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Man Booker International Prize, Elena Ferrante è tra i sei finalisti

Elena Ferrante è tra i sei finalisti del Man Booker International Prize 2016, il riconoscimento britannico dedicato alla narrativa tradotta in lingua inglese

MILANO –  La scrittrice Elena Ferrante è in finale con il romanzo “Storia della bambina perduta” (Edizioni e/o) — pubblicato in lingua con il titolo “The Story of the Lost Child”, traduzione di Ann Goldstein, quarto e conclusivo volume della saga L’amica geniale, inserito lo scorso dicembre dal “New York Times” nella top ten della migliore fiction del 2015.

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LA STORIA DEL PREMIO – Inaugurato nel 2005 con la vittoria dello scrittore albanese Ismail Kadare, il premio è destinato da quest’anno alle singole opere e alle loro traduzioni. I vincitori verranno annunciati a Londra il prossimo 16 maggio. Oltre a Elena Ferrante sono in gara il premio Nobel per la letteratura 2006 Orhan Pamuk con “La stranezza che ho nella testa“, l’austriaco Robert Seethaler con “Una vita intera , la sudcoreana Han Kang con “The Vegetarian“, l’angolano José Eduardo Agualusa con “A General Theory of Oblivion” e Yan Lianke con “The Four Books“, romanzo censurato in Cina. In palio ci sono 50 mila sterline, che verranno divise tra l’autore e il traduttore dell’opera, mentre a tutti i finalisti verrà consegnato un premio di mille sterline.

LA SELEZIONE – La selezione è stata fatta a partire da una lista di 155 titoli. Agualusa e Pamuk hanno entrambi già vinto il premio in passato. Il Man Booker international è stato istituito in questa forma nel 2015. Al momento, infatti, il premio si svolge ogni anno ed è assegnato a un titolo specifico, mentre in passato il premio era assegnato ogni due anni a un autore per la sua carriera.

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