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L’essenza dell’attimo nel poema “Come le foglie” di Mimnermo

Ripercorriamo la storia di Mimnermo di Colofone, poeta elegiaco greco antico, attraverso i versi di "Come le Foglie".

Mimnermo, nome mitologico quanto eroico – “Colui che resiste sull’Ermo”, fiume dell’Eolide. Forse attribuito al poeta proprio a motivo di un suo avo in ricordo della sua partecipazione valorosa a una vittoria riportata dai greci a Smirne contro i lidi del re Gige in questa localitร  – poeta, insieme alla poetessa Saffo e al poeta Ibico, fra i maggiori lirici greci. Visse probabilmente fra la seconda metร  del VII e l’inizio del VI secolo a.C.. Fra tutte le sue liriche pervenute fino a noi la piรน famosa รจ di sicuro “Come le foglie”.

Canto d’amore e morte, inno alla vita e lamento sulla morte che incombe e sulla vecchiaia che anticipa, con i suoi segni, lo stesso morire. Versi di estrema dolcezza e di struggente malinconia. Aleggia la morte sul frutto maturo e forse ancora acerbo baciato dal sole e dalle brezze mentre si mostra in tutta la sua pienezza. Sembra che la vita nel suo massimo splendore abbia in sรจ, potente e spietata, la morte.

Non bisogna meravigliarsi o scandalizzarsi poi tanto di ciรฒ: รจ la tipica concezione greca, che assegna alla morte il suo giusto posto accanto alla vita. Anche la morte รจ un frutto maturo che bisogna cogliere e mangiare gustandolo nell’attimo mai in un passato lontano o in un futuro incerto e ancora piรน lontano. Passato e futuro sono tempi che non esistono nella concezione greca dell’Essere. Il qui e ora รจ tutto. Non vi รจ ansia per ciรฒ che รจ stato nรจ proiezione convulsa verso ciรฒ che sarร . L’istante non sembra essere nemmeno piรน presente in quanto non viene compresso e non si concentra in ciรฒ che avviene ed รจ nel tempo, ma in un esplicarsi di eternitร  non rapportabile alla dimensione temporale tipica della terra.

Un senso di immortalitร  allora avvolge gli uomini e le cose proprio perchรจ, nel massimo fulgore della giovinezza e della vita, portano in sรจ, con altrettanta pienezza e forza, la morte. Ogni cosa dal nulla sorge e al nulla fa ritorno. Lo spazio della vita รจ un attimo, troppo breve o troppo lungo, e quando la vecchiaia incombe giร  tutto si รจ consumato ed ha raggiunto il suo culmine. “Baciato dagli dรจi รจ colui che muore nel fiore degli anni” รจ il detto piรน popolare della Grecia eroica, concezione di certo molto distante(e non solo nel tempo) da quella attuale nei riguardi della vita e della morte. Molto profonda anche, forse troppo profonda per la frivolezza e la superficialitร  della nostra era post-moderna e ormai prossima alla messa a punto dell’intelligenza artificiale nella realtร  quotidiana.

 

COME LE FOGLIE

Al modo delle foglie che nel tempo

fiorito della primavera nascono

e ai raggi del sole rapide crescono,

noi simili a quelle per un attimo

abbiamo diletto del fiore dell’etร ,

ignorando il bene e il male per dono dei dรจi.

Ma le nere dee ci stanno a fianco,

l’una con il segno della grave vecchiaia

e l’altra della morte. Fulmineo

precipita il frutto della giovinezza,

come la luce di un giorno sulla terra.

E quando il suo tempo si รจ dileguato

รจ meglio la morte che la vita.

 

Francesca Rita Rombolร 

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