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Pasqua, i 10 romanzi consigliati da leggere all’aria aperta

Da ''Cent'anni di solitudine'' di Gabriel Garcia Marquez a ''Il figlio'' di Philipp Meyer, ecco alcuni consigli di lettura per questi giorni di risposo

MILANO – Le vacanze di Pasqua sono alle porte, e tutti speriamo in qualche giorno di bel tempo, per poter passare pomeriggi al mare, al parco, all’aria aperta. Quale miglior compagno di un libro, per allietare queste giornate di festa? Ecco alcune proposte, libri classici e ultime novità editoriali, per tutti i gusti e di tutti i generi, tra cui scegliere.

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Cent’anni di solitudine”, Gabriel Garcia Marquez –Una lettura splendida, un libro assolutamente fondamentale. Quale occasione migliore di questi giorni di riposo per dedicare del tempo a questo grande capolavoro della letteratura e rendere così onore allo scrittore, scomparso circa un anno fa? È la storia centenaria della famiglia Buendia e della città di Macondo. In un intreccio di vicende favolose, secondo il disegno premonitorio tracciato nelle pergamene di un indovino, Melquiades, si compie il destino della città dal momento della sua fondazione alla sua momentanea e disordinata fortuna, quando i nordamericani vi impiantarono una piantagione di banane, fino alla sua rovina e definitiva decadenza. La parabola della famiglia segue la parabola di solitudine e di sconfitta che sta scritta nel destino di Macondo, facendo perno sulle 23 guerre civili promosse e tutte perdute dal colonnello Aureliano, padre di 17 figli illeggittimi e descrivendo in una successione paradossale le vicende e le morti dei vari Buendia.

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La sposa giovane”, Alessandro Baricco – Per gli amanti della letteratura italiana, ecco uno dei romanzi più attesi ed apprezzati dai lettori in queste settimane: parliamo dell’ultimo libro dello scrittore Alessandro Baricco. Arriva la sposa giovane e lo sposo non c’è. Comincia un’attesa che coincide con la magia dell’educazione alla bellezza, all’erotismo, all’intelligenza dei sensi. La sposa giovane, la ragazza che ha fatto la solenne promessa di unirsi in matrimonio con il figlio. Il figlio però non c’è. È in Inghilterra, a visitare opifici tessili. Il maggiordomo modesto si aggira, esatto e cristallino come la sua lingua non verbale, a garantire i ritmi della comunità. Lo zio agisce e delibera dentro la nebbia di un sonno che non lo abbandona neppure durante le partite di tennis. La figlia porta la sua bellezza dentro un corpo di storpia.

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Storia di una ladra di libri”, Markus Zusak – Una storia di coraggio e di amicizia, nella Germania nazista del 1939. Liesel Meminger, durante il funerale del fratellino, raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d’amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l’orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti, poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n’è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all’improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto.

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L’armata dei sonnambuli”, Wu Ming – Torna il collettivo di scrittori Wu Ming, e torna con un nuovo romanzo che unisce insieme molte storie, molti personaggi, molte trame. 1794. Parigi ha solo notti senza luna. Marat, Robespierre e Saint- Just sono morti, ma c’è chi giura di averli visti all’ospedale di Bicêtre. Un uomo in maschera si aggira sui tetti: è l’Ammazza incredibili dei quartieri popolari, difensore della plebe rivoluzionaria, ieri temuta e oggi umiliata, schiacciata da un nuovo potere. Dicono che sia un italiano. Orde di uomini bizzarri riempiono le strade, scritte enigmatiche compaiono sui muri e una forza invisibile condiziona i destini, in città e nei remoti boschi dell’Alvernia. Qualcuno la chiama «fluido», qualcun altro Volontà. Guarda, figliolo: un giorno tutta questa controrivoluzione sarà tua. Ma è meglio cominciare dall’inizio. Anzi: dal giorno in cui Luigi Capeto incontrò Madama Ghigliottina.

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Revival”, Stephen King – A sei mesi di distanza dal thriller “Mr. Mercedes”, Stephen King torna in libreria con il suo ultimo romanzo, “”, edito da Sperling & Kupfer. Terminata l’escursione nei territori del poliziesco, il Re del brivido racconta una storia di dipendenza e fanatismo religioso. ‘Revival’ è il racconto delle vite di due uomini: due personaggi formidabili per potenza e fragilità, ai quali accade di incontrare il demonio e di affondare nel suo cuore di tenebra. King si concentra sul rapporto tra Charles Jacobs, giovane e brillante reverendo, e il piccolo Jamie, bambino di sei anni che ne fa il suo eroe.

