“Ci risiamo”. Così sulla propria pagina Facebook la Libreria Acqua Alta di Venezia annuncia l’allagamento al suo interno. Nonostante l’attivazione del sistema Mose per la difesa di Venezia dall’acqua alta sia attivo, purtroppo ci sono stati diversi inconvenienti dovuti al livello alle fitte piogge nella città lagunare. Purtroppo, anche la storica libreria ne sta facendo le spese.
Venezia sotto la pioggia
Martedì la città lagunare era finita sott’acqua a causa di previsioni forse troppo ottimistiche sull’intensità della marea. L’innalzamento del livello dell’acqua è dovuto anche alle incertezze provocate dall’imprevedibilità dei venti. Per questo motivo, il sindaco di Venezia ha così deciso di chiedere l’innalzamento del Mose dopo una previsione di marea di 123 cm sul medio mare intorno alle 9:30.
La leggendaria libreria Acqua Alta di Venezia è allagata, sono centinaia i libri perduti
Questa volta non sono bastate le barche, né le vasche, né la grande gondola a proteggere i volumi della libreria più famosa al mondo
La situazione della libreria
La libreria Acqua Alta
Era metà novembre del 2019 quando la Libreria Acqua Alta di Venezia si allagò a causa delle fitte piogge. L’acqua in quel caso si alzò di 50 cm in più del previsto, causando la perdita di centinaia di libri all’intero della storica libreria veneziana.
Situata in una tipica calle veneziana, a pochi passi da Piazza San Marco e il ponte di Rialto, la libreria è nata nel 2004 dall’idea di Luigi Frizzo, che, per proteggere i libri dall’acqua alta, ha escogitato un luogo tanto particolare quanto suggestivo. Al posto di mensole e scaffali, troviamo infatti vasche e barchette, per non parlare della meravigliosa gondola che stipata di libri si incastona in lunghezza negli spazi angusti della libreria.
L’anno scorso, purtroppo, tale escamotage non bastò a proteggere i libri. L’acqua arrivò dappertutto, allagando gli spazi della libreria, sommergendo le vasche e persino la grande gondola, simbolo della resistenza dei libri all’acqua alta. Centinaia di libri andarono perduti e con loro anche un po’ di speranza per le sorti di Venezia.