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Pier Paolo Pasolini e l’amore omosessuale

In occasione della Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, la scrittrice Maria Laura Chiaretti ricorda la figura di Pier Paolo Pasolini, uno degli intellettuali più perseguitati anche a causa della sua omosessualità

Dal 17 maggio 2004 si celebra la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia riconosciuta dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite.

In questa giornata si vuole ricordare, per un’acquisizione di una consapevolezza storica, Pier Paolo Pasolini, uno degli intellettuali più perseguitati anche a causa della sua omosessualità, il quale ha eletto il corpo come mezzo d’espressione linguistica e sessuale. Corpo che diviene materia poetica, espressione artistica, pensiero politico e materia di scandalo. Invitando a: […] continuare imperterriti, ostinati, eternamente contrari a pretendere, a volere, a identificarvi col diverso; a scandalizzare… […]

Elegge quindi l’uso strumentale dello scandalo nella consapevole volontà pedagogica di far comprendere il valore originatosi dalla convivialità delle unicità, dall’apertura alle relazioni con gli altri e al saper stare insieme riconoscendo l’alterità come possibile veicolo di comprensione delle qualità e unicità proprie di ciascuna persona.

Le parole di Pasolini

In una società che ancora oggi fa resistenza nell’accettare la totalità dell’esistenza umana, forse anche a causa di una morale troppo assolutista, fanno eco le parole di Pier Paolo Pasolini:

“Un rapporto omosessuale non è il Male, o per meglio dire, in un rapporto omosessuale non c’è niente di male. Esso è un rapporto sessuale come un altro. Dov’è dico non la tolleranza, ma l’intelligenza e la cultura, se non si riesce a capire questo? Esso non lascia né marchi indelebili né macchie che rendono intoccabili, né deformazioni razzistiche. Lascia un uomo esattamente quello che era”

Alla violenza psicologica dei suoi “ossessi accusatori” Pasolini reagisce con ardore rispondendo come “essere retorici significa odiare, essere incolti significa aver perso deliberatamente ogni rispetto per l’uomo”.

Ascoltare i battiti del proprio cuore

Pasolini si è sentito molte volte rifiutato e sconfitto nel corpo e nell’anima ma non per questo si è lasciato intimidire dal silenzio, dal rifiuto, dall’indifferenza rifiutando il compromesso e l’oscurantismo appellandosi alla saggezza e all’intelligenza superiore del cuore. Elevandosi a uno stadio più alto dell’esistenza.

Ha saputo ascoltare i battiti del suo cuore, cuore che inizia a battere nel feto prima ancora che si formi il cervello, accettando le proprie passioni, vivendole intensamente; consapevole che la “chiarezza del cuore è degna da ogni scherno” con l’intima certezza che “il cuore messo a nudo mai cesserà d’esser cuore.”

L’armonia la raggiunge chi riesce a vivere rimanendo se stesso, diverso quindi da chiunque altro, perché essere diversi quindi unici è la miglior cosa che possa succederci vivendo sempre al sole, con luce e coraggio.

Maria Luara Chiaretti

 

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