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Il pipistrello”, Jo Nesbo – Il primo romanzo della serie che ha come protagonista il detective Harry Hole, tradotto oggi per la prima volta in italiano. Una ragazza norvegese di poco più di vent’anni è stata uccisa a Sydney. L’ispettore Hole della squadra Anticrimine di Oslo viene mandato in Australia per collaborare con la polizia locale e in particolare con Andrew Kensington, un investigatore di origini aborigene tanto acuto quanto misterioso. L’inchiesta si rivela subito complessa: l’omicidio della ragazza non è un caso isolato ma, probabilmente, l’ultimo anello di una lunga catena, e lo scenario in cui l’assassino agisce si allarga fino a comprendere fosche storie di droga e sesso.

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Il Regno”, Emmanuel Carrère – «In un certo periodo della mia vita sono stato cristiano» scrive Emmanuel Carrère nella quarta di copertina dell’edizione francese del Regno. «Lo sono stato per tre anni. Non lo sono più». Due decenni dopo, tuttavia, prova il bisogno di «tornarci su», di ripercorrere i sentieri del Nuovo Testamento: non da credente, questa volta, bensì «da investigatore». Senza mai dimenticarsi di essere prima di tutto un romanziere. Così, conducendo la sua inchiesta su «quella piccola setta ebraica che sarebbe diventata il cristianesimo», Carrère fa rivivere davanti ai nostri occhi gli uomini e gli eventi del I secolo dopo Cristo quasi fossero a noi contemporanei.

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Il cardellino”, Donna Tartt – Uno dei romanzi più attesi dello scorso anno. Figlio di una madre devota e di un padre inaffidabile, Theo Decker sopravvive, appena tredicenne, all’attentato terroristico che in un istante manda in pezzi la sua vita. Solo a New York, senza parenti né un posto dove stare, viene accolto dalla ricca famiglia di un suo compagno di scuola. A disagio nella sua nuova casa di Park Avenue, isolato dagli amici e tormentato dall’acuta nostalgia nei confronti della madre, Theo si aggrappa alla cosa che più di ogni altra ha il potere di fargliela sentire vicina: un piccolo quadro dal fascino singolare che, a distanza di anni, lo porterà ad addentrarsi negli ambienti pericolosi della criminalità internazionale. Nel frattempo, Theo cresce, diventa un uomo, si innamora e impara a scivolare con disinvoltura dai salotti più chic della città al polveroso labirinto del negozio di antichità in cui lavora. Finché, preda di una pulsione autodistruttiva impossibile da controllare, si troverà coinvolto in una rischiosa partita dove la posta in gioco è il suo talismano, il piccolo quadro raffigurante un cardellino che forse rappresenta l’innocenza perduta e la bellezza che, sola, può salvare il mondo.

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Atti osceni in luogo privato”, Marco Missiroli – Uno dei libri rivelazione di questo primo trimestre. Questa è una storia che comincia una sera a cena, quando Libero Marsell, dodicenne, intuisce come si può imparare ad amare. La famiglia si è da poco trasferita a Parigi. La madre ha iniziato a tradire il padre. Questa è la storia, raccontata in prima persona, di quel dodicenne che da allora si affaccia nel mondo guidato dalla luce cristallina del suo nome. Si muove come una sonda dentro la separazione dei genitori, dentro il grande teatro dell’immaginazione onanistica, dentro il misterioso mondo degli adulti.

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Il figlio”, Philipp Meyer – Meyer torna a raccontare una saga familiare, che ha come sfondo gli Stati Uniti. Dalle grandi praterie annerite da immense mandrie di bisonti, agli smisurati ranch di proprietà di un pugno di allevatori che regnavano come monarchi assoluti su schiere di vaqueros, al paesaggio arido e desolato punteggiato dalle torri dei campi petroliferi, la storia del Texas occidentale è la storia di un susseguirsi di massacri, la storia di una terra strappata di mano più e più volte nel corso delle generazioni. E inevitabilmente anche la storia dei McCullough, pionieri, allevatori e poi petrolieri, è una storia di massacri e rapine, a partire dal patriarca Eli, rapito dai Comanche in tenera età e tornato a vivere fra i bianchi alle soglie dell’età adulta, per diventare infine, sulla pelle dei messicani e grazie ai traffici illeciti fioriti nel caos della Guerra Civile, un ricchissimo patròn.

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