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La conta dei baci di Alessandro Milan, come diventari resilienti

Che cos'è la resilienza? E perché oggi se ne parla tanto? Alessandro Milan ci racconta la sua esperienza di padre single alle prese con due figli adolescenti...

Il giornalista e scrittore Alessandro Milan dopo aver conquistato i lettori con “Mi vivi dentro”, torna a raccontare la quotidianità di un padre che deve crescere da solo due bambini quasi adolescenti – i loro silenzi, i capricci le domande scomode – ma anche di un uomo che a quarantotto anni è ancora figlio di una mamma che per la prima volta ha bisogno di lui. Nel segno della resilienza Milan ci parla di come affrontare gli ostacoli che la vita ci mette davanti.

Il ricordo della moglie Francesca

C’è un evento che spesso cambia le nostre vite per sempre. Può essere un incidente, un incontro, un lavoro, a volte un lutto. A segnare per sempre e irrimediabilmente la vita di Alessandro Milan è stata la morte di sua moglie Francesca. Giornalista e scrittrice, Francesca Del Rosso, nota anche come Wondy, ha lottato per sei anni contro un tumore al seno. Una vera e propria Wonder Woman che ha lasciato dietro di sé un grande vuoto. A raccontare quel vuoto è la voce di suo marito Alessandro, che a lei ha dedicato il suo primo libro “Mi vivi dentro” e che ora torna con “Due milioni di baci” a parlarci della sua esperienza di padre alle prese con due figli quasi adolescenti. 

La conta dei baci 

Sin da piccoli siamo abituati a contare. Contiamo gli anni, gli amori, o ancora gli anni che mancano alla pensione. Ma Alessandro Milan conta anche i baci. Lo fa da quando i suoi figli sono nati. Il numero cresce ogni giorno di più, ma la vera svolta arriva un giorno, quando Mattia, il suo figlio più piccolo, inizia a contare i baci che dà al papà. La magia di quel bacio ricevuto ha spalancato nel cuore di Alessandro Milan la consapevolezza che ai suoi figli aveva trasmesso un valore fondamentale. Gli aveva donato la capacità di essere empatici e donanti  e ora quella generosità gli tornava indietro, andava a lenire il suo dolore, le sue insicurezza di padre, la fragilità di un uomo che, in seguito alla morte della moglie Francesca, aveva dovuto fare i conti con una nuova e complicata compagna: la solitudine. 

La forza resilienza

Per superare una perdita ci vogliono due milioni di baci e un’attitudine interiore che oggi chiamiamo resilienza. E la più grande lezione di resilienza viene dai bambini, in questo caso di Mattia e Angelica, i figli di Milan, che per primi hanno insegnato al padre cosa fosse la resilienza. Cioè quella capacità di reagire agli urti, ai traumi della vita, con spirito di adattamento, con ironia ed elasticità mentale. Al contrario del concetto di resilienza, colui che è resiliente non si oppone all’urto, non lo contrasta, bensì lo assorbe, lo ammortizza in virtù della sua elasticità. 

 

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