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“Sei sempre stato tu” , una collana sexy in rosa

Night Hunt, caccia notturna, sesso sfrenato e notti calde a… Pescara. La città abruzzese è bella, con la sua interminabile Riviera e, sotto sotto, sarà pure civettuola e maliziosetta, certo che una pescarese a tutti gli effetti come Chiara Cilli l’ha fatta diventare la capitale del sensualmente torrido, meritando di esordire con il romanzo breve “Sei sempre stato tu” (febbraio 2015, 112 pagine, 3,90 euro) nella collana Privè delle edizioni Sperling & Kupfer.
Chiara è giovane, under 30, di parecchio. Vive a Pescara e consuma la sua passione per la scrittura creativa, spendendosi in generi diversi: il fantasy il paranormale, l’erotico come in questo caso, accomunati tutti dalla facoltà che le concedono di liberare la fantasia. Nel softcore narrativo si esprime con un glamour ed una versatilità tanto efficace da avere scalato nel 2013 la classifica bestseller di Amazon con la trilogia erotica a puntate, auto-pubblicata, “Matt Staton’s Agency (MSA)”.
Sperling Privè è la collana hot della casa editrice milanese, nata in formato digitale e trasferita due anni fa anche nelle librerie, con la duplicazione in versione cartacea dei titoli, tutti sexy e tutti di autrici italiane. Erotismo politicamente corretto, al femminile, con tanto sentimento e una vena di romanticismo. Una collana rosa quindi e, quanto pare, italians do it better: le scrittrici di casa scrivono bene, anche dalla provincia.
Caccia notturna: è lo sport al quale si dedicano tre amiche, nel capoluogo abruzzese sull’Adriatico. Molto meglio un’espressione raffinata come Night hunt del pecoreccio “rimorchiare” o, ancora peggio, dell’inaccettabile “una botta e via” da caserma. Sarebbero sconvenienti e non all’altezza della bellezza di queste ragazze, della loro modernità e del candore bricconcello col quale vivono le avventure di una notte: perché nella loro sessualità paritaria sembrano senza peccato, non sembri paradossale. Candida è soprattutto Lucrezia, alla quale si deve la conversione del trio allo sport predatorio: caccia al maschio bello, sesso senza pensieri e senza conseguenze, per un verso perché adeguatamente protetto e per un altro perché privo della minima implicazione sentimentale.
Lucrezia Longhi – da qui il soprannome, Lulo o anche Lu – ventiquattro anni, gran chioma di boccoli bruni, occhi verdi ipnotici, corpo da urlo. Ha beccato un anno prima il suo ragazzo a letto con un’altra, restandone devastata. Conosceva Riccardo da quando avevano otto anni e aveva davvero pensato che un giorno si sarebbero sposati e avrebbero messo su una famiglia. Non si aspettava che si rivelasse un cinico traditore, deficitario sotto tanti aspetti ed “verme”, per come si era messo a strisciare ai suoi piedi, supplicandola di perdonarlo.
La secca risposta era stata un ceffone di quelli che fanno girare la testa. Una sorpresa per le amiche del cuore, Viola ed Elisa, che la conoscevano dolce e conciliante. Hanno sei anni più di lei, ma Lucrezia si trova più a suo agio con loro che con le coetanee. Da quel giorno avevano capito di cosa fosse capace, anzi, l’avevano incoraggiata a incentivare quel nuovo lato di se’, trasformandosi da tenera coniglietta in una mangiatrice di uomini.
Lucrezia aveva accettato i consigli, stando attenta a non superare il limite. Un po’ per gioco, un po’ per vendetta, erano nate allora le notti di caccia in cui le tre amiche andavano a ballare e flirtare con i ragazzi, scegliendo il candidato per una notte di sesso selvaggio.
Lucrezia si accompagna con i tipi che le piacciono, ma come e più di una Cenerentola abbandona il luogo del piacere prima che si risveglino, uscendo per sempre dalle loro vite. È la prima di tre regole di condotta che si è imposta di seguire tassativamente (sarà curiosità soprattutto delle lettrici scoprire le altre due).
Questa volta, nella disco, Lulo ritrova quel tizio tanto carino che l’aveva sfidata in una corsa auto moto sul lungomare. Un ragazzo molto attraente, folti capelli corvini, mascella squadrata con un accenno di barba, un sorriso che farebbe cadere qualsiasi donna ai suoi piedi.
Anche se Lucrezia non lo sa ancora, Fabrizio sarà il suo ultimo ragazzo. Non per un motivo tragico – siamo in una storia sexy, sentimental erotica – ma per la dolce trappola che le sta tendendo. Sarà l’ultimo di quella parentesi da “solo sesso niente cuore” della vita della bella Longhi.
Al momento di lasciare la casa di Fabrizio, si accorge che la porta d’ingresso è chiusa a chiave… il mazzo è nelle mani del giovane, che con uno sguardo sornione, avvicinandosi con la calma studiata di un predatore, le lancia una sfida.
Assicura che se lei si deciderà ad ammettere che quella notte è stata in ogni senso speciale, le chiavi saranno sue e potrà andare.
Ma quell’ammissione va contro ogni principio e regola della Lucrezia tutta sesso libero senza compromissioni degli ultimi tempi. Non si può meno ad uno stile autoimposto, non è giusto, nemmeno per quel ragazzo, bello da svenire.
Con la complicità di Elisa, conquistata anche lei dal carattere impertinente ma leale del giovane, comincia un duello all’ultimo spasimo tra una ragazza testarda e un ragazzo volitivo, in questo romanzo decisamente piccante e bene scritto dalla brava Chiara. Alla fine sarà vero amore?

 

Eugenio Valore

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