesa come punizione, oggi è una misura necessaria di limitazione della libertà di spostarsi al di fuori di casa per prevenire la diffusione del virus.

Mascherina: insieme a guanti ed amuchina, le mascherie esono diventate veri e propri oggetti ricercati da tutti. Di diversi tipi, gli esperti si dividono sul  loro corretto utilizzo.

Medici: sono i veri eroi di questo periodo, persone che stanno mettendo a disposizione del Paese la propria competenza e la propria umanità. Non dimentichiamocene quando tutto questo sarà finito.

Negativo: termine che di solito viene usato con accezione “negativa” appunto, oggi è diventato sinonimo di “sospiro di sollievo” perché chi risulta negativo al Coronavirus significa che non ha contratto il virus.

Ordinanza: con questo termine vengono indicati i provvedimenti di vario genere emanati dagli organi amministrativi locali. Tra le parole più utilizzate soprattutto da sindaci e presidenti di regione.

Ordine (a domicilio): è la parola sulla bocca di tutti, o meglio sui dispositivi mobili di tutti coloro che cercano di acquistare generi alimentari da casa per evitare di uscire dalla propria abitazione. 

Da Pandemia a Wuhan

Pandemia: parola utilizzata quando un’infezione si espande rapidamente diffondendosi in più aree geografiche del mondo, coinvolgendo numerose persone. Tra le parole più utilizzate dopo che l’Organizzazione mondiale della sanità  ha dichiarato il Coronavirus pandemia.

Paziente zero: termine che indica solitamente il primo paziente individuato, studiato e sottoposto a terapie all’interno del campione della popolazione di un’indagine epidemiologica. Secondo la ricostruzione degli esperti, in Italia il paziente zero sarebbe arrivato dalla Germania tra il 25 e il 26 gennaio.

Picco: più che tra le parole più utilizzate, “picco” risulta essere tra i vocaboli più desiderati. Si chiede ad esperti e virologi quando il contagio da Coronavirus raggiungerà il picco per capire il momento in cui i numeri dei contagi scenderà.  

Quarantena: termine che indica un periodo di osservazione e di “segregazione” obbligatorio per persone e animali (ma anche cose) che possono aver contratto malattie contagiose.

Restare (a casa):  si tratta di un’espressione utilizzata da tutti, un invito condiviso globalmente a non abbandonare le proprie abitazioni al fine di estinguere l’epidemia.

Smart working: piccola eccezione, un anglicismo entrato nell’uso comune durante il Coronavirus. SI tratta della misura adottata da diverse aziende al fine di garantire la possibilità di lavorare da casa ai propri dipendenti.

Tampone: si tratta di una procedura diagnostica utilizzata per prelevare materiale biologico al fine di individuare la presenza o meno di virus nelle persone. 

Wuhan: cittadina straniera tra le parole più utilizzate fin dall’inizio della pandemia, indica la città della Cina divenuta nota per la diffusione della pandemia di Coronavirus.

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