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Francesco Pecoraro (candidato Strega), ”Nel mio libro ho creato un universo parallelo che aderisce perfettamente con il nostro mondo”

''La vita in tempo di pace'' è l'ultimo romanzo scritto da Francesco Pecoraro, ed è uno dei 12 finalisti al Premio Strega 2014. Descrivendo la vita di Ivo Brandani, ingegnere sesssantacinquenne, disilluso, cinico e ansioso...

Tra la dozzina finalista del Premio Strega 2014, anche Francesco Pecoraro con il suo ultimo romanzo ‘La vita in tempo di pace’, la storia di un uomo che vive in un mondo che sta per finire

MILANO – ”La vita in tempo di pace” è l’ultimo romanzo scritto da Francesco Pecoraro, uno dei 12 finalisti al Premio Strega 2014. Descrivendo la vita di Ivo Brandani, ingegnere sesssantacinquenne, disilluso, cinico e ansioso, lo scrittore in questo libro dipinge e commenta, con acume e ironia, gli ultimi sessant’anni della vita italiana. Ricorda dove eravamo, quali sogni e ideali ci animavano e poi arriva ai giorni nostri e descrive come siamo diventati. Il romanzo è ambientato il 29 maggio 2015, un futuro non troppo lontano che ci proietta in un nuovo mondo che non è poi troppo diverso da quello che già stiamo vivendo. Abbiamo incontrato Francesco Pecoraro, ed ecco cosa ci ha raccontato della sua partecipazione al Premio Strega. 

Il suo nome  è nella lista della dozzina finalista del Premio Strega 2014, si mormora addirittura tra i preferiti. Come si sente?

A dire la verità non mi sento in nessun modo. Mi fa piacere sapere che sono tra i preferiti, anche se bisognerebbe verificarla!  Io non credo di essere tra i preferiti, quindi per il momento preferisco non pensarci e attendere il giudizio della giuria.

Partecipare al Premio Strega, uno dei più prestigiosi in Italia, che significato ha?

Ad uno scrittore porta sicuramente qualche copia in più venduta.

Il suo libro “La vita in tempo di pace” è ambientato nel 2015, un futuro che non è poi così lontano. Il protagonista vola verso l’Egitto per ricostruire la barriera corallina distrutta dall’inquinamento e dalla dannosa opera dell’uomo. Utopia o realtà?

La barriera corallina sta realmente morendo in alcune parti del mondo. Avevo bisogno di far partecipare il mio protagonista in un’opera particolarmente senza senso, strano…è stata una scelta abbastanza istintiva. Non c’è una visione complessiva.

La data che hai scelto è il 29 maggio 2015, ma quando il tuo protagonista è bloccato in aereo, ripercorre a ritroso circa 70 anni di storia. Quindi cosa vince: presente, passato o futuro?

Non è soltanto futuro, ma è anche un universo parallelo. Nel libro infatti ci sono accadimenti che non sono realmente avvenuti, e luoghi che in realtà non esistono, a cui ho dato nomi fittizzi. Non vince nessuna di queste tre. Il protagonista è un personaggio di una certa età e ha una visione del mondo non del tutto ottimista, quindi cerca di rimuginare su cose vissute in precedenza.

“La vita in tempo di pace” è stato definito modernista, céliniano e molto cupo. Che ne pensa? E’ questo il messaggio che voleva dare?

No,  non condivido questo tipo di lettura. Nel libro ci sono momenti di felicità molto forti, e su cui si insiste molto. Per quanto riguarda il riferimento Céline, penso che probabilmente ci sono … ma non sono stati assolutamente voluti. La mia intenzione non era quello di ispirarmi ad un autore preciso o a una corrente letteraria precisa. Ci sono autori che certamente hanno fatto parte della mia cultura.

Il suo libro racconta di un universo parallelo. Come le è venuta questa idea?

In realtà non è un universo tanto diverso dal nostro. Mi serviva creare una realtà nuova per poter fare succedere cose che in realtà non sono successe. Ad esempio la distruzione della barriera corallina, come ho detto in precedenza, sta avvenendo in altre parti del mondo, non certo nel Mar Rosso. Oppure di quando racconto di un’intera città che è stata inondata. Insomma, a parte alcuni episodi, direi che l’universo parallelo aderisce perfettamente con il nostro mondo.

Progetti futuri?

Per ora in cantiere non c’è nulla.

10 giugno 2014
 
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