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L’amore di un padre in libreria per la figlia malata

Ieri è entrato in libreria un papà, aveva avuto dalla maestra la classica lista di materiale scolastico da acquistare per la sua bambina di seconda elementare. Quella che si consegna ai piccoli alunni i primi giorni di scuola. Nel frattempo che prendevo ogni cosa elencata, lo vedevo che cercava qualcosa fra gli zaini esposti. Quando ha trovato quello che cercava mi ha chiamato, mi ha chiesto il prezzo.

Non lo conoscevo ma aveva una grande dignità. Parlando mi ha raccontato che voleva regalarlo a sua figlia la quale lo aveva visto indosso alle sue amiche e lo voleva tanto anche lei.

Voleva regalarlo alla sua figlioletta malata di una rara forma di leucemia, con un rene oramai fuori uso a causa delle troppe medicine prese e soprattutto con il tempo contato. La bimba, mi diceva, era destinata purtroppo a lasciarlo poiché nel frattempo un’altra forma di malattia le si era manifestata, portandola a divenire purtroppo un vegetale non permettendole più il respiro.

Il papà mi racconta che fa l’operaio in un’azienda e non naviga nell’oro e molto dello stipendio viene speso per i viaggi e cure per la sua amata figlioletta. Non so perché quell’uomo mi raccontasse tutto questo ma aveva bisogno di parlare ed io ero lì che lo ascoltavo.  Non mi ha chiesto sconto, si è fidato di me e gli ho fatto un bel pacco regalo, il più bello che io abbia mai fatto in negozio in tanti anni.

Aveva una grande calma, non si lamentava, aveva accettato il suo destino e per mano teneva la sua amata figlia in questo duro cammino con tutto l’amore e la pazienza che aveva. Si era messo in disparte per dare tutto a questa sua creatura, e affrontava tutto il peso di questa tragedia con una forza d’animo positiva che a parole qui non saprei descrivere che così.

Caro grande papà ieri non son riuscito a dirti una cosa, di quanto tu sia straordinario, non so se leggerai mai questo scritto ma volevo dirti con la massima stima ed il massimo rispetto che se il mondo fosse fatto di gente con il tuo amore sarebbe un posto bellissimo, e sarebbe più facile anche affrontare ogni difficoltà.

Un grande esempio di amore. Quando ci si domanda quali sono le cose che contano?  Gli affetti, quelli veri e profondi che bisogna costruire con dedizione e goderseli. Ascoltandolo mi è venuto in mente la social catena di Leopardi, nella poesia La Ginestra, quando il poeta di Recanati dice che agli uomini non resta che affratellarsi di fronte alla piccolezza e fragilità dell’uomo dinanzi alla vastità.

Le nostre menti sono spesso alle prese con problemi pressoché inutili e non riescono a vedere l’essenziale ed in tutto questo trambusto di inutilità si ottura il respiro del nostro cuore.

Queste riflessioni miste ad emozione mi si sono stampate addosso quando salutandomi questo magnifico papà mi ha detto: “probabilmente lo userà per poco tempo questo zaino, e adesso non mi comprerò più il paio di scarpe che avevo in mente, ma le regalerò un gran bel sorriso e me lo godrò tutto, davvero tutto”.

Carlo Picca

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