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“La grammatica di Dio”, i misteri della vita nel libro di Stefano Benni

In occasione del compleanno di Stefano Benni, oggi vi parliamo de "La grammatica di Dio", un sorprendente libro in cui l'autore racconta la vita e i suoi misteri.

Il libro di cui vi parliamo oggi, “La grammatica di Dio“, è stato scritto da Stefano Benni e pubblicato da Feltrinelli nel 2007. Un’opera irriverente, estrosa, vivace e creativa che rispecchia appieno lo stile e i contenuti tipici della produzione dell’autore, che oggi, 12 agosto, compie gli anni.

La grammatica di Dio” di Stefano Benni

“La grammatica di Dio” è una raccolta di 25 racconti scritti da Stefano Benni. Il sottotitolo ci aiuta a comprendere ancora meglio l’impalcatura su cui si installano i racconti racchiusi nell’opera: “storie di solitudine e allegria”. Con “La grammatica di Dio”, infatti, Stefano Benni intende mostrarci la vita in ogni sua sfaccettatura, misteriosa, divertente, caotica e poi imprevedibilmente ordinata.

Ogni racconto nasce da una trama che è del tutto frutto della fantasia dell’autore, e i protagonisti sono fra i più disparati, non importa che si tratti di persone, animali o cose. Ogni essere, animato o inanimato che sia, nell’opera di Benni acquista personalità, cuore e anima. Così avviene per il protagonista del primo racconto, un cane molto affezionato al suo padrone, o per il frate che ha fatto voto di silenzio ed è finito per innamorarsi di una donna muta.

La vita gioca con noi, prende e dà, ed in nessun caso diventa prevedibile. E questa imprevedibilità, quest’aura di mistero, sono le protagoniste de “La grammatica di Dio”, insieme ai personaggi che costellano i bellissimi racconti di Benni.

Un cane troppo fedele che torna sempre come un boomerang dal padrone che lo vuole abbandonare; un potentissimo manager pronto a tutto pur di riunire i Beatles per un concerto; un terzino fantasioso e romantico su uno spelacchiato campo di periferia; un arrogante e irredimibile uomo d’affari; un frate che sceglie il silenzio per sentirsi più vicino a Dio ma viene vinto dalla bellezza di una muta; una perfida vecchietta divorata dall’invidia e dal livore sono solo alcuni dei protagonisti di questa raccolta di racconti, nella quale Benni mostra il lato più curioso, imprevedibile e misterioso della vita.

I racconti inclusi nella raccolta

Vediamo più da vicino alcuni dei racconti contenuti ne “La grammatica di Dio”.

“Boomerang” è la storia di un uomo, avvilito dalla scomparsa della moglie, che comincia ad odiare profondamente il suo cane, l’unico essere che lo ama e sarebbe disposto a fare di tutto per lui. Boomerang, questa creatura indifesa che si trova vittima delle malefatte del suo stesso padrone, non riesce a far altro che amarlo e riverirlo ancora di più. La vicenda avrà dei risvolti inaspettati, tanto per l’uomo quanto per il cane.

In “Lo scienziato”, un ricercatore decide di voler trovare e studiare “l’uomo più solo del mondo”. Così, decide di partire alla ricerca di quest’uomo. Viaggia un sacco, da solo, alla ricerca di ciò in cui egli stesso si rispecchia, un essere isolato dal mondo, privo di amicizie e di rapporti sociali.

“Alice”, invece, racconta una ragazza di 16 anni cinica e disillusa che vive una realtà di degrado morale e psicologico: scappata di casa, lasciata dal fidanzato tossicodipendente e senza più un posto dove dormire, vagherà per la città incontrando loschi conoscenti e brandelli di umanità anonima e insensibile.

Citazioni tratte da “La grammatica di Dio”

Ma scopriamo un po’ più da vicino “La grammatica di Dio” attraverso alcune citazionI tratte dal libro.

“Un gattone randagio, con un occhio solo e la coda mozza, camminava nella notte con aria da vecchio viveur. – Scusi, signore, – gli chiesi – cos’è oggi il diavolo? – Il diavolo – rispose lui – è la paura. Numeri, statistiche, sondaggi, immagini. Croccantini di paura, tre scatole al giorno. E poiché solo la paura tiene insieme voi umani, il diavolo è la vostra ragione di vivere e il vostro futuro”.

“Sogni trascurati, mai coltivati con cura, mai seguiti con passione. Sogni perduti senza combattere, sogni buttati via”.

“L’Universo si manifesta e scompare senza parole, siamo noi a inventare una voce al suo terribile silenzio”.

“Il cuore c’ha le valvole, non le molle”.

“Non si dovrebbe parlare di Dio. Non conosciamo la sua lingua. Possiamo soltanto ascoltare. Come l’incanto di una musica lontana, nel cuore della notte”.

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