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“Questione di tempo”, un libro da leggere per gestire meglio la propria vita

Scopri come il libro "Questione di tempo" di Cristiana Mameli può aiutarti a gestire al meglio la tua vita in una società iperconnessa.

“E se fosse più di un semplice periodo di stanchezza?” Si apre così il romanzo di Cristiana Mameli dal titolo “Questione di tempo“, scritto per Another Coffee Stories. Viviamo in una società iperconnessa in cui il tempo sembra non bastare mai, e proprio come scrisse Seneca, esponente dello stoicismo durante l’età imperiale, nel suo De brevitate vitae: Non exiguum temporis habemus, sed multum perdidimus (Non è vero che abbiamo poco tempo, la verità è che ne perdiamo molto).

Questione di tempo

L’autrice spiega come – Alla base del romanzo “Questione di tempo” ci sia l’idea di raccontare un processo di elaborazione. Il titolo fa infatti riferimento al momento imprecisato in cui una parte del proprio vissuto viene inconsciamente messo da parte per poi emergere prepotentemente quando meno ci si aspetta. È quindi necessario – aggiunge – avviare un processo di elaborazione per recuperare e vivere con maggiore sicurezza e serenità il presente.

La protagonista del romanzo è Agata Secci ricercatrice universitaria cagliaritana. Assorbita da una routine ordinaria, oberata di impegni ma con pochi legami affettivi.

Durante la presentazione della sua nuova pubblicazione accademica con un saggio dedicato al tema del tempo nella letteratura fantastica, viene messa in difficoltà dalla domanda avanzata da un suo studente.

Dopo quella domanda, il suo mondo emotivo inizia a scricchiolare entrando in un periodo complesso, caratterizzato da un’ansia crescente.

Questo stato emotivo costringerà Agata a fermarsi per individuare la genesi del proprio malessere scavando nel suo oblio interiore. Avvia così una ricerca che nel tempo e col tempo si rivelerà un viaggio introspettivo che la trascinerà ad affrontare questioni ancora irrisolte.

Come gestire al meglio il proprio tempo

Il susseguirsi di vari eventi drammatici tra cui la pandemia, la guerra in Ucraina e la crisi economica hanno avuto un impatto rilevante sul nostro benessere ed equilibrio psicologico. Gli ultimi tre anni hanno effettivamente contribuito alla costruzione di una situazione edificata sulla precarietà, temporaneità e insicurezza segnando intimamente la condizione della salute mentale della popolazione in Italia e nel resto d’Europa. Tra i disturbi mentali più diffusi nel nostro Paese emergono proprio ansia e depressione.

Difatti durante il Lockdown, il tempo ha subito un improvviso cambiamento. Per questo siamo stati costretti a ridisegnare la distribuzione e gestione del tempo a disposizione recuperando in qualche modo i ritmi lenti pur non essendo riusciti a trascorrerlo serenamente.

L’ansia, senza chiedere permesso, si è fatta prepotentemente spazio nei nostri stati emotivi generando stress dati dall’impossibilità di scandire liberamente i ritmi della propria vita.

Oggi siamo tornati, in alcuni casi, a vivere un’ansia connessa allo stress della ritrovata freneticità della quotidianità.

Nell’era digitale il tempo, quindi la vita, sembra scorrere velocemente, ed è proprio il rapporto che abbiamo stretto con il tempo a essere diventato una delle principali fonti di stress. Gli stati d’ansia solitamente fanno la loro comparsa quando si percepisce una sorta di perdita di controllo della propria realtà.

Il cervello reagisce all’allarme rispondendo e finendo per essere sopraffatti da stress e ansia generalizzata. Come gestire il tempo? Alla domanda prova a rispondere l’autrice Cristiana Mameli con il suo romanzo Questione di tempo ponendo l’attenzione proprio sulla gestione e organizzazione del tempo passando per accettare e affrontare il disturbo d’ansia da una nuova prospettiva ovvero intendendola come un’emozione funzionale e non disfunzionale come tradizionalmente viene considerata.

«E se fosse più di un semplice periodo di stanchezza?»
«Be’, non è facile rispondere. Solo tu puoi andare a fondo di ciò che stai passando.
Ma, se posso darti un consiglio, è questo: vindica te tibi, come scrisse Seneca a Lucilio.
Rivendica te stessa per te, prenditi il tempo che serve.
Forse c’è qualcosa di importante che sta richiamando la tua attenzione.
Una questione che non può più essere rimandata.»

di Maria Laura Chiaretti

 

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