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Matteo Codignola e il suo nuovo marchio editoriale Orville Press

Orville Press è il nuovo marchio editoriale ideato da Matteo Codignola con il sostegno di Garzanti

Matteo Codignola, traduttore e storico editore di Adelphi, ha presentato in una serata dedicata presso il Laboratorio Formentini, la sua nuova creatura ovvero Orville Press. Un marchio editoriale tutto nuovo realizzato con il sostegno di Garzanti e il coordinamento editoriale di Paolo Zaninoni.

Orville Press

Il nome ha una storia banale e allo stesso tempo complessa. Come racconta lo stesso Matteo Codignola, inizialmente il progetto doveva chiamarsi Orwell – che suonava perfetto perlomeno nella sua testa – i motivi erano tanti e svariati, ma l’idea era chiara. Poco prima di registrare il marchio, però, gli viene comunicato che il nome Orwell fosse già registrato e di conseguenza non utilizzabile. Da qui le varianti si incrociano nella mente di Matteo Codignola toccando nomi di grandi tennisti del passato, omaggi a grandi romanzi quali Moby Dick, fino ad arrivare ad Orville – come Orville Wright, inventore di una macchina volante non identificata, prototipo dell’aeroplano, che è anche il logo della nuova realtà.

Orville Press si prefigge di pubblicare autori stranieri e italiani senza seguire quella che è la tipica netta divisione in generi letterari, un omaggio, se vogliamo, proprio al lavoro di Orwell che per primo contribuì a sfumare, se non cancellare, i bordi che differenziano un genere dall’altro. I campi contemplati sono vari e diversi tra loro. 

I primi titoli pubblicati

Orville Press ha pubblicato proprio questo mese, in libreria dal 21 febbraio per la precisione, i suoi primi due titoli.

Box Hill, è il racconto molto esplicito dell’amore fra un ragazzo e un biker parecchio più grande di lui. Per raccontare questa storia Adam Mars-Jones ha deciso che l’unica chiave possibile fosse incrociare due dei suoi modelli letterari, Jean Genet e Alan Bennett. Il risultato è un incrocio forse ancora più sorprendente, se letto oggi: quello fra un memoir e il racconto di una lunga e gloriosa stagione, in cui essere gay significava  prima di tutto partecipare a una rivolta consapevole e euforica contro qualsiasi convenzione e qualsiasi idea  ricevuta. 

Il secondo titolo, La tempesta è qui, è invece un lungo reportage – il primo di questa portata – sull’America profonda e in gran parte ancora sconosciuta che ha condotto Donald Trump prima alla Casa Bianca e poi, il 6 gennaio del 2021, contro il Campidoglio. È un arcipelago di cui fin qui conoscevamo solo gli isolotti più appariscenti – i Proud Boys, o QAnon – ma che Luke Molgelson, forse il miglior reporter della nuova generazione, ha esplorato per anni, redigendo alla fine questo rapporto molto movimentato e altrettanto sinistro. Come il sospetto che il “qui” del titolo, benché ci piaccia pensarlo, non designi solo gli Stati Uniti. 

Matteo Codignola

Matteo Codignola ha lavorato per la casa editrice Adelphi come editor, traduttore e art director. Tra gli autori tradotti si ricordano Mordecai Richler, Patrick McGrath, Patrick Dennis, William Langewiesche, John McPhee. Cose da fare a Francoforte quando sei morto è il suo più recente romanzo (Adelphi 2021).

Alice Turiani

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