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“Psicopompo”, Amélie Nothomb torna in libreria con il suo romanzo più intimo

Disponibile in libreria dal 20 febbraio, "Psicopompo" è l'ultimo, imperdibile romanzo di Amélie Nothomb.

Dopo due anni, Amélie Nothomb torna nelle librerie italiane con “Psicopompo“, ritenuto dalla critica il più personale dei romanzi dell’autrice. Scopriamolo insieme.

“Psicopompo”, la sinossi

In questo trentaduesimo romanzo Amélie Nothomb ci parla del suo amore per gli uccelli e per il loro volo, della sua infanzia errabonda al seguito del padre diplomatico, della violenza subita appena dodicenne sulla spiaggia di Cox’s Bazar in Bangladesh.

A cui fanno seguito il trauma, l’anoressia come crudele possibilità di resurrezione e infine il potere salvifico della scrittura con la severa disciplina necessaria…

Pagine intrise di intimità per il romanzo più personale e autobiografico della pluripremiata e amatissima autrice belga. Un libro diverso dai precedenti ma che allo stesso tempo li illumina tutti.

Amélie Nothomb

Una scrittrice straordinaria

Nata in Belgio nel luglio del 1966, Amélie Nothomb – nata Fabienne Claire Nothomb – è una delle scrittrici francofone più celebri e amate dell’età contemporanea.

Nei suoi trent’anni di attività si è affermata con successo nelle librerie francesi, ma anche nel mondo mediatico e nell’ambito internazionale.

Di recente, la rinomata rivista Lire, le ha dedicato un numero straordinario per celebrarla, sostenendo il carattere “ricco, personale e accessibile” di una produzione letteraria che ha anche avuto il merito di avvicinare molte persone alla lettura.

La vita di Amélie Nothomb è costellata di accadimenti avventurosi che destano meraviglia e curiosità, ma che inducono anche a profonde riflessioni. “Psicopompo” ne è l’emblema.

Una vita fuori dal comune

La scrittrice nasce in Belgio ma, essendo figlia di un diplomatico, vive fuori dal suo paese natale. L’infanzia trascorre fra la Cina e il Giappone, luogo in cui lei si sente a casa, e dove frequenta una scuola locale a differenza dei fratelli e dei figli dei colleghi del padre, che studiano in istituti stranieri.

Amélie Nothomb parla con fluenza il francese e il giapponese. Quando con la famiglia si trasferisce in Cina, la bambina continua a trascorrere un’infanzia serena, minata sì dalle difficoltà della vita sotto il regime, ma comunque ricca di bellezza.

Sradicata due volte da luoghi che sente suoi, la piccola si trasferisce poi a New York, per spostarsi in età adolescenziale in Bangladesh, dove conosce i dolori dell’anoressia e si rifugia per la prima volta nei libri, privata della possibilità di studiare a scuola.

A diciassette anni, con la famiglia si stabilisce a Bruxelles, dove confessa di sentirsi strana e straniera. Si laurea in filologia classica e decide di ritornare in Giappone per approfondire la lingua. L’esperienza nipponica non è positiva. Amélie Nothomb passa dal lavoro di traduttrice a quello di custode dei servizi igienici.

Decide di tornare in Belgio nel 1992. Vive fra Bruxelles e Parigi. Scrive un romanzo all’anno, che pubblica sempre nel mese di agosto.

“Psicopompo”, un’immersione nell’intimità di Nothomb

Torniamo a “Psicopompo”, il nuovo romanzo di Amélie Nothomb.

Chi è lo psicopompo

Imprescindibile per comprendere il testo di “Psicopompo”, è la comprensione di un titolo che già preannuncia la particolarità del romanzo della celebre autrice belga.

Con il termine di matrice greca psicopompo ci si riferisce a una figura presente in molte mitologie: il traghettatore di anime, colui che accompagna le anime dei defunti dal passaggio dal mondo terreno a quello ultraterreno.

Un viaggio intimo e personale

Con il suo libro, quindi, Amélie Nothomb ci accompagna alla scoperta di un abisso che mai aveva avuto la forza di raccontare nei suoi libri.

Un abisso così profondo anche per lei che, attraverso la scrittura, percorre insieme a noi questo viaggio liberatorio, in cui l’anima si isola dal corpo librandosi, lasciandosi per un momento alle spalle il peso di un passato doloroso.

La presenza degli uccelli e la favola giapponese

“Psicopompo” è un romanzo originalissimo, in cui Nothomb racconta la sua vita attraverso lo strumento della fiaba, in questo caso ispirata all’adorata tradizione giapponese, e attraverso una particolare sublimazione.

Tutti i luoghi raccontati dalla scrittrice in “Psicopompo” sono descritti grazie agli uccelli, eterei, estranei, lontani esseri che popolano i nostri cieli e sembrano non essere intaccati dalla nostra patina, spesso sudicia, di umanità.

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