Quella che scrive Daniel Keyes in “Una stanza piena di gente” è una storia vera. Non la sua, quella di William Stanley Milligan, Billy. Billy è un ragazzo americano come tanti altri, la sua famiglia allargata è un po’ disastrata da mancanza di fondi, ma abbondanza di fondi di bottiglia, quelli che vede suo padre e il suo patrigno e tutti gli uomini di cui si innamora la sua disperata madre. Billy è la preda ideale per gli abusi del patrigno che lo terrorizza dicendo che se si azzarda a parlare lo seppellirà vivo e dirà alla madre che è scappato. Quindi il ragazzo rivive il trauma dentro di sè centinaia di volte e non ha nessuno con cui parlare, così si crea in lui il primo amico immaginario. Il suo cervello poi per anestetizzare il dolore e dimenticare una vita di sofferenza iniziate già in tenera età, comincerà a disgregarsi in tanti piccoli pezzettini , 24 per l’esatezza, come 24 sono le sue personalità, tutte racchiuse in un unico uomo.
C’è il gentiluomo inglese, intelligente e scaltro, una che comanda e che si fa ascoltare, Ragen di origine Jugoslava che ha una forza impressionante e maneggia pistole e coltelli per proteggere la famiglia, poi c’è Adalana, una ragazza omosessuale con un disperato bisogno di affetto. Tommy invece è quello che si intende di elettronica e ha la dote non comune di riuscire a sfilarsi ogni tipo di manette e costrizioni. Allen invece è quello più portato a comunicare con l’esterno, per la scuola e il lavoro. Tutti amano dipigere, tutti sono destrorsi a parte uno, uno solo fuma. Insomma ce ne sono tante di persone dentro questo Billy e non sarebbe un grosso problema se alcune delle sue persone non andassero in giro a commettere reati, reati gravi. Stupri, rapine a mano armata, spaccio.
E così dopo aver conosciuto a fondo Billy Milligan, Keyes ci porta con loro nelle varie strutture che ospiteranno le personalità, nei tribunali , carcere e ospedali. Ci farà conoscere anche il Billy sano, completamente fuso in un’unica persona, terrorizato da tutto e da tutti, che non ricorda i reati, non li nega ma che è pronto ad accettarne le conseguenze.
Da questo libro, cioè dalla storia vera di Billy è stato tratto anche un film “Split.” e se vi interessa all’interno del libro è citata anche Sibyl una ragazza anche lei molto interessante.
Lo stile di scrittura non mi ha entusiasmato molto, ma la storia è molto intrigante e pensare che è realmente accaduto fa davvero venire i brividi. Ideale se non volete un romanzo, ma un’esperienza.