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“La forma dell’acqua”, il primo libro della serie di Camilleri per riscoprire Montalbano

Ricordiamo Andrea Camilleri, nel giorno in cui avrebbe compiuto gli anni, riscoprendo "La forma dell'acqua", primo capitolo dell'amata serie con protagonista il Commissario Montalbano

“Qual è la forma dell’acqua?”

Andrea Camilleri è stato un grande scrittore, sceneggiatore, regista teatrale e drammaturgo siciliano. Nel corso della sua carriera ha scritto opere di grande spessore, fra poesie, romanzi e racconti, che appassionano per l’incredibile uso della lingua, un simil siciliano che ha il merito di avvicinare il lettore al luogo dove le storie sono ambientate, e per le trame, intrecciate con sopraffina maestria, indissolubilmente legate al territorio siciliano.

Basti pensare al capolavoro “Il re di Girgenti“, un romanzo pubblicato nel 2001 da Sellerio, ambientato nel Seicento e scritto in una lingua, un siciliano misto allo spagnolo, concepita ad hoc per ricostruire l’atmosfera dell’epoca.

Camilleri è conosciuto in tutto il mondo per la serie che vede protagonista l’arguto, affascinante, sempre affamato di buon cibo e di verità, Commissario Montalbano. Oggi, in occasione del compleanno dell’autore di Porto Empedocle, riscopriamo il primo volume della serie, “La forma dell’acqua“.

“La forma dell’acqua”, la sinossi

Il primo omicidio letterario in terra di mafia della seconda repubblica – un omicidio eccellente seguito da un altro, secondo il decorso cui hanno abituato le cronache della criminalità organizzata – ha la forma dell’acqua (“”Che fai?” gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda.

“Qual è la forma dell’acqua?”. “Ma l’acqua non ha forma!” dissi ridendo: “Piglia la forma che le viene data”). Prende la forma del recipiente che lo contiene. E la morte dell’ingegnere Luparello si spande tra gli alambicchi ritorti e i vasi inopinatamente comunicanti del comitato affaristico politico-mafioso che domina la cittadina di Vigàta, anche dopo il crollo apparente del vecchio ceto dirigente.

Questa è la sua forma. Ma la sua sostanza (il colpevole, il movente, le circostanze dell’assassinio) è più antica, più resistente, forse di maggior pessimismo: più appassionante per un perfetto racconto poliziesco. L’autore del quale, Andrea Camilleri, è uno scrittore e uno sceneggiatore che pratica il giallo e l’intreccio con una facilità e una felicità d’inventiva, un’ironia e un’intelligenza di scrittura che – oltre il divertimento severo del genere giallo – appartengono all’arte del raccontare.

Cioè all’ingegno paradossale di far vedere all’occhio del lettore ciò che si racconta, e di contemporaneamente stringere con la sua mente la rete delle sottili intese.

Perché leggere “La forma dell’acqua”

Spesso conosciamo il pittoresco e arguto Salvo Montalbano perché ne abbiamo seguito le gesta sul piccolo schermo, e ce lo immaginiamo così, con i connotati di un convincente Luca Zingaretti. Non pensiamo che quest’uomo sia frutto della penna di uno degli scrittori più amati dei nostri tempi, che lo ha dotato di una serie di caratteristiche irripetibili.

In Montalbano si condensano l’astuzia, l’intelligenza e l’intuito che gli risultano fondamentali per la risoluzione dei casi, ma anche un grande senso di umanità ed empatia, e la capacità di mettere il prossimo al primo posto. Del resto, cosa aspettarsi da un uomo tanto amante del mare e del buon cibo, simbolo di apertura e condivisione?

Leggere “La forma dell’acqua” è un’esperienza unica: vi immergerete nelle atmosfere di una Sicilia silenziosa, ma che a tratti urla una verità lancinante. Scoprirete una lingua diversa, a volte ostica, che è l’ossatura su cui si reggono le opere di Camilleri. Conoscerete le radici di un personaggio che è ormai un cult del mondo dei polizieschi. Tornerete alle origini, e siamo certi che non ve ne pentirete.

Chi era Andrea Camilleri

Papà del Commissario Montalbano, Andrea Camilleri è stato fra gli scrittori più amati del nostro tempo. Con il suo stile colto e la sua arguzia ha saputo farci innamorare della sua scrittura, del suo linguaggio e delle storie che raccontava. Nato il 6 settembre del nel 1925 a Porto Empedocle, Andrea Camilleri non è stato soltanto uno scrittore, ma anche un drammaturgo, un autore teatrale e televisivo, un regista radiofonico, ed infine un apprezzato accademico.

Ma lo ricordiamo anche per essere stato un militante antifascista armato da sempre del potere salvifico della parola. Malgrado fosse afflitto da cecità e da gravi condizioni fisiche negli ultimi anni, Camilleri non si abbandonò mai al dolore. Dove non riuscivano ad arrivare i suoi occhi, c’erano le sue parole, sempre giuste, calibrate, perfette lì dove si trovavano. Ci ha lasciati il 17 luglio del 2019, a Roma.

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