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“Il Commissario Ricciardi”, viaggio alla scoperta della Napoli degli anni ’30

Sono ricominciate le riprese per la prossima stagione della fiction "Il Commissario Ricciardi". Scopriamo alcuni dei luoghi più iconici della storia.

Il Commissario Ricciardi” è uno dei personaggi più iconici della narrativa gialla contemporanea in Italia.

Attraverso i suoi libri, Maurizio De Giovanni è riuscito a dare vita a un protagonista intrigante che si muove in contesti altrettanto accattivanti.

Affascinante, malinconico, intuitivo, misterioso, il Commissario Ricciardi si muove dentro una Napoli adombrata dall’oscurità del regime fascista, risolvendo casi complessi grazie alla sua straordinaria capacità: riuscire a sentire le ultime parole pensate o dette dai fantasmi delle vittime di morte violenta che di solito rimangono intrappolati nei pressi del luogo del delitto.

“Il Commissario Ricciardi” non sarebbe così elegantemente nostalgico senza la sua ambientazione. I luoghi che fanno da sfondo alle vicende raccontate nei libri di De Giovanni e nella fiction prodotta dalla Rai sono infusi di tinte particolari e affascinanti, e riproducono la Napoli degli anni Trenta.

Del resto, Napoli è uno dei luoghi più ricchi del nostro paese. Città che vive di contraddizioni, di luci e di ombre, di sfarzo e povertà, a cavallo fra il presente e un passato che non cessa di manifestarsi agli occhi di chi la abita e la visita.

In questo articolo scopriamo alcuni dei luoghi che hanno fatto da set ai libri del Commissario Ricciardi, nel capoluogo campano e negli immediati dintorni.

“Il Commissario Ricciardi”, le ambientazioni più iconiche

Via Toledo, il tragitto per arrivare in Questura

Pullula di uomini, donne e bambini di ogni estrazione sociale, di botteghe e di vocii che riecheggiano per la strada. Tanto nei libri quanto nella fiction, via Toledo è una delle location più iconiche, quella in cui si respira l’anima del popolo e quella che il Commissario Ricciardi percorre ogni giorno per arrivare da casa al suo ufficio.

Data la difficoltà nel trasformare via Toledo per riportarla all’immagine che doveva avere intorno agli anni Trenta, gli scenografi della fiction hanno deciso di ricreare la strada artificialmente. Il luogo prescelto è stato l’ex base Nato di Bagnoli.

Ricciardi, che risiede al secondo piano di uno stabile in via Santa Teresa degli Scalzi, nel rione Stella, attraversa il centro di Napoli in circa 20 minuti, per giungere alla Questura.

La Questura, ovvero Palazzo San Giacomo

Negli anni in cui è ambientato il racconto, la Regia Questura di Napoli era ospitata da quello che oggi è conosciuto come il Palazzo San Giacomo, un edificio in stile neoclassico situato in Piazza Municipio di fronte al Maschio Angioino.

Si tratta di una costruzione fortemente voluta da re Ferdinando I di Borbone al fine di riunire i diversi ministeri dello Stato Borbonico in un’unica sede.

Non tutti sanno che si trovava proprio qui una delle primissime gallerie coperte d’Europa. Realizzato in vetro e ferro, il passaggio era il primo in tutta la città e collegava via Toledo e Piazza Municipio.

Il Teatro San Carlo

Uno dei teatri lirici più belli e famosi al mondo ospita uno degli omicidi più efferati e complessi di tutta la carriera del Commissario Ricciardi, raccontato nel libro “Il senso del dolore. L’inverno del Commissario Ricciardi” (2007).

È una fredda sera d’inverno del 1931. In città la buona società è in fibrillazione per l’attesa rappresentazione teatrale dell’opera Pagliacci. Il clima muta repentinamente con una macabra scoperta: il celebre tenore Arnaldo Vezzi è stato ucciso, poco prima dell’inizio della pièce, nel suo camerino. L’arma del delitto è un frammento acuminato dello specchio.

Il teatro, fondato nel 1737, è il più antico ancora attivo nel mondo. Un modello per le altre strutture simili presenti in Europa. Vale assolutamente la pena di visitarlo e di godersi, se si ha il tempo a disposizione, una rappresentazione teatrale ospitata al suo interno.

Il Caffè Gambrinus

Fra i luoghi iconici dei libri del Commissario Ricciardi figura sempre il meraviglioso Caffè Gambrinus, a metà strada fra la dimora del commissario e la Questura.

Il Caffè è il rifugio del protagonista, un posto dove sa di potersi sentire al sicuro, di poter rallentare lasciandosi trasportare dal flusso dei pensieri sorseggiando un caffè e gustando una sfogliatella.

Il Caffè è uno dei locali storici di Napoli. È stato fondato sul finire del 1860 e ancora oggi conserva il fascino dei tempi antichi con il suo arredamento in stile Beaux-arts, gli stucchi e i quadri d’epoca. Se ti appassionano storia e arte, è una meta imprescindibile a Napoli. Al suo interno si trovano ancora le opere di D’Annunzio e Marinetti realizzate appositamente per il locale.

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