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“Soledad”, l’avventura natalizia del Commissario Ricciardi che fa riflettere sulla solitudine

Il Natale non è per tutti foriero di gioia e allegria. Chi è solo si sente ancora più solo. Con "Soledad", la nuova avventura del Commissario Ricciardi, Maurizio De Giovanni ci ammalia e non manca di farci riflettere.

Se “Soledad: un dicembre del Commissario Ricciardi” sta scalando le classifiche dei libri più venduti in Italia nell’ultimo periodo, c’è una ragione. Probabilmente, anche più di una.

Con “Soledad”, Maurizio De Giovanni affascina i lettori con un’avvincente indagine di uno dei commissari più amati della narrativa italiana, senza dimenticare di toccare corde sensibili affrontando il tema del Natale e quello della solitudine.

Quanta solitudine c’è

Ciò che rende speciale la serie del Commissario Ricciardi è la felice coesistenza del genere giallo e di quello storico, non senza un tocco di soprannaturale. Il protagonista dei libri, infatti, è dotato di un dono che in molti definirebbero “maledetto”: può sentire chi non c’è più e i suoi tormenti.

Conoscendo le storie delle indagini di Ricciardi, ci catapultiamo in un mondo lontano nel tempo dal nostro, ma poi non tanto diverso.

In “Soledad”, per esempio, il commissario è chiamato a risolvere un caso difficile e tormentato che lo mette dinanzi a una verità difficile da accettare: nonostante il Natale si avvicini sempre di più e ci sia la voglia di far finta che tutto vada bene, a Napoli, in Italia, ma più diffusamente in Europa tutta, il clima è terrificante.

Ci si sente soli, in preda alla paura della guerra e di assurde leggi, quelle razziali, che isolano sempre di più. Quanta solitudine c’è. E quanto può diventare triste il Natale per chi non si sente accettato, per chi è solo.

Con “Soledad”, siamo invitati a riflettere sull’importanza dello stare insieme, su quanto faccia male la solitudine “negativa”, quella causata dall’esclusione e dalla paura, su quanto un gesto di gentilezza possa fare la differenza. Soprattutto a Natale. E, nel frattempo, l’avventura del Commissario Ricciardi ci intrattiene e ci ammalia. Come sempre, del resto.

“Soledad. Un dicembre del Commissario Ricciardi”, la sinossi

1939. L’Italia si prepara a vivere l’ultimo Natale di pace, ma un omicidio squassa il ventre della città.

Quanta solitudine che c’è. In Europa la guerra è cominciata, eppure da noi qualcuno si illude ancora che sia possibile tenerla fuori della porta. E poi sta arrivando la più bella delle feste, quella dove si mangia, si beve, ci si abbraccia, quella in cui ci si scambiano doni con le persone care; non bisogna avere pensieri tristi.

La solitudine, però, la solitudine vera, è difficile da scacciare. Puoi essere solo perfino se stai in mezzo alla gente, se hai una famiglia, degli amici.

Soprattutto puoi essere solo se decidono che sei diverso, magari perché non sai parlare, o perché ami persone del tuo stesso sesso. O perché, dicono, sei di un’altra razza.

Anche Erminia Cascetta era diversa, a modo suo. Aveva troppa voglia di vivere, perciò l’hanno uccisa.

In questo tempo che accelera verso l’abisso, spetta al commissario Ricciardi e al brigadiere Maione scoprire chi è stato.

La chiave di “Soledad”, però, è sempre la solitudine. Che, a volte nemmeno lo sappiamo, ci siede accanto.

Maurizio De Giovanni

Scrittore, sceneggiatore e drammaturgo, Maurizio De Giovanni è nato a Napoli il 31 marzo del 1958. È ritenuto uno dei più grandi maestri del noir in Italia. Dalla sua penna sono nati, infatti, personaggi memorabili quale il Commissario Ricciardi, da cui è stata anche tratta la fortunata fiction prodotta da Rai, e i protagonisti dei “Bastardi di Pizzofalcone”, romanzo anch’esso trasposto in fiction qualche anno fa.

La carriera letteraria dell’autore di “Sorelle” ha inizio nel 2005, con la partecipazione ad un concorso per giallisti emergenti indetto da Porsche Italia. 

Per l’occasione, De Giovanni concepisce un racconto dal titolo I vivi e i morti, che diventa la base di un romanzo pubblicato dapprima col titolo di “Le lacrime del pagliaccio”, poi modificato in “Il senso del dolore”.

Ambientato nella Napoli degli anni ’30, questo esperimento ben riuscito costituisce il nucleo della serie del Commissario Ricciardi, che viene pubblicata a partire dal 2007 per Fandango e dal 2011 per Einaudi Stile Libero.

Da qui in poi, la carriera di De Giovanni è costellata di successi letterari, da “I bastardi di Pizzofalcone” e il suo sequel, alla serie di Sara, di cui da pochissimo è uscito il sesto capitolo, intitolato “Sorelle”, fino a “Soledad”, ultimo capitolo della serie dedicata al Commissario Ricciardi.

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