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5 espressioni italiane intraducibili nelle altre lingue

In occasione della Settimana della lingua italiana nel mondo, andiamo insieme alla scoperta della ricchezza del nostro idioma, guardando ad alcune espressioni italiane che non sono traducibili nelle altre lingue esistenti.

La lingua italiana รจ ricchissima di lessico ed espressioni meravigliose, che con il tempo e le vicende storiche sono approdate anche in altri paesi, diventando in molti casi parte integrante della lingua dโ€™arrivo. Questo fenomeno avviene soprattutto quando non esiste, nellโ€™idioma di destinazione, un lessema in grado di designare una determinata realtร , un determinato oggetto.

Ma non รจ sempre cosรฌ. A volte, ci sono concetti che nella nostra lingua restano nel limbo del non espresso, per ragioni culturali, storiche e sociali. Oggi, in occasione della Settimana della lingua italiana nel mondo, andiamo a scoprire 5 espressioni italiane che non sono traducibili nelle altre lingue del mondo.

5 espressioni italiane intraducibili nelle altre lingue

โ€œMamma miaโ€

Non possiamo non cominciare la carrellata di espressioni italiane intraducibili in altre lingue con lโ€™iconico e universalmente noto โ€œMamma miaโ€, che da noi italiani viene usato un poโ€™ in ogni occasione dโ€™uso. Siamo contrariati per qualcosa? โ€œMamma mia, non รจ possibile!โ€, stanchi dopo una giornata di lavoro? โ€œMamma mia, non ce la faccio piรน!โ€, estasiati dalla bontร  del cibo che stiamo mangiando? โ€œMamma mia, che bontร !โ€, meravigliati dalla bellezza di uno spettacolo cui stiamo assistendo? โ€œMamma mia, che meraviglia!โ€. Il โ€œmamma miaโ€ racchiude, insomma, un patrimonio inesauribile di significati e sfumature.

โ€œTi voglio beneโ€

Chi avrebbe mai pensato che โ€œti voglio beneโ€ risulta intraducibile in molte lingue del mondo? La nostra espressione di benevolenza, utilizzata per gli amici e le persone a cui siamo legati da un legame affettivo, si distingue dal โ€œti amoโ€, rivolto ai partner e agli affetti piรน profondi, come quelli che legano i genitori e i figli. In molti idiomi, fra cui i vicini inglese, francese, spagnolo e tedesco, ma anche in quelli piรน lontani come lโ€™arabo o il cinese, non esiste una differenza di sfumature, ma solo lโ€™espressione corrispondente al nostro โ€œti amoโ€. Interessante, vero?

โ€œDolce far nienteโ€

Fra le espressioni intraducibili che abbiamo nella nostra lingua, cโ€™รจ anche il famoso โ€œdolce far nienteโ€. Relax totale, stato di quiete fisica e mentale, espressione di una piacevole immersione nella noia โ€“ intesa in senso positivo โ€“ del non fare, non agire e non pensare, il โ€œdolce far nienteโ€ รจ unโ€™espressione che manca nelle altre culture, una dimensione che molti di noi dovrebbero riscoprire โ€“ nellโ€™epoca in cui tutto va veloce, in cui tutti siamo connessi e bisognosi di mostrare ciรฒ che stiamo facendo agli altri per autodeterminarci – , perchรฉ a vivere con frenesia ogni istante della nostra esistenza, non ci guadagna nessuno, men che meno noi.

โ€œAbbioccoโ€

Fra le espressioni โ€“ quasi โ€“ intraducibili presenti nella lingua italiana, โ€œabbioccoโ€ รจ una di quelle piรน culturalmente connotanti. Chiedete una descrizione dellโ€™italiano medio a qualcuno proveniente da un altro paese. Vi daranno sicuramente qualche attributo legato al cibo. E, in effetti, รจ risaputo che noi italiani adoriamo mangiare. E a volte, non riusciamo a fermarci neanche dopo aver raggiunto la sazietร . Ecco, lโ€™โ€œabbioccoโ€ sopraggiunge dopo un lauto pasto, ci obnubila i sensi, ci concilia il sonno. Una cosa tutta italiana, per cui lโ€™unico vocabolo simile, che rende un poโ€™ lโ€™idea, potrebbe essere lโ€™inglese โ€œfood-comaโ€.

โ€œPasseggiataโ€

Terminiamo con una di quelle espressioni che sembrano assolutamente comuni, e invece raccontano la storia e la cultura di un popolo. Avreste mai immaginato che il termine โ€œpasseggiataโ€ non รจ perfettamente traducibile in alcune lingue straniere? La โ€œpasseggiataโ€ italiana designa un momento distensivo, unโ€™attivitร  lenta, piacevole, che coinvolge tutti i sensi e prevede una sorta di leggerezza, di quieto abbandono. Passeggiare vuol dire non solo uscire e camminare (come lโ€™inglese โ€œto go out for a walkโ€), ma deliberatamente camminare con lentezza, lasciarsi trasportare dalle sensazioni, o dalle chiacchiere con gli amici, osservare i passanti, vagare senza meta, godendosi il percorso e le coincidenze.

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