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Sul Corriere, la storia della libreria ”Boragno” di Busto Arsizio salvata grazie ai lettori

Li definisce ''cavalieri coraggiosi'' Paolo Di Stefano quei trentadue affezionati lettori che grazie al loro contributo economico hanno salvato da una chiusura definitiva la storica libreria Boragno di Busto Arsizio, cittadina in provincia di Varese...

Il giornalista Paolo Di Stefano riporta la vicenda della riapertura di una storica libreria chiusa da mesi, esempio e monito per le tante librerie indipendenti che soffrono la crisi

LA CRITICA QUOTIDIANA – Li definisce “cavalieri coraggiosi” Paolo Di Stefano, quei trentadue affezionati lettori che grazie al loro contributo economico hanno salvato da una chiusura definitiva la storica libreria Boragno di Busto Arsizio, cittadina in provincia di Varese.

32 SOCI – Nel marzo scorso, la famiglia Boragno aveva appeso un cartello alla porta dell’elegante libreria, e con un “momentaneamente chiuso” aveva dichiarato una sconfitta che sarebbe stata imminente senza un sostegno. Dopo otto mesi di blackout,  grazie a una sottoscrizione popolare la libreria è salva. Tra i 32 soci che hanno versato cinquemila euro a testa non solo imprenditori e professionisti, ma anche casalinghe e studenti, molti dei quali hanno rinunciato alle vacanze o investito il guadagno dei lavoretti estivi.

GENTE COMUNE – Di Stefano racconta la felicità di Francesca Boragno, per decenni l’anima degli incontri che si tenevano nella libreria, e del suo papà Carlo. Dopo la chiusura di Marzo, parte il “tam tam” per salvare la libreria. La mobilitazione parte grazie ad Alessandro Mazzucchelli, presidente della società Bustolibri.com, il quale crea una cordata di soci per rilevare il magazzino di 25mila volumi, i mobili in legno, il logo, il computer.

ANIMA CULTURALE DI BUSTO – Tra i soci, una ragazza di 28 anni, un ex libraio, un ex insegnante che non ama le catene librarie, un ex giornalista. Tutta gente che si è impegnata in prima persona a rigenerare Boragno, l’anima culturale di Busto, un “luogo in cui incontrare, parlare, respirare”. “Un esempio – conclude Paolo Di Stefano – per le tante librerie indipendenti che soffrono”.

21 novembre 2013

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