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Le parole inglesi che stanno sostituendo i vocaboli italiani

Molte parole inglesi sono entrate nell'uso comune, sbaragliando i nostri vocaboli, soprattutto in ambito aziendale, ma ci sono settori in cui la ricchezza della nostra lingua continua a prevalere

MILANO – Non è un segreto ormai che molti termini inglesi siano entrati nell’uso comune di noi Italiani, ma è possibile che alcuni di essi stiano addirittura sostituendo i loro corrispondenti nostrani? Se lo è domandato Black-Friday.sale, piattaforma online dedicata appunto al Black Friday, evento di sconti straordinari importato dall’America e ormai popolarissimo anche nel nostro Paese. Ecco allora un’analisi riguardante la popolarità di alcuni termini che spaziano in ambiti molto differenti, eseguita comparando i volumi di ricerca su Google di parole corrispondenti nelle due lingue all’interno del territorio italiano. In alcuni casi la concorrenza inglese ha sbaragliato i nostri modi di dire, con parole che rischiano di finire nel dimenticatoio, mentre in altri i vocaboli italiani rimangono i preferiti dalla maggior parte dei frequentatori del web.

TERMINI INGLESI ORMAI INSOSTITUIBILI NEL MONDO AZIENDALE – Come da aspettativa la popolarità inglese non ha rivali nell’ambito business (eccone il primo esempio), dove le slide hanno messo in soffitta le vecchie diapositive, o il coffee break sembra essere più popolare della vecchia pausa caffè, o ancora il full time ha sbaragliato il tempo pieno, così come i meeting le vecchie riunioni. In alcuni casi non è poi soltanto la tendenza degli Italiani a indicare la preferenza, ma una naturale conseguenza dei fatti, come nel caso di eventi importati come il Black Friday, molto diffuso se paragonato al “cugino” venerdì nero, o come nel caso di denominazioni ufficiali come il discussissimo Jobs Act, spesso di difficile identificazione se chiamato nella sua versione italiana “legge sul lavoro”.

DIVERSO LO SCENARIO PER ALTRI AMBITI – Situazione rovesciata, con l’italiano ancora in testa, per quanto riguarda termini legati a settori in cui gli Italiani hanno molto da insegnare, come la moda, ben più diffusa della corrispondente “fashion”, o marca, ancora in testa sulla cugina inglese brand.Continua competizione invece per  quanto riguarda trucco e make up, entrambi molto diffusi, anche se negli ultimi mesi il termine inglese sta prevalendo, e per il vocabolo biglietto, negli ultimi tempi preferito al corrispettivo ticket. L’elenco potrebbe essere ancora molto lungo, soprattutto se si considerassero quelle parole che risultano ormai difficili da tradurre, come computer, o outfit. Stiamo perdendo quindi la varietà lessicale della nostra lingua? Difficile a dirlo, ma sicuramente stiamo seguendo la strada globale imboccata già da molti altri Paesi prima di noi.

LO STUDIO – I trend indicati rappresentano le ricerche Google medie mensili effettuate sul territorio italiano nel periodo da ottobre 2013 a settembre 2017. Dati ricavati da Google Keyword Planner. Per i dati numerici si rimanda all’infografica.

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