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Siamo davvero liberi? La risposta nel “libro multimediale” di Carlo Bossi

"Ho dato fuoco alla metro gialla" è il libro del marketing manager Carlo Bossi. Un'opera che vuole parlare direttamente ai giovani attraverso un linguaggio vicino al loro mondo

Fino a che punto si può accettare tutto senza mai porsi delle domande e protestando civilmente? Da questa domanda nasce il libro “Ho dato fuoco alla metro gialla“, l’originale opera del marketing manager Carlo Bossi. Il libro è protagonista di una campagna di crowdfunding su Bookabook

Come nasce il libro

A raccontarci come è nato il progetto legato al libro è lo stesso autore Carlo Bossi. “Il progetto partito due anni fa. Esso nasce da alcune domande che da sempre mi pongo: fino a che punto si può accettare tutto senza mai porsi delle domande e protestando civilmente? Tutte le grandi rivoluzioni della storia sono passate da atti abbastanza violenti, fuori dagli schemi. La società di oggi, invece, ha spazi espressivi estremamente limitati. Siamo rinchiusi nelle scatolette dei social in cui si commenta e protesta in maniera innocua. Da questi dubbi nasce Ho dato fuoco alla metro gialla.”

La trama

La storia è ambientata in una Milano in cui il protagonista è Claudio, manager 31enne di una multinazionale (personaggio semi-autobiografico) che, in un momento di crisi esistenziale, si pone delle domande sul suo percorso di vita. Egli si accorge di essere schiavo delle proprie comodità, che ciò che stai facendo non era il suo sogno da ragazzo.
Sul suo percorso incontra Valeria, soprannominata “la contessa”, la sua stagista, proveniente da una famiglia perbene di Roma. Valeria ha una serie di problematiche passate dovute a disturbi alimentari e autolesionismo. A Milano aumentano i suoi disagi, odia la città e dopo aver conosciuto altri ragazzi decide di dare fuoco alla metro gialla. Viene scoperta da Claudio grazie alla sua agendina. Da lì iniziano una serie di conflitti che portano allo poi sviluppo della trama.

Perché è un libro rivoluzionario

Il libro si differenzia dalla vasta offerta letteraria recente per la sua capacità di osare, attraverso forme e linguaggi provenienti da altre espressioni artistiche e concettuali. “Il libro ha un tipo di scrittura che attinge dal linguaggio dei film e delle serie tv. Un linguaggio che ha molto influenzato la nostra generazione, e che si trova per la prima volta in un romanzo. Dalla suddivisione “seriale” dei capitoli alle citazioni musicali appartenenti al mondo indie, tutto ciò permette al lettore, soprattutto i più giovani, di immedesimarsi nella scena.” Il libro nei dialoghi riprende la struttura delle chat di whatsapp, dando all’opera quel senso di multimedialità che è capace di arrivare più facilmente ad un pubblico giovane. “Nel libro ho cercato di rappresentare il più possibile il parlato. La letteratura deve smettere di utilizzare uno stile di scrittura aulico, in favore di un linguaggio vero, vicino alla gente, in particolare ad un ventenne universitario.

La campagna di Crowdfunding

Il libro verrà pubblicato da Bookabook, casa editrice innovativa che pubblica libri insieme ai lettori a partire dal crowdfunding. L’idea alla base di quest’ultima è quella di creare una comunità attorno a un libro ancora prima che sia fisicamente nelle mani dei lettori e, allo stesso tempo, è quella di dare l’ultima parola ai lettori stessi su cosa debba andare in libreria. Alle 200 copie ordinate, un libro Bookabook si trasforma in realtà e viene pubblicato. HDFMG ha già raggiunto l’obiettivo, ma per attirare l’attenzione della stampa ed essere distribuito con una buona copertura nelle librerie, ha bisogno di ulteriore sostegno.

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