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“La malnata”, il romanzo d’esordio di Beatrice Salvioni che racconta un’amicizia indimenticabile

Uscito in libreria lo scorso marzo, "La malnata" è l'emozionante romanzo d'esordio di Beatrice Salviati che racconta la storia di una bellissima amicizia nell'Italia fascista.

La malnata“, uscito nelle librerie lo scorso marzo, è uno dei libri più venduti delle ultime settimane nel nostro paese. Il romanzo d’esordio della giovane Beatrice Salvioni si sta rivelando un grande successo, una storia di amicizia vera che supera i confini del conformismo dell’Italia degli anni ’30.

“La malnata”

Monza, marzo 1936: sulla riva del Lambro, due ragazzine cercano di nascondere il cadavere di un uomo che ha appuntata sulla camicia una spilla con il fascio e il tricolore. Sono sconvolte e semisvestite. È Francesca a raccontare in prima persona la storia che le ha condotte fino a lì. Dodicenne perbene di famiglia borghese, ogni giorno spia dal ponte una ragazza che gioca assieme ai maschi nel fiume, con i piedi nudi e la gonna sollevata, le gambe graffiate e sporche di fango.

Sogna di diventare sua amica, nonostante tutti in città la considerino una che scaglia maledizioni, e la disprezzino chiamandola la Malnata. Ma quella sua aria decisa, l’aria di una che non ha paura di niente, la affascina. Sarà il furto delle ciliegie, la sua prima bugia, a farle diventare amiche. Sullo sfondo della guerra di Abissinia, del dolore per la perdita e degli scompigli dell’adolescenza, Francesca impara con Maddalena, la malnata, a denunciare la sopraffazione e l’abuso di potere, soprattutto quello maschile, nonostante la riprovazione della comunità.

Ragazze impossibili

In un’intervista a “Maremosso“, il magazine di Feltrinelli, Beatrice Salvioni ha raccontato l’idea da cui è nata la splendida storia di Maddalena, la “Malnata”, e Francesca:

“Nelle mie storie racconto spesso di ragazze che fanno cose impossibili. Forse come rivalsa per le volte in cui mi sono sentita dire che sarebbe stato meglio se fossi nata maschio. Quando ero più piccola queste ragazze combattevano mostri o diventavano pirati.

Anche Maddalena e Francesca fanno qualcosa di impossibile: cercano di far sentire la propria voce in un mondo che vuole costringerle a tacere. Nelle prime fasi di progettazione della storia volevo che una di loro avesse un potere straordinario in grado di plasmare il mondo usando solo la propria voce.

Poi ho capito che, per la storia che volevo raccontare, non serviva creare un mondo inventato, bastava guardarsi intorno, e non serviva inventare un potere, bastava il desiderio di farsi sentire. Ho voluto ambientare il romanzo durante il fascismo non perchè il mondo di oggi non basti per creare uno scenario in cui la voce dei più deboli venga messa a tacere, ma perchè credo che distanziare la vicenda ambientandola in un momento così buio della nostra storia in cui non contava nient’altro che la voce degli “uomini forti”, possa illuminare ancora meglio le terrificanti somiglianze con il presente.

I temi che mi sono cari come l’idea di cosa significhi essere donna, quanto è difficile diventare grandi e trovare la propria identità, il bisogno di far sentire la propria voce in un mondo che ti insegna a tacere, soprattutto se sei femmina, mi sembrano risuonare di più nel contesto degli anni 30. Sessista. Fortemente maschilista. Fascista.

Per molti versi così spaventosamente attuale. Volevo due ragazze diverse tra loro, una delle due doveva essere il personaggio “catalizzatore”, che permettesse all’altra, più remissiva e impaurita, di scrollarsi di dosso le regole e le limitazioni che le erano state inculcate”.

Beatrice Salvioni

Classe 1995, l’autrice de “La malnata” ha studiato filologia moderna all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano laureandosi con una tesi sulle dinamiche della scelta nello storytelling interattivo. Ha frequentato la Scuola Holden e nel 2021 ha vinto il concorso per racconti inediti del premio Calvino con “Il volo notturno delle lingue mozzate”. “La malnata” è il suo romanzo d’esordio, che si sta rivelando un vero e proprio successo.

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