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Quale direzione sta prendendo la comunicazione oggi?

Ben Marcus ha presentato "L’alfabeto di fuoco" al Salone del libro. Un libro che lancia un quesito: Quale direzione sta prendendo la comunicazione in un’epoca dove lo ‘stare connessi’ è tutto?"

TORINO  –  Ben Marcus presenta il suo L’alfabeto di fuoco al Salone del libro di Torino, grazie alla moderazione di Giorgio Vasta. Il brusio di sottofondo del salone accompagna l’intervento che accosta gli eventi del romanzo a Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood per la distopia orrorifica che propone. Un futuro reso difficile da uno strano morbo che affligge gli adulti: il linguaggio, parlato, scritto e mimato. Da mezzo di comunicazione diviene afflittivo per la popolazione, e malattia, trasmessa dai bambini, suoi portatori sani. Da attività essenziale alla vita, comunicare diventa vera e propria piaga sociale.

La tossicità del linguaggio

In un mondo dove la comunicazione diviene piaga mortale, il protagonista del romanzo, Sam, dovrà fare i conti con la tossicità del linguaggio. “La parola attività si riferiva a quelle persone che alla fine si erano irrigidite per sempre nei loro letti, confinate in corpi congelati dal linguaggio e dai suoi frutti. Attività era un termine diplomatico per il suo esatto contrario”, da “L’alfabeto di fuoco”, di Ben Marcus.

La trama

Claire e Sam sono i genitori di Esther in un’America apocalittica, dove la comunicazione sembra essere tossica per gli adulti, mentre i bambini ne sono i portatori sani. Quando i due comprendono che l’unico modo per salvarsi dall’avvizzimento e da una morte lenta è quello di abbandonare la loro unica figlia, si rifiutano di accettarlo e si decidono a trovare una cura.

La comunicazione oggi

L’alfabeto di fuoco sembra in un certo senso ammonire. E se il linguaggio ci si ritorcesse contro? Arrivasse a ucciderci? Il linguaggio viene presentato dallo scrittore, come appendice del corpo, vera e propria parte tangibile di noi stessi. Tuttavia, nel romanzo veste i panni di malattia mortale, che fa avvizzire i corpi, che divengono grigi e senza vita. In un’epoca come la nostra in cui tutto diviene comunicazione, L’alfabeto di fuoco si pone in contro tendenza, come a voler interrogarsi sul futuro della relazione interpersonale. Quale direzione sta prendendo la comunicazione in un’epoca dove lo ‘stare connessi’ è tutto?  

 

Valentina Andrea Sala

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